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Tap, udienza su ricorso Regione Puglia e Melendugno, sentenza attesa fra un mese

Pubblicato 09.03.2017, 17:10
© Reuters. A site for the construction of a pipeline is seen in a grove of century-old olive trees in the southern Italian village of Melendugno
SRG
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MILANO (Reuters) - Si è svolta, stamani, l'udienza al Consiglio di Stato chiamato a decidere nel merito il ricorso presentato da Regione Puglia e comune di Melendugno contro la sentenza del Tar del Lazio che a febbraio 2016 ha ritenuto legittima l'autorizzazione unica e la Via (valutazione di impatto ambientale) relativa all'approdo del gasdotto Tap sulla spiaggia di San Foca, parte finale di un'infrastruttura lunga 3.500 chilometri per portare il gas azero in Europa a partire dal 2020.

"Il collegio ci ha fatto discutere una buona mezz'ora, che è una vera eccezione, dobbiamo attendere la sentenza perché non ci sarà un immediato dispositivo e seguirà i tempi, che sono labili e possono variare da un mese a 45 giorni o altro", dice a Reuters l'avvocato Gabriella De Giorgi Cetti che insieme a Corrado Vecchio rappresentano il comune salentino. A rappresentare la Regione Puglia, l'avvocato Mariano Alterio, mentre per Tap era presente il professor Fabio Cintioli. Presidente della IV sezione del consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi.

I legali di Regione Puglia e comune di Melendugno puntano sul profilo di incostituzionalità della decisione del governo e del ministero dell'Ambiente che hanno concesso l'autorizzazione unica e la Via perché "dovrebbe essere il frutto di un accordo raggiunto in comune fra Stato e Regione secondo il principio dell'intesa forte. Riteniamo che in questo caso non ci sia stata perché il progetto è cambiato poco nonostante la regione avesse presentato un dissenso ben motivato. Questo modo di procedere è illegittimo", sottolinea l'avvocato Alterio.

Il Tar aveva respinto le argomentazioni di Regione e amministrazione comunale, in particolare relativamente all'applicabilità della normativa Seveso (connessa al rischio di incidenti rilevanti) per il terminale di ricezione del gasdotto e all'illegittimità dell'iter con il quale il governo ha superato il dissenso della Regione sulla scelta dell'approdo nella spiaggia che farte del comune di Melendugno, in provincia di Lecce.

Inoltre, secondo il comune di Melendugno, l'autorizzazione unica è da ritenersi scaduta per decorso del termine ultimo, quello del 16 maggio scorso indicato per l'apertura del cantiere per la costruzione del microtunnel. Di parere avverso è, invece, il consorzio Tap -- di cui fanno parte Snam (MI:SRG), BP, Socar, Fluxys, Enagas e Axpo -- che ritiene il cantiere ufficialmente aperto nelle campagne di Melendugno con l'avvio di alcune indagini archeologiche e sondaggi geologici.

© Reuters. A site for the construction of a pipeline is seen in a grove of century-old olive trees in the southern Italian village of Melendugno

In realtà i lavori dell'approdo non sono di fatto partiti perché Tap non ha ancora spostato i primi 231 ulivi, cui seguiranno altri 1.900, necessari all'avvio degli scavi per la costruzione del pozzo di spinta. A giorni, dicono a Tap, è previsto l'espianto e il ricollocamento degli alberi dopo avere ottenuto il via libera fito sanitario. L'operazione va fatta comunque entro il 30 aprile, altrimenti si richiuderà nuovamente la finestra temporale fino al prossimo 1 di novembre.

(Giancarlo Navach)

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