Di Noreen Burke
Investing.com -L’apertura dei mercati azionari statunitensi si prevede in ribasso questo mercoledì, mentre gli investitori valutano le trimestrali contrastanti di alcune importanti società, tra le preoccupazioni sugli aumenti dei tassi della Federal Reserve.
Al momento della scrittura, il contratto dei future Dow scende di 170 punti, pari allo 0,5%, i future S&P 500 sono in calo di 25 punti, o dello 0,6%, e i future Nasdaq 100 vanno giù di 117 punti, -0,9%.
I ribassi arrivano dopo una seduta altalenante ieri, che ha visto l’S&P 500 guadagnare poco, mentre il Dow e il Nasdaq hanno chiuso in leggero ribasso grazie alla forza di alcuni grandi titoli tech che ha compensato i risultati deludenti di Johnson & Johnson (NYSE:JNJ) e Goldman Sachs (NYSE:GS).
Il gigante dello streaming Netflix (NASDAQ:NFLX) ha riportato i risultati dopo la chiusura di ieri e, sebbene gli utili siano stati superiori alle stime degli analisti, la previsione è rimasta al di sotto delle aspettative anche dopo il lancio del piano con pubblicità.
Gli investitori sono preparati ad una stagione delle trimestrali piuttosto cupa, nelle preoccupazioni per la prospettiva di una recessione economica.
Morgan Stanley (NYSE:MS) pubblicherà il report prima dell’apertura oggi, mentre Tesla (NASDAQ:TSLA) riporterà i risultati dopo la chiusura. Gli investitori seguiranno anche la pubblicazione del Libro Beige della Fed nel corso della giornata, che potrebbe fornire ulteriori informazioni sulle condizioni economiche del paese.
Il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ieri ha dichiarato che la banca centrale statunitense dovrebbe continuare ad aumentare i tassi di interesse dopo che i recenti dati economici hanno evidenziato la persistenza dell’inflazione mentre l’economia in generale sembra destinata a continuare a crescere.
Le azioni di Fox Corp. (NASDAQ:FOXA), proprietaria di Fox News, scendono dell’1% nei premarket dopo aver patteggiato una causa per diffamazione intentata da Dominion Voting Systems per 787,5 milioni di dollari, il più grande accordo mai raggiunto da una società americana di media.
Dominion aveva chiesto 1,6 miliardi di dollari di danni nella causa intentata nel 2021 per la copertura da parte del colosso mediatico di false affermazioni su brogli elettorali nelle elezioni statunitensi del 2020.