Di Peter Nurse
Investing.com - L’apertura dei mercati USA si prevede in rialzo questo lunedì, in ripresa dalle perdite della settimana scorsa, mentre si attende una raffica di dati economici statunitensi che dovrebbero fornire indizi sull’andamento a breve termine dei tassi di interesse.
Al momento della scrittura, il contratto dei future Dow sale di 125 punti, o dello 0,4%, i future S&P 500 vanno su di 18 punti, o dello 0,5% ed i future Nasdaq 100 sono in salita di 68 punti, o dello 0,6%.
I principali indici hanno chiuso in brusco ribasso venerdì, nella settimana peggiore di quest’anno, quando l’indicatore sull’inflazione preferito dalla Federal Reserve, l’indice PCE core, è risultato più alto del previsto. E questo ha alimentato le aspettative che la banca centrale dovrà alzare ancora i tassi e lasciarli elevati per un periodo più lungo.
Il blue-chip Dow Jones Industrial Average ha perso il 3% la scorsa settimana, la quarta consecutiva in discesa. L’indice S&P 500 è sceso del 2,7% ed il Nasdaq Composite del 3,3%.
Il dato PCE core alto, insieme ad un’altra serie di dati elevati, porta il tasso obiettivo implicito dei fondi federali al 5,42% entro luglio.
Questa settimana è prevista un’altra pioggia di dati, a partire dai report di oggi sugli ordinativi di beni durevoli, le vendite di case in corso e il sondaggio manifatturiero della Fed di Dallas.
Tra le notizie sulle compagnie, Seagen (NASDAQ:SGEN) registra un’impennata del 17%: il Wall Street Journal ha riportato che Pfizer (NYSE:PFE), -1,8%, sarebbe in trattativa per acquisire l’azienda biotech, in un accordo che potrebbe valere oltre 30 miliardi di dollari.
Tesla (NASDAQ:TSLA) balza del 2% dopo aver annunciato che la sua fabbrica tedesca ora produce 4.000 auto elettriche alla settimana, con tre settimane di anticipo.
Union Pacific (NYSE:UNP) schizza dell’8%; ieri il suo amministratore delegato Lance Fritz ha comunicato che si dimetterà quest’anno, piegandosi alle pressioni dell’hedge fund Soroban Capital Partners.
I prezzi del petrolio scendono, sulla scia del dollaro forte e nei timori che la Fed manterrà un atteggiamento aggressivo per un periodo prolungato.
Un dollaro forte rende le materie prime, come il petrolio, più costose per i titolari di altre valute.
Inoltre, le scorte di greggio statunitensi sono arrivate al massimo dal maggio 2021 la scorsa settimana, in base ai dati della Energy Information Administration.
Al momento della scrittura, i future del greggio USA scendono dello 0,5% a 79,95 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va giù dello 0,6% ad 82,36 dollari. Entrambi i riferimenti hanno perso circa l’1% la scorsa settimana, e si avviano a segnare -4% questo mese.
Intanto, i future dell’oro salgono dello 0,1% a 1.818,05 dollari l’oncia, mentre la coppia EUR/USD si attesta a 1,0560, in rialzo dello 0,1%.