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Petrolio in calo al minimo di 8 settimane, timori per l'Italia

Pubblicato 26.02.2013, 10:09
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Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in calo nella mattinata di questo martedì, con la propensione al rischio sui mercati che si è indebolita dopo il risultato delle elezioni che rischia di minacciare la riforme economiche e la stabilità finanziaria della zona euro.

Gli investitori del petrolio sono preoccupati dall’imminente taglio alla spesa pubblica di 85 miliardi di dollari, nota come “sequestration”, che andrà in vigore il 1° marzo, a meno che la Casa Bianca ed il Governo non trovino prima un accordo.

Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad Aprile sono stati scambiati a 92,38 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,8% sulla giornata.

I futures della borsa di New York sono saliti dell’1,1% nella giornata, al minimo della seduta di 92,03 dollari al barile, il minimo dal 4 gennaio.

Intanto, in Italia coalizione del centro-sinistra, con a capo il Partito Democratico dei Pier Luigi Bersani, ha ottenuto la maggioranza dei voti alla camera dei deputati, e riceverà l’incarico di formare il governo,

Tuttavia, le proiezioni indicano che nessuno ha ottenuto la maggioranza alla camera del Senato, e probabilmente questo rimanderà l’Italia al voto.

La notizia ha riacceso i timori che le elezioni italiane possano minacciare le riforme economiche e innescare l’instabilità nella zona euro.

I mercati attendono la testimonianza del Presidente della Federal Reserve Federal Reserve nel corso della giornata.

I prezzi delle materie prime hanno risentito dei verbali del vertice di gennaio che hanno mostrato la propensione di alcuni policy makers verso l’interruzione anticipata delle misure di allentamento della Fed.

Inoltre i traders del petrolio attendono i dati settimanali sulle scorte di greggio e prodotti raffinati per valutare la forza della domanda nel principale consumatore di greggio.

L’American Petroleum Institute rilascerà un report sulle scorte nel corso della giornata, mentre i dati ufficiali di mercoledì potrebbero mostrare un aumento delle scorte di 2,3 miliardi di barili.

Gli Stati Uniti sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.

I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad aprile sono scesi dello 0,75% a 113,60 dollari al barile, con lo spread in calo a 21,22 dollari al barile.

Gli operatori attendono i dialoghi in corso tra Iran e potenze globali in Kazakhstan nel corso della giornata, per risolvere la crisi in corso sul discusso programma nucleare di Tehran.

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