MILANO (Reuters) - L'Antitrust ha bocciato le linee guida stilate dai club della Lega Serie A per la vendita centralizzata dei diritti audiovisivi del campionato di calcio per il triennio 2018-2021.
Lo riferisce una fonte a conoscenza della situazione secondo la quale la decisione sarebbe legata all'assenza di dettagli importanti nella definizione dei pacchetti e delle regole di assegnazione.
In particolare, spiega la fonte, l'authority ha chiesto chiarimenti sulla composizione dei pacchetti e sull'accesso alla gara, ricevendo risposte non corrispondenti ai criteri di trasparenza.
La Lega Serie A, che ha 60 giorni di tempo per presentare eventualmente ricorso al Tar, aveva approvato all'unanimità le linee guida alla fine di novembre, con l'intento di perfezionare il bando di gara entro questa primavera, per poi procedere all'assegnazione.
Una fonte a conoscenza del dossier aveva a suo tempo precisato che "le linee guida approvate davano alla Lega ampi margini di manovra per costruire il bando, strutturandolo sulla base di piattaforma tecnologica e di prodotto".
Dalla vendita centralizzata dei diritti audiovisivi del triennio 2015-2018 per il mercato italiano -- suddivisi tra Sky e Mediaset (MI:MS) -- la Lega Serie A ha incassato poco meno di 1 miliardo l'anno, mentre la vendita delle licenze estere ha fruttato circa 200 milioni l'anno.
Ma lo scenario di mercato, per quanto riguarda soprattutto le licenze nazionali, è cambiato rispetto al 2014, quando vennero assegnati i diritti del precedente triennio.
Mediaset, in particolare, ha annunciato al mercato un piano di ridimensionamento della pay tv Premium e di riduzione dei costi per i diritti sportivi, dopo la mancata vendita a Vivendi (PA:VIV).
L'assegnazione dei diritti televisivi del triennio 2015-2018, peraltro, era finita nel mirino del Garante per la concorrenza, che aveva contestato accordi spartitori tra Sky e Mediaset, facilitati dalla Lega Serie A e dall'advisor Infront, comminando delle multe milionarie.
Il Tar del Lazio ha poi annullato le multe ma l'Antitrust ha annunciato il ricorso contro la decisione del tribunale amministrativo regionale.