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Alti e bassi nei negoziati sulla Grecia, rally dell’azionario cinese

Pubblicato 01.06.2015, 12:29
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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Market Brief

Venerdì i dati rivisti sul PIL USA riferito al primo trimestre hanno superato leggermente le attese. Stando ai dati, l’economia americana si è contratta del -0,7% (trimestre su trimestre, annualizzato) a fronte del -0,9% delle previsioni medie e del +0,2% della prima lettura. Continuiamo ad aspettarci un dato in crescita per il secondo trimestre, anche se ora è chiaro che la ripresa sarà più lenta e che, visti gli scarsi dati economici USA, è improbabile che si ripeta la situazione dell’anno scorso, quando le cifre sulla crescita relative al terzo e quarto trimestre superarono il 4%. I mercati azionari hanno reagito moderatamente, con l’S&P 500 in calo al -0,63%, il Nasdaq a -0,55% e il Dow Jones a -0,64%. Oltreoceano, è stato l’azionario europeo a soffrire di più, perché gran parte degli investitori continua a nutrire preoccupazioni per la mancanza di progressi significativi nei negoziati greci. Nelle prossime settimane, la Grecia dovrà eseguire vari pagamenti all’FMI (303 milioni di euro venerdì prossimo, 341 milioni il 12 giugno, 568 milioni il 16 giugno e 341 milioni il 19 giugno) ed è improbabile che abbia i soldi necessari per i rimborsi senza nuovi fondi dal programma di salvataggio. L’azionario europeo ha accusato il colpo, gran parte degli indici regionali sono in territorio negativo. L’Euro Stoxx 50 ha ceduto il -2,19%, il Footsie il -0,8%, il Dax il -2,26%, il CAC il -2,53%, l’azionario italiano il -1,05% e quello spagnolo il -1,45%. Durante la seduta asiatica, l’EUR ha pareggiato le perdite contro il dollaro USA dopo aver testato il livello di resistenza a 1,10 (50% di Fibonacci sul rally di aprile-maggio); ora la coppia sta scivolando verso il supporto più vicino, posto a quota 1,0882 (61,8% di Fibonacci). Salvo progressi significativi nella situazione greca, per oggi non prevediamo grossi movimenti sul forex, nonostante la serie di dati economici in uscita nell’UE (fra cui segnaliamo il PMI manifatturiero elaborato da Markit).In Cina, il PMI manifatturiero lascia intendere che il recente allentamento monetario della PBoC ha contribuito ad ammortizzare il rallentamento dell’economia. A maggio, il PMI manifatturiero ufficiale è salito da 50,1 a 50,2 punti (previsione: 50,3). Di conseguenza, il Composite di Shanghai è lievitato del 4,11%, cancellando parzialmente le pesanti perdite di giovedì scorso. A Hong Kong, l’Hang Seng ha cavalcato parzialmente il rally, guadagnando l’1,09%, mentre il Nikkei giapponese è grossomodo piatto, a +0,03%. L’USD/JPY annaspa e negli ultimi giorni si è mosso all’interno della fascia compresa fra 123,5 e 124,50. Saranno necessari nuovi stimoli per violare la resistenza chiave costituita dal massimo del 22 giugno a quota 124,14. Sul lato discendente, il supporto più corposo staziona a 118,50 (minimi multipli). In Australia, l’azionario ha ceduto terreno ed è in calo dello 0,72%, dopo che i permessi di costruzione di aprile hanno deluso le attese, attestandosi al -4,4% m/m a fronte del -1,8% previsto. L’AUD/USD si consolida intorno a 0,7630 dopo le vendite che si sono protratte per due settimane, durante le quali l’AUD ha perso il 6,5% contro il biglietto verde. Si osserva un forte supporto intorno a 0,7553/33 (minimi precedenti). L’USD/CHF non sembra in grado di violare il massimo del canale discendente (che al momento staziona intorno a 0,9450). Oggi pomeriggio sarà pubblicato il PMI manifatturiero svizzero di maggio, che dovrebbe attestarsi a 47,8 punti, a fronte dei 47,9 del mese precedente. Prevediamo una lettura inferiore alle previsioni perché venerdì il PIL svizzero del primo trimestre si è attestato al -0,2% m/m, rispetto allo 0% stimato. Stamattina sarà diffuso anche il dato sulle vendite al dettaglio di aprile, che dovrebbero attestarsi allo 0,4% m/m, rispetto allo 0,7% del rilevamento precedente. L’EUR/CHF si è stabilizzato intorno al minimo di fascia a quota 1,03.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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