Wall Street ha visto una ripresa straordinaria dai minimi della primavera 2020. L’indice Dow Jones Industrial Average, l’indice S&P 500 ed il NASDAQ 100 hanno chiuso l’anno con impennate rispettivamente del 7,2%, del 16,3% e del 47,6%.
Malgrado l’aumentata volatilità sui mercati azionari, numerosi settori, titoli ed ETF hanno visto ritorni significativi. Queste solide mosse hanno messo in luce l’importanza di investire sul lungo termine, senza preoccuparsi delle oscillazioni quotidiane dei mercati.
Intanto, per molte persone il nuovo anno solitamente porta con sé anche dei buoni propositi, apportando dei cambiamenti o tenendo vive alcune abitudini per raggiungere degli obiettivi. Di conseguenza, l’articolo di oggi tratterà di due ETF che potrebbero essere adeguati per gli investitori intenzionati ad investire regolarmente sul lungo termine. Un ETF, che solitamente replica un indice, rende possibile agli investitori accedere ad un paniere di società (o di classi di asset) di un dato indice.
1. Vanguard Total Stock Market ETF
- Prezzo attuale: 194,64 dollari
- Range su 52 settimane: 109,49 - 194,95 dollari
- Rendimento dividendo: 1,42%
- Percentuale di spesa: 0,03% all’anno
Il leggendario investitore Warren Buffett crede che “fondi indicizzati del mercato generale” a basso costo possano trovare posto nella maggior parte dei portafogli degli investitori retail. Consideriamo il Vanguard Total Stock Market Index Fund ETF Shares (NYSE:VTI) uno di questi fondi. Il fondo ha cominciato gli scambi nel maggio 2001 e gli asset netti ammontano a 1,0 mila miliardi di dollari.
VTI, che conta 3.556 possedimenti, replica la performance dell’indice CRSP US Total Market Index. Di conseguenza, la maggior parte dei singoli fondi del titolo ha poco impatto sul prezzo totale dell’ETF, che rappresenta il mercato azionario statunitense investibile.
Grafico settimanale VTI
Le società appartengono a tutti i settori. Le loro capitalizzazioni di mercato sono mega, grandi, medie e piccole. Per quanto riguarda i settori, i fondi sono distribuiti, tra gli altri, tra settore tecnologico (26,2%), beni di consumo voluttuari (16,4%), settore industriale (13,8%), sanitario (13,5%) e finanziario (10,4%).
Il 23,1% degli asset è composto dai primi dieci nomi. In cima alla lista troviamo Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon (NASDAQ:AMZN), Alphabet (NASDAQ:GOOGL) e Facebook (NASDAQ:FB). Queste società non hanno bisogno di presentazioni. Le loro azioni hanno chiuso benissimo l’anno 2020.
Nello scorso anno, il Vanguard Total Stock Market ETF ha visto ritorni di quasi il 19%. Il rialzo da fine ottobre è stato notevole. I rapporti P/E e P/B si attestano a 27,7 e 3,6. In altre parole, l’attuale valutazione dal punto di vista storico è “schiumosa”.
A metà gennaio partirà la stagione degli utili e si aprirà con i report dei colossi bancari statunitensi, seguiti dai giganti del tech. E dunque potrebbe essere probabile un aumento dell’andamento altalenante insieme ad un ribasso dei prezzi delle azioni nelle prossime settimane. Qualsiasi calo che porti VTI verso 185 dollari potrebbe essere considerato un migliore punto di entrata. Gli investitori che hanno esperienza con le opzioni potrebbero essere interessati a sapere che sono disponibili opzioni sul fondo.
2. Invesco NASDAQ Next Gen 100 ETF
- Prezzo attuale: 30,87 dollari
- Range su 52 settimane: 24,67 - 31,65 dollari
- Rendimento dividendo: non disponibile
- Percentuale di spesa: 0,15%
Il secondo fondo è l’Invesco NASDAQ Next Gen 100 ETF (NASDAQ:QQQJ), che permette di avere accesso alle più grandi società non-finanziarie, in posizione tra la 101 e la 200, quotate sul NASDAQ.
Molti lettori conoscono sicuramente l’indice NASDAQ 100, composto dalle 100 più grandi società non finanziare USA e non-USA quotate sul NASDAQ. Il NASDAQ 100 è noto anche come “tripla Q”.
Grafico settimanale QQQJ
QQQJ, nato di recente, che replica l’indice NASDAQ Next Generation 100, si focalizza su società che potrebbero far salire l’indice NASDAQ 100. Gli asset in gestione sono pari a circa 600 milioni di dollari.
Le azioni delle società di IT hanno il peso maggiore (44,01%), seguite da sanità (20,17%), servizi di comunicazione (13,59%), beni di consumo voluttuari (13,4%) ed altri. I principali dieci nomi rappresentano circa il 21% del fondo.
Tra i primi cinque nomi troviamo:
- Crowdstrike (NASDAQ:CRWD): il gruppo tech di sicurezza informatica con sede a Sunnyvale, California; ha visto un’impennata di oltre il 320% nel 2020;
- Roku (NASDAQ:ROKU): la piattaforma di contenuti streaming con sede a San Jose, California; titolo schizzato di oltre il 145% nel 2020;
- Trade Desk (NASDAQ:TTD): la piattaforma di inserzioni digitali con sede a Ventura, California; impennata di quasi il 210% nel 2020;
- Zscaler (NASDAQ:ZS): la piattaforma di sicurezza su cloud con sede a San Jose, California; circa +33% nel 2020;
- AstraZeneca (NASDAQ:AZN): il colosso biofarmaceutico anglo-svedese che ha sviluppato uno dei vaccini per il COVID-19 in collaborazione con l’università di Oxford; +0,3% nel 2020; la società è inoltre quotata sul FTSE 100, il principale indice del Regno Unito, dove vanta la seconda maggiore capitalizzazione di mercato.
Da inizio ottobre 2020, il fondo ha visto ritorni di oltre il 14,5%. Detto in altre parole, i proverbiali 1.000 dollari investiti su QQQJ varrebbero quasi 1.150 dollari ora.
Crediamo che il fondo meriti di stare nella lista della spesa degli investitori nel 2021. Molte delle società del fondo potrebbero diventare nomi familiari nei prossimi anni. I potenziali investitori potrebbero pensare di comprare sul calo. Infine, così come per VTI, anche su QQQJ sono disponibili opzioni.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.