Ancora in rialzo le valute legate alle materie prime

Pubblicato 07.10.2015, 10:28
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Market Brief

Nella notte si è svolta la riunione mensile della BoJ che ha deciso, come previsto, di mantenere invariato il suo programma qualitativo e quantitativo, per un valore pari a 80 mila miliardi di yen all’anno. Ci aspettiamo, però, che, entro la fine del mese, la Banca del Giappone aumenti l’entità degli stimoli sull’onda delle prove sempre più schiaccianti del rallentamento in atto. L’USD/JPY continua a muoversi lateralmente, nella fascia compresa fra 118,61 e 121,75, perché gli investitori preferiscono rimanere defilati, in attesa della riunione semestrale di politica monetaria della BoJ, in calendario il 30 ottobre. Sui mercati azionari, gran parte delle piazze regionali asiatiche stanotte ha guadagnato, dopo che Wall Street ha chiuso pressoché invariata poiché gli operatori hanno ripreso fiato dopo il recente rally. In Giappone, il Nikkei ha guadagnato lo 0,94%, mentre il più ampio indice Topix è lievitato dell’1,17%. A Hong Kong, l’Hang Seng ha fatto segnare un rialzo dell’1,49%. Nella Cina continentale, i mercati azionari rimangono chiusi per la festività della Settimana Dorata. Il Kospi sudcoreano è in rialzo dello 0,76%, le azioni di Singapore guadagnano l’1,45%, il Taiex di Taiwan l’1,20%, l’australiano S&P/ASX un esiguo 0,60%, mentre in Nuova Zelanda l’S&P/NZX è sceso dello 0,32%. Sul forex, le valute legate alle materie prime sono ancora in rialzo, guidate dai forti guadagni delle materie prime. Dall’inizio del mese, il greggio WTI ha guadagnato più del 10%, l’oro è salito del 3,60%, a quota 1.150 USD, l’argento quasi dell’11%, il palladio del 9% e il platino del 4,30%. La coppia NZD/USD fa registrare i guadagni più consistenti, fa segnare un rialzo del 2% nelle ultime 24 ore ed è risalita sopra la soglia a 0,66. Il kiwi avrà però bisogno di nuovi stimoli per bucare al rialzo la forte resistenza a quota 0,6709 (massimo 21 agosto). Tuttavia, prevediamo un potenziale al rialzo limitato, perché in Nuova Zelanda i fondamentali di riferimento rimangono deboli. L’AUD/USD sta salendo rapidamente verso il prossimo livello chiave a quota 0,7280 (massimo 18 settembre) nel rally conseguente al doppio minimo. I dati pubblicati ieri hanno mostrato un lieve rallentamento della disinflazione in Svizzera. A settembre l’IPC primario è rimasto stabile rispetto al mese precedente, al -1,4% a/a, rispetto al -1,5% previsto. Le componenti volatili, come energia, carburanti, generi alimentari freschi e prodotti stagionali continuano a pesare molto sui prezzi, infatti l’indice dell’inflazione di fondo è risultato in sostanziale rialzo, al -0,7% a/a. Su base mensile, l’IPC primario è salito dello 0,1% m/m, quello di fondo è cresciuto dello 0,2%. L’EUR/CHF ha reagito tiepidamente ai dati superiori alle attese, perché gli operatori sono restii a costruire lunghi in EUR/CHF in vista di un potenziale aumento del programma di acquisto asset della BCE.Stamattina i futures sui listini azionari europei si muovono per lo più in territorio positivo. Il DAX guadagna l’1,20%, il CAC lo 0,98%, l’SMI lo 0,41%, l’Euro Stoxx 600 lo 0,87%, mentre il Footsie cede lo 0,07%. Il greggio WTI ha guadagnato il 2,06%, l’oro lo 0,31% e l’argento lo 0,47%. Oggi gli operatori monitoreranno i seguenti dati: bilancia commerciale in Francia; riserve in valuta straniera in Svizzera; produzione industriale in Spagna; produzione industriale in Norvegia; produzione manifatturiera e industriale nel Regno Unito; richieste di mutui MBA negli USA; rapporto sull’inflazione in Brasile.

Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd

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