ROMA (Reuters) - A circa tre mesi dal termine per il pagamento della prima rata, il Consiglio di Stato sospende il decreto attuativo sul canone Rai in bolletta elettrica.
I magistrati amministrativi hanno infatti rinviato al governo il testo del provvedimento chiedendo numerose modifiche.
Secondo il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli, che ha la delega alle comunicazioni, non si tratta di una "bocciatura", ma di un "utile suggerimento di integrazioni e chiarimenti".
La legge di Stabilità prevede che il canone sia pagato in dieci rate mensili addebitate sulle fatture emesse dall'impresa elettrica.
Solo per quest'anno è previsto che nella fattura successiva al primo luglio siano "cumulativamente addebitate tutte le rate scadute".
Il Consiglio di Stato lamenta in particolare l'assenza di "un qualsiasi richiamo ad una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivo", visto che il versamento del canone è escluso per tablet, smartphone e pc.
"Precisare, dunque, che il canone è dovuto solo a fronte del possesso di uno o più apparecchi televisivi in grado di ricevere il segnale digitale terrestre o satellitare direttamente o tramite decoder costituirebbe un elemento informativo particolarmente utile per i cittadini", scrivono i magistrati.
Un altro elemento di criticità è il fatto che non tutte le norme sono formulate "in maniera adeguatamente chiara, tenendo conto dell'ampia platea di utenti" coinvolti.
Il Consiglio ha quindi sospeso il parere in attesa che il governo modifichi il decreto.
Giacomelli ridimensiona la portata dell'intervento, affermando in una nota che si tratta di "prassi" e aggiungendo che sulla questione della definizione di apparecchio tv il governo nei giorni scorsi ha già annunciato "di procedere a una più esplicita e meno tecnica definizione".