PECHINO (Reuters) - Le autorità di Pechino sono al lavoro per contenere un focolaio di Covid-19 riconducibile a un bar aperto 24 ore su 24, noto per la sua numerosa clientela e gli alcolici a basso costo, con milioni di persone sottoposte a test obbligatori e con lockdown mirati per migliaia di persone.
Il focolaio di quasi 200 casi legati all'Heaven Supermarket Bar, che si trova in una zona centrale e aveva appena riaperto i battenti dopo l'allentamento delle restrizioni la scorsa settimana, mostra quanto sia difficile per la Cina vincere la sua battaglia "zero Covid", mentre gran parte del resto del mondo ha scelto una politica di convivenza con il virus.
La ricomparsa delle infezioni da coronavirus sta inoltre sollevando nuove preoccupazioni sulle prospettive della seconda economia mondiale. La Cina sta ancora assorbendo l'impatto economico del lockdown di Shanghai, la città più popolosa del paese e centro nevralgico del commercio, che ha messo in crisi anche le catene di approvvigionamento globali.
La normale attività nei ristoranti di Pechino è ripresa il 6 giugno, dopo oltre un mese di restrizioni contro la diffusione del coronavirus nella città da 22 milioni di abitanti. Molti centri commerciali, palestre e altri luoghi di ritrovo sono stati chiusi, una parte del sistema di trasporto pubblico della città è stato sospeso e milioni di persone sono state invitate a lavorare da casa.
"Ora dobbiamo fare i test ogni giorno. È un po' fastidioso, ma è necessario", ha detto un residente di 21 anni di nome Cao, che gestisce un minimarket nel più grande quartiere di Pechino, Chaoyang, dove è stato scoperto il focolaio. "La situazione del virus ha danneggiato i nostri affari, che sono scesi del 20-30%".
Nella giornata di oggi, Chaoyang ha dato il via a una campagna di test di massa di tre giorni tra i suoi circa 3,5 milioni di abitanti. Sono stati identificati circa 10.000 contatti stretti degli avventori del bar e i loro edifici residenziali sono stati messi in isolamento e alcune riaperture scolastiche sono state rinviate.
Secondo alcuni testimoni Reuters, le code intorno ad alcuni centri per fare i test si sono snodate per oltre 100 metri. Grandi barriere metalliche sono state installate intorno a diversi complessi residenziali, mentre persone in tuta anticontaminazione spruzzano disinfettante nelle vicinanze.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)