ROMA, 2 ottobre (Reuters) - Il governo non ha ancora deciso se presentare un emendamento alla delega sul lavoro che recepisca le novità sui licenziamenti annunciate dal premier Matteo Renzi e votate dalla direzione Pd. La questione è politica, più che normativa, secondo il ministro del Welfare, Giuliano Poletti.
"Dal punto di vista puramente normativo la norma, così come è scritta, già consente di fare ciò che si vuole fare", ha detto Poletti a margine di una audizione parlamentare riferendosi al fatto che il testo di delega uscito dalla commissione Lavoro parla genericamente di introduzione di un nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Il governo ha dunque ampio margine per dettagliare la norma nei decreti delegati successivi.
"Il problema è di tipo politico, di definire come affrontare la questione", ha ammesso Poletti.
Renzi ha annunciato nel corso della direzione del partito tre giorni fa che il diritto alla reintegra al lavoro nel caso di licenziamenti ingiusti resterà per i casi di discriminazione e motivi disciplinari, lasciando intendere che scomparirà per quelli di natura economica.
Il governo si muove su un terreno scivoloso perché con una riformulazione del testo troppo rigida rischia di inasprire il dissenso interno al Pd, mentre con modifiche soft scontenta l'alleato Ncd, determinante per l'attuale equilibrio del governo.
La discussione in aula al Senato riprende martedì. Il governo entro quella data dovrebbe chiarire se intende inglobare le novità volute dal premier in un emendamento o in un semplice ordine del giorno.