ROMA (Reuters) - Ci vuole un intervento legislativo sui cosiddetti oneri di sistema che consenta una diversa distribuzione dell'insoluto all'interno della filiera elettrica, soprattutto fra i venditori di energia, su cui oggi ricade l'intero peso dei mancati pagamenti, e i distributori, tutelati in tutto.
Lo scrive l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato in un parere indirizzato a governo e Parlamento con la speranza che le indicazione dell'Antitrust vengano recepite nel disegno di legge sulla concorrenza.
Gli oneri di sistema sono un costo caricato in bolletta che serve a pagare una serie di attività collegate al sistema elettrico: agevolazioni alle rinnovabili, uscita del nucleare e altre componenti e altro.
Oggi spiega l'Agcm "le vigenti pattuizioni contrattuali tra venditori e distributori, fondate sulla piena responsabilità dei venditori per il pagamento degli oneri di sistema ai distributori, anche in caso di insolvenza dei clienti finali", hanno creato conseguenze anticoncorrenziali.
Con il crescere nella tariffa del peso degli oneri di sistema e del tasso di insolvenza dei clienti finali legato anche alla crisi economica, le clausole di corresponsabilità hanno determinato una situazione di crescente esposizione debitoria dei venditori nei confronti dei distributori stessi, e anche casi di risoluzione del contratto con conseguente uscita dal mercato di alcuni produttori.
Per questo l'Autorità invita il Parlamento e governo a fiscalizzare gli oneri di sistema oppure a prevedere una diversa "distribuzione del rischio finanziario derivante da un’eventuale insolvenza dei clienti finali per gli oneri di sistema, in modo tale che lo stesso sia ripartito nell’ambito della filiera elettrica, evitando che esso gravi unicamente sulla parte liberalizzata del mercato".