Gli utili del settore tech USA entrano nel vivo, con Netflix e Microsoft che hanno già pubblicato i risultati la scorsa settimana, mentre nomi del calibro di Facebook, Amazon, la compagnia madre di Google, Alphabet, ed Apple che rilasceranno i report nei prossimi giorni.
Oltre a questi grossi nomi, c’è una categoria meno nota di titoli tech che gli investitori non dovrebbero perdere di vista: il Software & Services Industry Group. Scambiato a poco meno del massimo storico, questo settore è schizzato di circa il 33% dall’inizio del 2019, superando l’aumento del 24% del NASDAQ.
Ecco i tre titoli software con la performance migliore da prendere in considerazione in vista dei loro report trimestrali.
1. Shopify: piattaforma di e-commerce multicanale
Shopify (NYSE:SHOP) è stato un vincitore nel 2019, con un’impennata di ben il 138,5%. La compagnia software di e-commerce canadese aiuta i commercianti a costruire dei negozi online e a gestire i loro marchi. Offre anche delle aggiunte come pagamenti digitali e spedizioni.
Il titolo ha chiuso a 330,22 dollari ieri, vicino al massimo storico di 340,92 dollari toccato il 22 luglio, con una capitalizzazione di mercato di 36,8 miliardi di dollari.
Shopify pubblicherà gli utili prima dell’apertura dei mercati statunitensi giovedì 1° agosto. Le previsioni indicano utili per azione (EPS) di 0,03 dollari per il secondo trimestre, in salita dagli 0,02 dollari di un anno fa. I ricavi dovrebbero schizzare del 43% dallo stesso periodo dell’anno scorso a 350,46 milioni di dollari, in quanto più commercianti pagano per i piani di abbonamento Plus della compagnia.
Shopify Plus ha rappresentato il 26% dei 44,2 milioni di dollari di ricavi mensili ricorrenti (MRR) nel primo trimestre, in salita dal 22% dello stesso periodo di un anno fa. Gli investitori sono impazienti di scoprire se la compagnia registrerà un’altra solida performance dei piani Shopify Plus nel secondo trimestre.
I mercati presteranno inoltre molta attenzione alla crescita della tecnologia di elaborazione pagamenti nativa di Shopify, Shopify Payments, schizzata del 65% su base annua nel primo trimestre.
In una mossa che promette bene per il futuro, Shopify a giugno ha annunciato un investimento da un miliardo di dollari per costruire una rete di distribuzione per i clienti USA, che potrebbe aiutare i suoi clienti, perlopiù piccoli e medi, a competere più efficacemente con Amazon (NASDAQ:AMZN).
2. Trade Desk: specialista dell’acquisto di inserzioni digitali
Il titolo di Trade Desk (NASDAQ:TTD) è più che raddoppiato finora quest’anno, registrando un’impennata del 111%, con gli investitori sempre più rialzisti sullo specialista nell’acquisto di pubblicità digitali. La compagnia di Ventura, in California, che opera una piattaforma di software self-service in cui i clienti possono acquistare e gestire campagne di pubblicità digitali basate su dati, ha tratto vantaggio dalla fiorente ondata di acquisti di pubblicità digitali.
Ieri ha chiuso a 245,43 dollari, con una capitalizzazione di mercato di 10,9 miliardi di dollari. Il titolo, schizzato del 740% dal prezzo IPO del settembre 2016 di 29,12 dollari, ha raggiunto il massimo storico di 258,00 dollari il 20 giugno.
Trade Desk pubblicherà gli utili del secondo trimestre giovedì 8 agosto dopo la chiusura. Le previsioni sono di EPS di 0,68 dollari, con un rimbalzo del 13% dagli 0,60 dollari ad azione di un anno fa. I ricavi dovrebbero essere schizzati del 38% su base annua a 155,16 milioni di dollari, da 112,33 milioni di dollari.
Gli investitori vogliono sapere se la compagnia di software come servizio (SaaS) ha continuato a vedere una crescita esplosiva sui suoi mercati di video mobile, TV connesse ed audio, schizzati rispettivamente del 60%, 300% e 270% su base annua nel primo trimestre.
3. Paycom: fornitore di software per servizi di risorse umane
Il titolo di Paycom (NYSE:PAYC), fornitore di software per risorse umane, è andato alla grande quest’anno grazie alla forte domanda per il suo software come servizio (SaaS) per la gestione del capitale umano basato su cloud.
Il titolo, schizzato di circa il 90% sull’anno in corso, ha chiuso a 231,89 dollari ieri, non lontano dal massimo storico di 246,85 dollari toccato l’11 luglio. Ai livelli attuali, la compagnia di Oklahoma City ha una valutazione di circa 13,5 miliardi di dollari.
Paycom pubblicherà gli utili del secondo trimestre dopo la chiusura dei mercati martedì 30 luglio. Le aspettative sono di EPS di 0,70 dollari, con un tasso di crescita su base annua del 18%. I ricavi dovrebbero schizzare del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, a 163,88 milioni di dollari.
Gli investitori terranno d’occhio l’aggiornamento di Paycom a proposito delle aggiunte di clienti per capire se possa mantenere il suo torrido tasso di crescita. A Wall Street saranno inoltre curiosi di sapere come il recente lancio del nuovo servizio Direct Data Exchange abbia influito sull’aumento delle entrate e dei clienti, mentre la compagnia continua ad accaparrarsi una fetta maggiore del mercato a scapito del più grande Automatic Data Processing (NASDAQ:ADP).