Di Peter Nurse
Investing.com - L’apertura dei listini statunitensi si prevede al ribasso questo venerdì, chiudendo un anno difficile in modo negativo, tra l’impennata dell’inflazione ed i pesanti aumenti dei tassi che hanno pesato in particolare sul settore tech.
Alle 12:40 CET, il contratto dei future Dow scende di 85 punti, o dello 0,3%, i future S&P 540 vanno giù di 10 punti, o dello 0,3% ed i future Nasdaq 100 sono in calo di 40 punti, o dello 0,4%.
I tre principali indici hanno chiuso in salita questo giovedì, ma sono destinati a registrare perdite a dicembre, interrompendo la serie di due mesi in rialzo.
Gli investitori si sono allontanati dai titoli growth nei timori che l’aggressivo inasprimento monetario che la Federal Reserve sta effettuando per domare l’inflazione possa causare un grave rallentamento economico.
I dati pubblicati ieri hanno rivelato che il numero di richieste di sussidio di disoccupazione USA la scorsa settimana è salito a 225.000 unità, mentre da un sondaggio della Federal Reserve di St. Louis è emerso che poco più della metà dei 50 stati USA mostrano segni di rallentamento dell’attività economica.
Il dato sull’indice PMI di Chicago per dicembre è atteso nel corso della giornata e dovrebbe mostrare un leggero miglioramento da novembre.
Southwest Airlines (NYSE:LUV) resterà sotto i riflettori, dopo aver reso noto che intende tornare alla normale operatività, sebbene le migliaia di voli cancellati “sicuramente” peseranno sui risultati del Q4.
I prezzi del petrolio sono in salita, in ripresa dalle perdite della seduta precedente, avviandosi a chiudere l’anno con modesti guadagni.
Le scorte di greggio USA sono salite di appena 718.000 barili la settimana scorsa, in base ai dati di ieri della Energy Information Administration.
Questo aumento ha sorpreso, dal momento che l’American Petroleum Institute il giorno prima aveva riportato un calo di 1,3 milioni di barili.
Alle 12:40 CET, i future del greggio USA sono in rialzo dello 0,1% a 78,44 dollari al barile, mentre il contratto del Brent registra +0,2% ad 83,61 dollari.
Tuttavia, il contratto USA si avvia a registrare un rialzo del 4,5% nel 2022, ed il Brent del 7,6%, in un anno caratterizzato dall’invasione russa dell’Ucraina, che ha scatenato i timori per le forniture.
Intanto, i future dell’oro scendono dello 0,1% a 1.824,70 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,0697, in salita dello 0,3%.