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Italia smentisce Cina su possibile riapertura traffico aereo

Pubblicato 08.02.2020, 01:27
© Reuters. Il Ministro degli Esteri italiano Luigi di Maio durante una conferenza stampa a Roma.
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di Angelo Amante

ROMA (Reuters) - Lo stop ai collegamenti aerei diretti per la Cina rimarrà operativo fino a nuovo ordine delle autorità sanitarie, ha detto il titolare della Farnesina Luigi Di Maio, contraddicendo il ministero degli Esteri di Pechino secondo cui l'Italia si sarebbe mostrata disponibile a rivedere almeno in parte la misura di contrasto alla diffusione del coronavirus.

Il vice ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, in un incontro con l'ambasciatore italiano in Cina Luca Ferrari (MI:RACE) ha sottolineato i grandi disagi per i cittadini derivanti dalla chiusura dei collegamenti decisa lo scorso 31 gennaio dopo la positività al virus di una coppia di cinesi.

Dall'ambasciatore, secondo i cinesi, sarebbe arrivata un'apertura a rivedere almeno in parte la decisione, ma le autorità italiane hanno negato tutto e hanno ribadito il divieto.

"Il blocco dei voli è una misura che noi abbiamo preso per affrontare l'emergenza nell'immediato e questa misura, finché le autorità sanitarie e quindi la comunità scientifica ci diranno che è opportuno tenerla in atto, continueremo a tenerla in atto", ha detto Di Maio parlando in conferenza stampa a Madrid.

Un messaggio analogo era già arrivato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che stamane ha riunito la task-force sul coronavirus. "I collegamenti aerei diretti con la Cina sono e restano chiusi", ha scritto Speranza su Facebook (NASDAQ:FB).

Anche Taiwan lamenta di essere stata tagliata fuori dai collegamenti per l'Italia in quanto parte della Cina continentale, una classificazione che il governo di Taipei da sempre rifiuta.

Nella tarda serata di ieri l'Italia ha confermato il terzo caso di coronavirus. Si tratta stavolta di un giovane italiano rientrato assieme ad altri 55 connazionali dalla città cinese di Wuhan, epicentro dell'emergenza, con un apposito volo.

Tutti gli italiani rientrati da Wuhan sono stati posti in quarantena in una caserma alla periferia sud di Roma.

© Reuters. Il Ministro degli Esteri italiano Luigi di Maio durante una conferenza stampa a Roma.

Secondo l'ultimo bollettino diramato oggi all'ora di pranzo dall'istituto nazionale per le malattie infettive "Lazzaro Spallanzani", l'ultimo contagiato è "in buone condizioni generali", mentre i due turisti cinesi si trovano ricoverati in terapia intensiva. Le loro condizioni cliniche sono "invariate" e la prognosi rimane riservata.

Allo Spallanzani sono tuttora ricoverate per motivi analoghi altre otto persone. Di queste, 5 sono sottoposte a test per verificare una eventuale positività al coronavirus.

Nel frattempo, soltanto in Cina il conto dei morti è salito a oltre 600, con oltre 30.000 contagi accertati. I casi fuori dalla Repubblica popolare, secondo un conteggio Reuters basato su comunicati ufficiali, sono oltre 300 in 27 paesi e territori sparsi per il mondo.

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