MILANO (Reuters) - Il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati ha spogliato il procuratore aggiunto Alfredo Robledo del ruolo di capo del pool anti corruzione del tribunale meneghino, riassegnando provvisoriamente il magistrato alla guida del pool esecuzione delle pene.
Lo riferiscono fonti giudiziarie, mentre non è stato possibile avere un commento immediato da Robledo.
La mossa arriva dopo il dissidio nato tra i due in seguito all'esposto di Robledo al Csm - poi archiviato - nei confronti di Bruti Liberati, in cui lo accusava di violare le regole di funzionamento della procura privilegiando alcuni pm, come Ilda Bocassini e Francesco Greco, per l'assegnazione di fascicoli con ipotesi di reato che sarebbero state di competenza del dipartimento da lui diretto.
"Sono il procuratore capo e dopo quello che è successo davanti al Csm e visti i forti contrasti che ci sono e che ci sono stati, ho deciso di prendere questa decisione", ha detto Bruti Liberati a margine di un convegno, spiegando che la sua decisione riguarda la gestione generale dell'ufficio e non singoli episodi.
In precedenza Bruti Liberati aveva spiegato le ragioni della sua decisione in una mail inviata a tutti i pm di Milano in cui afferma che il provvedimento "è debitamente motivato ed è stato trasmesso al consiglio giudiziario, al Csm e ai procuratori aggiunti interessati".
Restano in carico a Robledo i procedimenti in corso come quello sulla vendita di una quota di Sea, sui rimborsi alla Regione Lombardia e sulla Lega Nord.
L'attuale capo del pool esecuzione pene, Nunzia Gatto, andrà a guidare il pool ambiente e salute.
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