ROMA (Reuters) - La missione navale che l'Italia si appresta a varare nelle acque libiche non lede la sovranità del paese africano, e non comporterà costi aggiuntivi.
Lo hanno chiarito oggi i ministri della Difesa Roberta Pinotti e degli Esteri Angelino Alfano riferendo alle commissioni di Senato e Camera.
"Tutte le attività si svolgeranno sulla base delle esigenze formulate dalle autorità libiche. Non si profila alcuna ingerenza o lesione della sovranità libica", ha detto Pinotti, sottolineando che la missione assicura "un sostegno di natura logistica, tecnica e operativa" rispondente alle richieste avanzate dalla Libia.
Alfano ha ricordato che la missione volta a favorire il contrasto del traffico di esseri umani e fermare così la partenza di barche di migranti è stata deliberata dal Cdm della scorsa settimana "a seguito dell'invito orale e scritto" giunto dai libici.
Per l'Italia, ha spiegato Pinotti, "non ci saranno oneri aggiuntivi", dal momento che le navi coinvolte sono attualmente impegnate nella missione Mare Sicuro per cui c'è già copertura finanziaria.
Da Mare Sicuro saranno anche prese in prestito le regole d'ingaggio, "con gli adattamenti necessari per il fatto che sarà un'operazione bilaterale". Garantita, poi, "l'autodifesa dei nostri militari".
Dal 2014 sono circa 600.000 i migranti che hanno raggiunto le cose italiane dal Nord Africa, in grandissima parte dalla Libia.
(Antonella Cinelli)