KIEV (Reuters) - Il primo ministro ucraino ha lanciato quella che ha promesso sarà una dura campagna elettorale che potrebbe dividere i partiti pro-Occidente e complicare i loro sforzi per combattere i ribelli filorussi nell'est del Paese.
Il primo ministro Arseny Yatseniuk, interlocutore chiave dell'Occidente durante i mesi di rivolta, ha annunciato ieri di volersi dimettere, sostenendo che il parlamento sta tradendo l'esercito ucraino e il popolo bloccando le riforme sostenute dall'Occidente.
La sua mossa, a seguito dell'uscita di due partiti dalla coalizione di governo, ha dato il via ad una nuova campagna, in una legislatura ancora affollata di ex-alleati del presidente filorusso Viktor Yanukovich, estromesso a febbraio.
"La storia non ci perdonerà", ha detto Yatseniuk ieri in parlamento, in quello che gli analisti hanno definito il primo discorso della campagna elettorale per il partito guidato da Yulia Tymoshenko, rivale del presidente Petro Poroshenko, eletto a maggio al posto di Yanukovich.
Intanto continuano gli scontri tra le forze ucraine e i separatisti. Un portavoce del consiglio di sicurezza ucraino ha reso noto che 13 soldati sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, portando il bilancio delle vittime a 325 dall'inizio delle violenze.
Secondo i responsabili dei servizi sanitari locali, 14 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore nella regione di Donetsk, roccaforte dei ribelli, dove anche oggi testimoni hanno sentito per il terzo giorno consecutivo colpi di artiglieria provenire dall'aeroporto.