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Analisi sulla tensione di un conflitto in Ucraina

Pubblicato 22.02.2022, 10:37
Aggiornato 12.03.2024, 12:10

Probabilmente non sarà una coincidenza, ma la decisione di ieri da parte di Putin è avvenuta nel corso delle festività americana del Presidents' Day. Alta tensione e probabilità di un escalation militare spingono ora al ribasso i mercati globali.

Con i listini americani ieri chiusi per festività, i mercati europei avevo aperto la sessione in sordina, sulla scia delle speranze diplomatiche del possibile incontro USA-Russia. Tuttavia, il flusso di notizie è andato peggiorando nel corso della giornata, così come l’umore dei mercati stessi, con l’indicatore di volatilità della zona euro, STOXX 50 Volatility VSTOXX EUR (V2TX), che ieri è andato a registrare massimi a cui non assistevamo da ottobre 2020, con una crescita giornaliera che ha perfino toccato il 23% (dai 31.7 di apertura ai massimi di 39.09) - i mercati europei erano chiusi durante il discorso del Presidente Putin.


STOXX 50 Volatility VSTOXX EUR (V2TX)



Principali piazze finanziarie europee che quindi hanno chiuso in forte territorio negativo, con tutti i settori in correzioni (materiali, assistenza sanitaria e beni di prima necessità i relativi vincitori, tecnologia e automobili relativi perdenti), tralasciando le pubblicazioni macroeconomiche positive sui PMI (soprattutto per le Francia, Regno Unito ed Europa).

Il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk e l’invio di truppe di Mosca nella regione del Donbass hanno portato al ribasso gli indici asiatici e ora anche quelli europei – con i futures sugli indici americani che già vedono cedere oltre un punto percentuale.

Tema escalation militare e sanzioni che rappresentano il principale tema a cui gli investitori sono alla ricerca di risposte o comunque indizi.

A riguardo può essere utile la seguente tabella, firmata LPL Research, dove sono riportate le correzioni che lo S&P 500 ha registrato nel corso degli ultimi eventi. Come possiamo osservare il drawdown registrato si è attestato in media ad un -5%, con l’attacco di Pearl Harbor che ha visto la maggiore contrazione al -19.8%. I giorni medi di correzioni si sono attestati a circa 22 giorni.


Reazioni dei mercati ad eventi geopolitici



Inoltre, la storia stessa mostra che le minacce geopolitiche spesso hanno più impatto dell'evento stesso. Prendiamo l'annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. L'S&P ha ceduto circa il 6% nelle prime settimane dell'anno per paura che la Russia invadesse la Crimea, ma il mercato ha toccato il fondo quasi due settimane prima che la Russia occupasse ufficialmente la Crimea (il 20 febbraio 2014).

Tema sanzioni: Le sanzioni contro la Russia potrebbero non essere un deterrente efficace. La Russia ha imparato a conviverci, anche se ovviamente non è mai qualcosa di gradito. La sua economia è molto più resiliente oggi, anche grazie all'aiuto della Cina. Ha imparato ad aspettarsi sanzioni, qualunque cosa faccia mentre per il Resto del Mondo la situazione non è delle più idilliache.  I prezzi dell'energia sono alle stelle. L'Europa è totalmente dipendente dal gas russo e anche gli Stati Uniti stanno attualmente importando petrolio greggio da Mosca. Con l’inflazione guidata dai rincari energetici, ci sono poche possibilità che ci siano sanzioni economiche sui combustibili fossili, così come sui sistemi di pagamento bancario Swift. Le sanzioni contro il Nord Stream 2, possono essere fattibili, tuttavia sarebbe l’Europa stessa a rimetterci. Infatti, la costruzione del gasdotto Nord Stream 2 è stata effettuata per bypassare il territorio ucraino, per non dover pagar loro commissioni di transito o rischi coercitivi. Se l’Ucraina dovesse passare all’interno del territorio russo le preoccupazioni di Mosca verrebbero meno, così come il suo utilizzo.

Ma quali sanzioni possiamo allora aspettarci?  Sicuramente attenzione al sistema bancario russo, con le principali banche (Sberbank e VTB) che cedono oltre lo stesso indice russo. Da inizio anno l’indice di Mosca Moex vede ad oggi una caduta del 24.12%, mentre Sberbank -37.15% e VTB -38.35%. 


Titoli Finanziari russi



Un ulteriore arma da utilizzare nei confronti della Russia potrebbe essere il divieto di esportazione di semiconduttori nel territorio russo. La Russia è vulnerabile perché non produce elettronica di consumo o chip in grandi quantità. In particolare, non produce semiconduttori di fascia alta necessari per l'informatica avanzata, un'area dominata da Taiwan, Corea del Sud, Stati Uniti, Europa e Giappone.

L'abbinamento delle sanzioni finanziarie con i controlli sulle esportazioni infliggerebbe dolore immediato e nel tempo. Secondo gli esperti, l'impatto delle sanzioni finanziarie, che potrebbero applicarsi alle maggiori banche russe così come alle imprese si farebbe sentire per primo. Le sanzioni bancarie probabilmente aumenterebbero l'inflazione russa, attualmente al 8.7% (target 4%), innescando una svalutazione del rublo. I controlli sulle esportazioni, d'altra parte, inciderebbero nel tempo sulla produzione industriale.

La Cina, tuttavia, potrebbe essere una valvola di sfioro per Putin. Il paese è un grande fornitore di elettronica in Russia. Secondo il Peterson Institute for International Economics, nel 2020 rappresentava circa il 70% delle importazioni russe di computer e smartphone. Tre dei primi cinque marchi di smartphone in Russia sono cinesi, secondo la società di ricerche di mercato International Data Corporation.

Ok per le sanzioni contro la Russia, ma quale potrebbe essere la contro risposta di Mosca a riguardo? Probabilmente l’effetto russo può essere maggiore. Oltre ai prodotti petroliferi, la Russia (e in una certa misura l'Ucraina) è un enorme esportatore di una varietà di materie prime fondamentali per l'economia globale.  Secondo le stime di Techcet, oltre il 90% delle forniture statunitensi di neon per semiconduttori proviene dall'Ucraina, mentre il 35% del palladio statunitense proviene dalla Russia, metallo utilizzato prevalentemente nel settore automobilistico, dell'elettronica e della medicina.

Anche il settore aerospaziale mostra preoccupazioni per un eventuale conflitto. In particolare, è il titanio, metallo ampiamente utilizzato nella produzione di aerei, a destare incertezze per Airbus, Boeing (NYSE:BA) e l’interno indotto.

Attenzione anche al settore agricolo e quindi alimentare. Il 2 febbraio la Russia ha vietato l’esportazione di nitrato di ammonio, composto chimico che viene utilizzato come fertilizzante, per due mesi (fino al 2 aprile). La Russia rappresenta circa i due terzi della produzione mondiale annuale di nitrato di ammonio, la maggior parte del quale viene utilizzata nei fertilizzanti per migliorare i raccolti di colture come mais, cotone e grano.

Crisi energetica che potrebbe anche ripercuotersi negli Stati Uniti e nella sua inflazione, essendo la Russia la seconda esportatrice di petrolio negli Stati Uniti, solamente dopo il Canada.

Come da analisi JP Morgan (NYSE:JPM) la Russia rappresenta il principale esportatore mondiale di:

  • Palladio (utilizzato prevalentemente nell’industria automobilistica) con una quota del 45.6%.
  • Platino (utilizzato in diverse industrie dal campo orafo, nei laboratori di analisi, nelle produzioni, nel campo della ricerca, in ambito chirurgico, per cavi e contatti elettrici) con una quota del 15.1%.
  • Oro con una quota del 9.2%
  • Gas, a livello globale pesa per il 6.2% ma a livello Europeo il peso russo è del 38%
  • Nichel al 5.3%, utilizzato in molti beni di consumo e soprattutto nelle batterie ricaricabili
  • Ma anche Grano 5%, Alluminio 4.2%, Carbone 3.5%, Rame 3.3% e Argento 2.6%

Esportazioni Russia

In aggiunta non dimentichiamoci che l'Ucraina è un grande fornitore di cibo, in particolare di grano.

Iran altra incognita fondamentale. La Russia, infatti, potrebbe inoltre giocare un ruolo chiave nei negoziati con Teheran. Se l’Occidente cerca di trovare un accordo sui negoziati, per alleviare le tensioni energetiche di un’eventuale escalation militare (ma aumentando i rischi geopolitici in Medio Oriente, con sempre rischi energetici futuri), la Russia potrebbe invece frapporsi, offrendo supporto economico, militare e soprattutto nucleare a Teheran.

Amministrazione Biden, dopo la cattiva esperienza dell’uscita dall’Afghanistan e di una percentuale di gradimento in calo vede in Kiev un’opportunità per risalire nei consensi – soprattutto per le prossime elezioni di metà mandato.

Aumenti dei tassi che rappresentano solamente la punta dell’iceberg di un eventuale spirale inflazionistica generata da un’escalation militare e rischi sulla crescita economica. Bene l’Europa e la BCE ad attendere prima di un eventuale rialzo dei tassi.

Intanto oggi i prezzi del petrolio WTI continuano a salire, con i valori ormai stabili sopra i $90 al barile. Il mercato premia il petrolio a causa del rischio che le esportazioni petrolifere russe siano colpite da sanzioni e, nel frattempo, la curva dei future rafforza la sua struttura in backwardation.


Ad offrire opportunità in tale situazione di incertezza l’oro, dove solamente dal primo febbraio ha visto una salita di oltre i sei punti percentuali, tornando a scambiare oltre i $1900 l’oncia. Da tenere inoltre in considerazione valute rifugio quali franco svizzero (CHF), yen giapponese (JPY) e dollaro americano (USDOLLAR). Opportunità potrebbero inoltre trovare l’industria militare e dei droni, dove un “inaspettato” aumento della domanda potrebbe giovare al comparto.

Per concludere: Sebbene i titoli dei giornali siano spaventosi, è ancora una forzatura pensare che le tensioni tra Russia e Ucraina finiscano per scuotere l'economia globale. I titoli europei - specialmente i mercati vicini alla Russia - e i titoli energetici potrebbero essere particolarmente colpiti da questa situazione. E ci potrebbero essere alcuni altri alti e bassi nel mercato azionario, mentre elaboriamo una situazione che si sta sviluppando rapidamente.

Inoltre, le ultime notizie potrebbero pesare sull'umore del mercato. C'è molta paura nei mercati in questo momento, e questi annunci potrebbero aumentare le preoccupazioni per una guerra globale. È un pesante fardello da sopportare quando gli investitori sono già nervosi per l'inflazione, la crescita economica, i titoli tecnologici e la Fed. Le azioni e le criptovalute potrebbero non essere in grado di fare molti progressi finché non avremo un po' di chiarezza sul fronte.

Gli eventi geopolitici possono rappresentare delle situazioni più difficili da navigare come investitore. Spesso, l'ansia è alta, e le nostre menti (comprensibilmente) saltano allo scenario peggiore durante questi eventi sfortunati e tragici. Sono un passo indietro per la società, non c'è dubbio. Tuttavia, molti di questi eventi sono solo segnali sul radar per il mercato azionario. È abbastanza raro che gli eventi geopolitici cambino la traiettoria dei mercati e dell'economia.

Se sei un investitore a lungo termine, prova a mettere i titoli notiziari di oggi nel contesto. È chiaro che c'è molta confusione nel mercato, e questo ha portato ad alcuni giorni selvaggi. Ingrandisci e concentrati sui tuoi obiettivi. Fai un piano per tutti gli scenari - un forte rally del mercato, un forte calo del mercato.


Trimestrali:
Attenzione alle pubblicazioni odierne per The Home Depot, Medtronic, Public Storage (NYSE:PSA), Palo Alto, Mercadolibre, Macys, Mosaic solo per citare alcuni nomi
In Europa focus su Fresenius, Endesa, Fresenius Medical, Antofagasta (LON:ANTO), Eurofins, Norsk Hydro, ASM, Smith & Nephew (LON:SN), Worldline, InterContinental e Coca Cola (NYSE:KO) HBC

Trimestrali


Calendario Macroeconomico Con i temi di geopolitica che chiaramente rappresentano il driver di mercato più importante per ora, nel pomeriggio sono attese le pubblicazioni per i Markit Flash PMI statunitensi di febbraio e il consenso si aspetta un aumento nel settore dei servizi dopo i dati europei di ieri.

In Europa sono attese le pubblicazioni sul livello di inflazione al consumo per l’Italia, attesa al rialzo a gennaio al 1.6%, mentre in Germania saranno pubblicati i dati sul sentiment IFO delle aziende tedesche.

Attenzione, inoltre, al dollaro neozelandese con la Reserve Bank of New Zealand attesa durante la notte aumentare di 25 punti base il proprio tasso ufficiale.



Criptovalute: Tensioni geopolitiche che portano al ribasso l’industria delle criptovalute. La capitalizzazione complessiva ha visto cedere oltre sette punti percentuali, passando gli attuali $1.656 miliardi. Bitcoin scambia sui $36 mila ed Ethereum sui $2500.Appuntamenti odierni


Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst
 
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