di Angelo Amante e Gavin Jones
ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera nella serata di ieri al disegno di legge di riforma del processo penale e alla nuova norma sulla prescrizione, ma lo scontro tra il premier Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi agita la maggioranza e mette in pericolo il governo.
Le due ministre di Italia Viva, Elena Bonetti e Teresa Bellanova, hanno disertato la riunione di Palazzo Chigi dopo una giornata di polemiche tra Conte e Renzi.
Il premier ha lamentato l'assenza delle ministre in Consiglio e ha accusato IV di fare una opposizione "maleducata" da dentro il governo, senza mostrare disponibilità a mediare sulla controversa norma sulla prescrizione.
Renzi ha minacciato una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede se il governo porrà la questione di fiducia sulla prescrizione.
"Semmai ci fosse un'iniziativa del genere, il sottoscritto per assicurare credibilità alla politica ne trarrà tutte le conseguenze", ha detto Conte in conferenza stampa, lasciando intendere che il governo potrebbe non sopravvivere alla sfiducia nei confronti del capo delegazione del Movimento 5 Stelle.
L'ok al ddl di riforma del processo penale è arrivato dunque dai soli ministri M5s, Pd e Leu, che avevano raggiunto l'accordo sulla prescrizione malgrado il no di IV.
La prescrizione sarà sospesa per chi ha riportato una condanna in primo grado. Nel caso di assoluzione in appello la prescrizione riprenderà a correre e anzi, nel suo calcolo verrà computato anche il periodo compreso tra la condanna in primo grado e la successiva assoluzione.
Per gli imputati assolti in primo grado, la prescrizione sarà valida da subito.
Il partito di Renzi aveva chiesto di cancellare la prima riforma voluta dal ministro Bonafede, che dal primo gennaio 2020 ha bloccato la prescrizione dopo la sentenza di primo grado senza alcuna distinzione tra condannati e assolti.
Italia Viva spinge per un ritorno al regime precedente.
L'apporto di IV è vitale per la sopravvivenza del governo, specialmente in Senato dove i numeri della maggioranza sono risicati. Conte ha avvertito di non voler rimpiazzare i renziani nella coalizione, ma ha chiesto agli alleati di cambiare atteggiamento.
"Bisogna che Italia Viva ci pensi un attimo e chiarisca", ha detto il premier dopo le varie indiscrezioni di stampa su pattuglie di 'responsabili' pronte a sostenere l'esecutivo in parlamento in sostituzione del partito di Renzi.
Secondo una fonte politica il Quirinale non vede rischi di crisi a breve sulla vicenda prescrizione, ma le sorprese non sono escluse.
I mercati non sembrano dare peso allo scontro in atto nella maggioranza.
Lo spread tra BTP e Bund si attesta attorno ai 135 punti base dopo aver chiuso ieri a 132. Poco dopo le 11,30, sulla piattaforma TradeWeb, il tasso del decennale italiano si attesta a 0,92% da 0,90% della precedente chiusura.
Secondo un report di Unicredit (MI:CRDI) pubblicato oggi, non ci sarebbero rischi di scioglimento anticipato delle Camere, almeno fino a che non si terrà il referendum costituzionale fissato per fine marzo.