- Riflettori su aumenti tassi Fed, report occupazione USA, altri utili
- Devon Energy è un buy in previsione di forti utili del Q3
- Robinhood sarà in difficoltà tra la riduzione dei ricavi e del dato MAU
Wall Street ha registrato un rally venerdì, nelle speculazioni che la Federal Reserve rallenterà il suo aggressivo ritmo degli aumenti dei tassi di interesse.
Tutti e tre i principali indici hanno registrato forti rialzi su base settimanale, con il Dow Jones Industrial Average schizzato del 5,7%. L’S&P 500 è balzato del 3,9% ed il Nasdaq Composite ha chiuso la settimana a +2,2%.
A prescindere dalla direzione che prenderà il mercato, di seguito parleremo di un titolo che probabilmente sarà richiesto e di un altro che potrebbe vedere ulteriori ribassi.
Ricordate però che la nostra tempistica si riferisce solamente alla settimana in apertura.
Il titolo da comprare: Devon Energy
Mi aspetto che Devon Energy (NYSE:DVN) registri una performance superiore questa settimana, con un possibile breakout ad un nuovo picco di 11 anni: il produttore low-cost di petrolio e gas dovrebbe riportare una crescita esplosiva di utili e ricavi quando pubblicherà i dati del terzo trimestre dopo la chiusura di domani, martedì 1° novembre.
I trader mettono in conto un possibile movimento di circa il 6% in entrambe le direzioni per il titolo DVN dopo il report.
Devon dovrebbe riportare EPS del Q3 di 2,18 dollari, con un’impennata del 101,8% rispetto ad un anno fa, secondo Investing.com.
Il fatturato dovrebbe salire del 19,6% su base annua a 4,15 miliardi di dollari, grazie alle operazioni nel bacino Permiano, nonché ai prezzi alti di greggio e gas naturale.
Guardando al futuro, mi aspetto che Devon alzi le stime su profitti e vendite per il trimestre in corso ed oltre, per rispecchiare l’impatto positivo dei prezzi alle stelle di greggio e gas naturale sui suoi affari. Sono curioso di sentire se la società intenda restituire più denaro agli azionisti sottoforma di maggiori payout del dividendo e riacquisti di azioni.
Il titolo DVN ha chiuso a 76,01 dollari venerdì, vicino al recente picco di 52 settimane di 79,40 dollari del 9 giugno, il massimo dal 2011.
Sull’anno in corso, le azioni della società di Oklahoma City sono schizzate del 76%, superando rivali come EOG Resources (NYSE:EOG) (+55,8%), Pioneer Natural Resources (NYSE:PXD) (+51,4%), Continental Resources (NYSE:CLR) (+65,2%) e Diamondback Energy (NASDAQ:FANG) (+47,8%) nello stesso periodo.
Il titolo da vendere: Robinhood Markets
Secondo me, il titolo Robinhood Markets (NASDAQ:HOOD) vivrà una settimana difficile: la società si prepara a pubblicare gli ultimi risultati finanziari che probabilmente riveleranno un’altra perdita trimestrale, nonché una riduzione del fatturato.
In base ai movimenti sul mercato delle opzioni, i trader si aspettano una forte oscillazione delle azioni HOOD dopo il report, con un possibile movimento di circa l’11% in qualsiasi direzione.
Secondo Investing.com, la società registrerà una perdita di 0,29 dollari per azione quando pubblicherà i dati del terzo trimestre dopo la campanella di chiusura, mercoledì 2 novembre. Se confermata, sarebbe la sesta perdita trimestrale consecutiva.
Il fatturato dovrebbe scendere del 2,5% su base annua a 355,6 milioni di dollari, rispecchiando l’impatto negativo di numerose difficoltà che si ritrova davanti la società fintech, in particolare il calo della crescita degli utenti tra il contesto macro in peggioramento e la minore attività di trading retail di azioni, opzioni e criptovalute.
Robinhood guadagna circa il 70% dei suoi ricavi dalle transazioni dei clienti, quindi i suoi risultati finanziari tendono a soffrire quando l’attività di trading rallenta sulla sua piattaforma.
Dunque, l’aggiornamento di Robinhood circa il numero di utenti attivi mensilmente (MAU) sarà sotto i riflettori. Il dato MAU ha nettamente mancato le attese nell’ultimo trimestre, con un crollo del 34% su base annua a 14,0 milioni. Saranno seguiti anche gli asset in custodia (AUC), un altro dato chiave, dopo il -31% del Q2 a 64,2 miliardi di dollari.
Robinhood, che ha già ridotto il 9% della forza lavoro ad aprile, ad agosto ha annunciato un ulteriore taglio del personale del 23%.
Sull’anno in corso, il titolo Robinhood è crollato del 35,2% nel selloff delle azioni di società tech non redditizie con valutazioni alle stelle. Ciononostante, le azioni della società di Menlo Park, California, hanno registrato una straordinaria ripresa dopo essere scese al minimo storico di 6,81 dollari a metà giugno, chiudendo ad 11,50 dollari venerdì.
Malgrado questa inversione di rotta, HOOD resta l’86% al di sotto del massimo record di 84,12 dollari segnato poco dopo la sua IPO nell’agosto 2021. La compagnia di servizi finanziari ha una market cap di 10,1 miliardi di dollari, rispetto ai circa 70 miliardi di dollari di valutazione al suo picco.
Nota: Al momento della scrittura, Jesse è long sul Dow Jones Industrial Average e sull’S&P 500 tramite SPDR Dow ETF (DIA) e SPDR S&P 500 ETF (SPY). È long anche sull’Energy Select Sector SPDR ETF (NYSE:XLE) e sull’Health Care Select Sector SPDR ETF (NYSE:XLV).
Le opinioni presentate in questo articolo sono unicamente l’idea dell’autore e non devono essere considerate un consiglio di investimento.