ROMA (Reuters) - Il mercato della cybersecurity si conferma in crescita e varrà 180 mld di euro a livello globale, un quarto dei quali in Europa, ha detto oggi l'AD di Leonardo Alessandro Profumo.
"L'industria della sicurezza si conferma un'area con un notevole potenziale di crescita, in grado di creare nuovi posti di lavoro altamente specializzati", ha detto Profumo aprendo Cybertech Europe 2017.
"Si stima che il mercato globale della cybersecurity cresca da 120 miliardi di euro nel 2017 a circa 180 miliardi nel 2021. Il solo mercato europeo rappresenta il 25% del mercato globale e se ne stima una crescita a 44,6 miliardi nel 2021".
Si stima, ha sottolineato l'AD, che "nei prossimi cinque anni l'impatto del cybercrime raggiunga gli 8.000 miliardi di dollari e che nel 2020 saranno stati rubati 5 miliardi di record", a dimostrazione che il crimine informatico "si è industrializzato", in un mondo in cui nel 2025, con la diffusione del cosiddetto "Internet of things", potrebbero esserci 80 miliardi di dispositivi connessi.
Tra le imprese, le piccole e medie sono le più esposte al rischio: il 71% degli attacchi, ha detto Profumo, riguarda infatti aziende con meno di 100 dipendenti.
Secondo uno studio pubblicato oggi da Accenture, il cybercrime in Italia costa 6,73 milioni di dollari ad azienda. A livello internazionale ogni impresa subisce 130 violazioni all'anno, e i settori dei servizi finanziari e dell'energia sono i più colpiti.
Se nel mondo, stima lo studio, i costi del cybercrime sono cresciuti in un anno del 23% (+62% rispetto a cinque anni fa), è cresciuto anche il tempo necessario per risolvere le criticità, che è in media di 50 giorni per rimediare alle violazioni e più di 23 per i ransomware.
(Antonella Cinelli)