Rassegna giornaliera sul mercato forex, 1 dicembre 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
Contro ogni probabilità, l’euro è schizzato al livello più altro contro il dollaro degli ultimi due anni. Non solo la valuta unica ha registrato la migliore performance della giornata, ma ha superato il livello di 1,20, toccando il massimo da maggio 2018. Molti sono stati confusi dalla persistenza del rally dell’euro in quanto c’è stato solo un ribasso negli ultimi sei giorni. Tuttavia, non dobbiamo scavare molto per capire le ragioni:
1. Debolezza del dollaro USA
L’indice del dollaro potrebbe essere in salita oggi, ma è sempre vicino ai minimi di due anni e mezzo. I timori sull’aumento dei casi di coronavirus dopo il Ringraziamento e la promessa del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell di tenere i tassi bassi finché non ci saranno segnali di inflazione non spingono gli investitori ad acquistare dollari. Lo abbiamo visto chiaramente oggi, con il biglietto verde che ha continuato a scendere contro le principali valute nonostante l’incredibile aumento dell’11% dei rendimenti dei titoli decennali.
2. Dati più forti sulla zona euro
I dati più forti del previsto hanno supportato l’euro. La Germania ha riportato un calo inatteso delle richieste di sussidio di disoccupazione che ha aiutato anche il tasso di disoccupazione. I dati PMI manifatturieri della zona euro sono stati rivisti al rialzo e questo ha fatto passare in secondo piano i dati sull’inflazione. La BCE ha già anticipato che deciderà di alimentare lo stimolo la prossima settimana e questa previsione così chiara ha spinto gli investitori a considerare già totalmente questa decisione. Dunque, anche se la prospettiva di un allentamento dalla BCE fosse negativa per l’euro, la mancanza di sorpresa potrebbe essere positiva per la valuta.
3. L’epidemia di COVID-19 in Europa sta rallentando
I rigidi lockdown disposti in Europa stanno finalmente dando dei frutti, in quanto l’epidemia di COVID-19 in Europa sta rallentando. I nuovi casi in Francia sono crollati a 4.005 lunedì dal picco di oltre 86.000 di inizio novembre. In Spagna i nuovi casi sono poco più di 10.000, dagli oltre 25.000 del 30 ottobre. In Italia, ieri sono stati registrati 16.370 nuovi casi contro i 40.902 del 13 novembre. I dati sono migliori anche in Germania, ma sono più volatili. Gli USA invece si preparano al peggio, in quanto cominciano a vedersi i risultati dei festeggiamenti per il Ringraziamento.
4. Rally dell’azionario
Tuttavia, nonostante tutte le preoccupazioni di una seconda ondata, l’S&P 500 ed il NASDAQ hanno toccato dei massimi storici martedì. Con l’Europa che ha ripreso il controllo dell’epidemia e si prepara ad allentare le restrizioni, la regione inizia una ripresa ad un ritmo più veloce. Essendo una valuta ad alti beta, i rialzi dei mercati azionari ed il miglioramento della propensione al rischio gioca un ruolo maggiore nell’impennata dell’euro. Se le azioni continueranno a salire, lo farà anche la valuta unica.
5. Breakout tecnico
In ultimo, ma non per questo meno importante, il fatto che il livello di 1,20 sia un livello tecnico molto importante per il cambio EUR/USD. Possiamo evincerlo dalla velocità e dall’aggressività dell’andamento della valuta una volta superato tale livello, nonché dal fatto che ci siano stati molti stop order sopra l’1,20. Nel giro di pochi secondi, il cambio EUR/USD è schizzato di oltre 20 pip e in meno di un’ora era scambiato a 50 pip in più. Il prossimo livello di resistenza ora è il massimo di settembre 2017 di 1,2093.