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Gaza, per Kerry passi avanti su tregua, Onu solleva tema crimini guerra

Pubblicato 23.07.2014, 13:25
Gaza, per Kerry passi avanti su tregua, Onu solleva tema crimini guerra

GINEVRA/GAZA/GERUSALEMME (Reuters) - Per il segretario di Stato Usa John Kerry qualche passo in avanti è stato fatto per arrivare a una tregua tra Isreale e Hamas nella Striscia di Gaza, ma "c'è ancora da lavorare".

Non ha voluto dare altri dettagli il responsabile della politica estera americana, giunto a Gerusalemme per spingere i negoziati per un cessate il fuoco.

Nel corso della sua visita in Israele, non annunciata, dovrebbe incontrare il segretario generale Onu Ban Ki-moon, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas.

Intanto, mentre il bagno di sangue continua, israeliani e palestinesi si accusano l'un l'altro di aver commesso crimini di guerra nel corso di un incontro d'emergenza organizzato a Ginevra dal Consiglio Onu sui diritti umani, dove l'alto commissario Navi Pillay ha sottolineato che le demolizioni punitive di case e l'uccisione di civili, compresi bambini, da parte dell'esercito israeliano sollevano "serie preoccupazioni su un uso eccessivo della forza", con una "forte possibilità" che sia stata violata la legge internazionale.

Pillay ha anche condannato l'uso indiscriminato di missili e mortai da parte di Hamas verso Israele.

"Israele distruggerà le infrastrutture militari di Hamas", ha detto all'Onu l'ambasciatore israeliano Eviatar Manor aggiungendo che "gli abitanti di Gaza non sono nostri nemici".

Il ministro degli Esteri palestinese Riad al-Malki ha per contro chiesto che si metta fine all'"impunità" di Israele che deve essere "giudicato responsabile dei suoi crimini".

Israele ha lanciato la sua offensiva l'8 luglio per interrompere la pioggia di missili lanciati dagli islamisti di Hamas. Dopo giorni di bombardamenti aerei, Tel Aviv ha dato il via giovedì scorso all'attacco via terra di Gaza con l'obiettivo di annientare le riserve di missili di Hamas e distruggere la fitta rete di gallerie sotterranee che attraversano la Striscia. Il risultato sono circa 643 palestinesi morti, molti dei quali civili e bambini, e 29 soldati israeliani uccisi. Tra gli israeliani, sono rimasti uccisi dal fuoco di missili palestinesi anche due civili e manca all'appello un soldato che Hamas sostiene di aver catturato, ma che le forze israeliane temono sia morto.

Nuvole nere si alzano dalla zona di Gaza, tra le più densamente popolate del Mediterraneo, dove si susseguono i rumori sordi dell'artiglieria e dei proiettili dei carri armati.

Questa mattina, secondo quanto riferisce un medico, è stato ucciso da un proiettile un bimbo palestinese di sette anni mentre prosegue l'offensiva delle forze israeliane che hanno colpito anche l'unica centrale elettrica della zona.

Oggi il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha fatto sua la richiesta di Hamas di cessazione delle ostilità con Israele; una posizione unita dei due fronti interni palestinesi potrebbe aiutare in particolare il tentativo di mediazione in favore di una tregua portato avanti dall'Egitto e dal suo presidente Abdel Fattah al-Sisi, che poco si fida di Hamas.

"Stiamo incontrando resistenza vicino ai tunnel... stanno costantemente cercando di attaccarci intorno e dentro i tunnel. Questa è la situazione", ha detto il tenente colonnello Peter Lerner, portavoce dell'esercito israeliano che ha parlato di 30 combattenti di Hamas uccisi nella notte, per un totale di 210 dall'avvio dell'offensiva.

Il braccio armato di Hamas, Izz el-Deen Al-Qassam, riferisce dal canto suo di molti soldati israeliani uccisi da una bomba antiuomo.

© Reuters. Palestinians ride in a vehicle as they flee their houses following heavy Israeli shelling during an Israeli ground offensive east of Khan Younis in the southern Gaza Strip

Le violenze sono in corso anche nei territori occupati della Cisgiordania, dove un palestinese è rimasto ucciso vicino a Betlemme nel corso di uno scontro con le truppe israeliane.

Intanto le compagnie aeree Usa ed europee hanno sospeso i voli da e per Tel Aviv dopo che un razzo lanciato da Gaza ha colpito una casa vicino all'aeroporto. Israele, la cui economia non può non risentire di queste misure, ha chiesto con urgenza un ripensamento, sostenendo che il suo spazio aereo è sicuro.

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