Investing.com - L’apertura dei mercati statunitensi si attende in ribasso, cedendo parte dei forti guadagni della seduta precedente, mentre gli investitori analizzano i risultati di Amazon e Intel prima della pubblicazione dei dati chiave sull’inflazione.
Al momento della scrittura, il contratto future Dow scende di 130 punti, o dello 0,4%, i future S&P 500 vanno giù di 16 punti, pari allo 0,4%, e i future Nasdaq 100 sono in calo di 40 punti, o dello 0,3%.
I principali indici hanno chiuso in forte rialzo ieri, in scia ai solidi risultati di società come Meta Platforms (NASDAQ:META), che hanno contribuito ad una performance superiore dei titoli tech.
Il blue chip Dow Jones Industrial Average ha chiuso in rialzo di oltre 500 punti, pari all’1,6%, mentre l’S&P 500 è salito del 2% e il Nasdaq Composite del 2,4%.
Tuttavia, il sentiment positivo si è dissipato dopo la chiusura, quando il gigante tecnologico Amazon (NASDAQ:AMZN) ha avvertito di un rallentamento della sua cruciale divisione di cloud-computing, nonostante i dati del primo trimestre abbiano rivelato che le entrate di Amazon Web Services sono cresciute più del previsto.
Il titolo Amazon scende dell’1% nei premarket.
Snap (NYSE:SNAP) crolla del 18% nei premarket, con i ricavi trimestrali che hanno deluso le stime, mentre Pinterest (NYSE:PINS) registra -12% in scia al tonfo della spesa pubblicitaria.
Al contrario, il titolo Intel (NASDAQ:INTC) balza del 5% nei premarket: l’azienda di semiconduttori ha indicato tempi migliori per il futuro, affermando che i margini lordi in calo miglioreranno nella seconda metà dell’anno.
La pioggia di trimestrali prosegue questo venerdì, con i risultati di Exxon Mobil (NYSE:XOM) e Chevron (NYSE:CVX), nonché di Colgate-Palmolive (NYSE:CL).
Secondo i dati di FactSet, delle 235 società dell’S&P 500 che hanno comunicato gli utili, circa il 79% ha riportato sorprese positive.
Il dato economico più importante di questo venerdì è l’indice PCE core, che esclude voci volatili come alimentari ed energia, ed è ampiamente considerato l’indicatore sull’inflazione preferito dalla Federal Reserve.
Si prevede che a marzo sia aumentato dello 0,3%, in linea con il mese precedente. Su base annua, la lettura dovrebbe rallentare al 4,5% dal 4,6% di febbraio.
La Federal Reserve dovrebbe alzare i tassi di altri 25 punti base la prossima settimana, ma c’è molta incertezza sul futuro percorso della sua politica monetaria.
I prezzi del petrolio salgono, ma sembrano destinati a registrare il secondo calo settimanale, con il dato debole sulla crescita economica nella zona euro e il PIL del primo trimestre deludente negli Stati Uniti che hanno alimentato i timori di un rallentamento globale.
Al momento della scrittura, i future del greggio USA salgono dello 0,3% a 75,01 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va su dello 0,5% a 78,61 dollari.
Entrambi i riferimenti si preparano a scendere di oltre il 3% questa settimana, con quasi -10% nelle ultime due settimane.
Intanto, i future dell’oro scendono dello 0,4% a 1.991,65 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD è in ribasso dello 0,3% a 1,0989.