Ultime ore! Fino al 50% di sconto InvestingProAPPROFITTA DELLO SCONTO

Diritti Serie A, Lega cerca confronto con Antitrust, timori club per risorse

Pubblicato 08.02.2017, 02:39
© Reuters. Un'azione di gioco dell'utimo derby Juve Inter del campionato di serie A
VIV
-
MFEB
-

di Elvira Pollina

MILANO (Reuters) - La Lega Serie A tenta la via del confronto con l'Antitrust, che a fine gennaio ha bocciato le linee guida del bando per la vendita centralizzata dei diritti tv del campionato di calcio per il triennio 2018-2021. Intanto tra i club cresce la preoccupazione che un eccessivo allungamento dei tempi possa risultare penalizzante, in un contesto di mercato non semplice.

La riunione tecnica tra i rappresentanti legali dei 20 club tenutasi ieri negli uffici milanesi della Lega ha escluso il ricorso al Tar e ha deciso di sondare la via del dialogo con l'Antitrust, nel tentativo di individuare le modifiche imprenscindibili per il Garante, la cui luce verde è indispensabile per redigere il bando, spiegano tre fonti a Reuters.

Nel rigettare la prima versione delle linee guida, l'Antitrust ha lamentato in particolare una scarsa chiarezza e trasparenza nella definizione dei criteri per la formazione dei pacchetti, elemento su cui la Lega ha rivendicato il diritto di tenere le mani libere fino al bando, per non avvantaggiare gli acquirenti.

Dal provvedimento pubblicato sul sito emergono critiche anche per l'assenza di un obbligo formale di graduatoria delle offerte presentate da parte di un soggetto terzo dopo l'apertura delle buste. Contestata anche la mancata previsione di assegnazione provvisoria, e l'indicazione di una tempistica certa e ridotta tra l'apertura delle buste e l'assegnazione finale.

Richieste che nascono presumibilmente dallo svolgimento controverso dell'ultimo bando di gara, relativo alle stagioni 2015-2018 finito nel mirino del Garante per la concorrenza, che aveva contestato accordi spartitori tra Sky e Mediaset (MI:MS), facilitati dalla Lega Serie A e dall'advisor Infront, comminando delle multe milionarie.

Il Tar del Lazio ha poi annullato le multe ma l'Antitrust ha annunciato il ricorso contro la decisione del tribunale amministrativo regionale.

TEMPI PIU' LUNGHI, MENO RISORSE

Secondo la Lega, che ha licenziato le linee guida a fine novembre, gli inviti a presentare le offerte avrebbero potuto essere pubblicati entro i primi giorni di marzo ma i tempi a questo punto rischiano di allungarsi, "soprattutto se l'Antitrust non dovesse mostrarsi disponibile al dialogo", dice una delle fonti, non nascondendo come tra i club serpeggi una certa preoccupazione.

Il rischio, spiega, è che il bando di gara arrivi dopo la vendita di altri diritti televisivi pregiati relativi alle stesse stagioni, in testa quelli della Champions' League, penalizzando la Lega.

"Altri venditori potrebbero arrivare prima e rastrellare risorse, mentre il contesto di mercato è estremamente fluttuante, può succedere di tutto", spiega.

I tempi per presentare le offerte per la trasmissione della Champions League e della Europa League nel triennio 2018-2021 in Italia non sono ancora stati resi noti dall'Uefa.

Al momento, le uniche date certe per i diritti tv delle due competizioni in Europa sono quelle del Regno Unito. L'invito a presentare le offerte è stato pubblicato dopo la metà di gennaio, con scadenza il 1° marzo.

Dalla vendita centralizzata dei diritti audiovisivi del campionato di Serie A 2015-2018 per il mercato italiano -- suddivisi tra Sky Italia e Mediaset -- la Lega Serie A ha incassato poco meno di 1 miliardo l'anno, mentre la vendita delle licenze estere ha fruttato circa 200 milioni l'anno.

Ma lo scenario di mercato, per quanto riguarda soprattutto le licenze nazionali, è cambiato rispetto al 2014, quando vennero assegnati i diritti del precedente triennio.

Mediaset, in particolare, ha annunciato al mercato un piano di ridimensionamento della pay tv Premium e di riduzione dei costi per i diritti sportivi, dopo la mancata vendita a Vivendi (PA:VIV). E anche Sky Italia è alla prese con una riorganizzazione della propria struttura.

SERIE A PIU' POVERA

I ricavi legati ai diritti tv costituiscono il grosso degli introiti delle squadre della massima serie che, salvo pochissime eccezioni, faticano a controbilanciarne il peso nel fatturato, tramite, ad esempio, la costruzione di uno stadio di proprietà e strategie commerciali orientate a catturare l'interesse di un pubblico più ampio, anche all'estero.

Secondo l'ultimo 'ReportCalcio', studio a cura di Arel e PricewaterhouseCoopers che ogni anno fa il punto sulla situazione finanziaria dell'industria del pallone in Italia, nella stagione 2014-2015 i ricavi del club della massima serie sono arrivati per il 47% dai diritti tv, la percentuale più alta mai toccata.

© Reuters. Un'azione di gioco dell'utimo derby Juve Inter del campionato di serie A

Per contro, il valore complessivo prodotto della Serie A è sceso per la prima volta in tre anni, calando del 3,9% a 2,210 miliardi di euro nella stagione 2014-2015. La perdita netta inoltre è schizzata a 379 milioni da 186 milioni del 2013-2014.

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.