Di Liz Moyer
Investing.com - La borsa statunitense apre in ribasso questo venerdì, il report sull’occupazione di novembre più forte del previsto ha spento le speranze che la Federal Reserve riduca il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse.
Alle 15:53 CET, il Dow Jones Industrial Average è in calo di 285 punti, o dello 0,8%, mentre l’S&P 500 dell’1,1% e il NASDAQ Composite dell’1,4%.
Il report del Dipartimento del Lavoro ha rivelato che l’occupazione non agricola è aumentata di 263.000 unità, rispetto alle 200.000 stimate. I datori di lavoro americani hanno assunto più lavoratori del previsto a novembre e hanno aumentato le loro retribuzioni, mentre i licenziamenti hanno imperversato nel settore tecnologico.
Come previsto, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato rispetto ad ottobre, al 3,7%.
In un discorso tenuto mercoledì, il Presidente della Fed Jerome Powell ha indicato che la banca centrale potrebbe iniziare a ridurre gli interventi sui tassi di interesse già a dicembre, ma ha detto che i tassi continueranno a salire e potrebbero finire più in alto del previsto. Aumentare per un periodo più lungo è un mantra ripetuto da diversi funzionari della Fed questa settimana, mentre la banca cerca di domare l’inflazione.
Wall Street prevede che la Fed alzerà i tassi di mezzo punto percentuale questo mese, rispetto agli 0,75 punti percentuali delle ultime quattro riunioni.
Il report sui posti di lavoro arriva dopo una settimana di dati economici contrastanti, tra cui una lettura dell’inflazione migliore del previsto con l’indice PCE, e dati che hanno mostrato una contrazione dell’attività manifatturiera a novembre.
Le azioni di Marvell Technology Group Ltd (NASDAQ:MRVL) sono scese dopo aver deluso sul fronte dei ricavi e degli utili e aver pubblicato stime più deboli del previsto, in quanto i clienti, come i produttori di dispositivi di archiviazione, hanno ridotto le scorte di chip.
Il petrolio sale. I future del greggio WTI vanno su dello 0,6% ad 81,75 dollari al barile, mentre il greggio Brent è in salita dello 0,3% ad 87,19 dollari al barile. I future dell’oro segnano -1% a 1797 dollari.