I brutti dati sulle vendite di iPhone in Cina hanno innescato un ribasso del 6% nelle ultime cinque sedute. Gli analisti valutano i rischi del nuovo anno, fra dazi, cause antitrust e le imprevedibilità della coppia Trump-Musk. Ma Dan Ives di Wedbush vede solo le grandi opportunità dell’AI e scommette su un rialzo del 25%
Sfiorati a Natale i 4.000 miliardi di capitalizzazione
Il 26 dicembre 2024 Apple (NASDAQ:AAPL) ha segnato il nuovo massimo storico a 260,10 dollari, arrivando a una market cap di 3.800 miliardi di dollari. In teoria sarebbe bastato un piccolo sforzo al titolo (+1,7%) per arrivare nei giorni successivi a 264,63 dollari e tagliare così, prima società a livello mondiale, il nastro dei 4.000 miliardi di valore di mercato. Invece, Apple ha fatto marcia indietro e nelle successive cinque sedute, tutte negative, ha perso il 6,4%.
Mentre sui siti americani di finanza rimbalzano statistiche e dati storici su che anno sarà quello che inizia a marcia indietro, vale la pena spendere qualche parola per fare il punto sulle prospettive del business di Apple.
A novembre crollate in Cina le vendite di telefoni stranieri
Gli ultimi dati, non positivi, riguardano le vendite di telefoni in Cina, dove a novembre sono crollati i marchi stranieri e Apple è la principale vittima. Secondo un’elaborazione fatta dalla Cnbc sui dati diffusi venerdì 3 gennaio dalla China Academy of Information and Communications Technology (CAICT), nel mese di novembre le consegne di telefoni cellulari stranieri in Cina si sono attestate a 3,04 milioni di unità. Si tratta di un calo del 47,4% rispetto al novembre 2023 e del 51% rispetto ad ottobre 2024.
La CAICT non suddivide le cifre per i singoli marchi, ma Apple rappresenta la maggior parte delle vendite di telefoni cellulari stranieri in Cina, mentre concorrenti come Samsung costituiscono solo una piccola parte del mercato. I dati evidenziano la pressione cui è sottoposta Apple nel più grande mercato mondiale degli smartphone a causa della crescente concorrenza dei marchi cinesi, come Huawei, che nel terzo trimestre 2024 ha registrato una crescita nettamente superiore a quella di Apple (dati della società di ricerca IDC).
Non autorizzate in Cina le nuove funzioni AI dell’iPhone 16
I riflettori sono puntati sul nuovo iPhone 16, che Apple ha presentato a settembre con l’innovazione di funzioni di intelligenza artificiale attraverso il software Apple Intelligence. Il problema è che Apple Intelligence non è ancora disponibile in Cina a causa delle complesse normative sull'intelligenza artificiale nel Paese.
A dimostrazione di quanto la Cina sia cruciale per il gigante dell'iPhone, l'anno scorso Tim Cook, Ceo di Apple, ha visitato il Paese più volte nel tentativo di rafforzare le partnership per Apple Intelligence con le aziende cinesi locali. Nel tentativo di stimolare l'interesse per l'iPhone 16, Apple inizierà gli sconti per il dispositivo sabato prossimo, all’interno di una promozione per il Capodanno cinese.
Nel bilancio chiuso al 30 settembre 2024, Apple ha evidenziato un fatturato di 391 miliardi di dollari, il terzo per dimensioni di un’azienda Usa, dopo Walmart e Amazon (NASDAQ:AMZN). Il 51% del totale, vale a dire 201 miliardi di ricavi, sono realizzati con la vendita di iPhone. Come sottolinea Cnbc, si tratta di un business più grande di quello di un colosso petrolifero come Chevron.
Il Ceo Cook lavora per evitare la penalizzazione dei dazi di Trump
Che cosa significa il calo delle vendite di cellulari in Cina? Nel 2024 Apple ha realizzato nel Paese del Dragone ricavi complessivi per 66 miliardi di dollari (17% del totale), in calo dai 72 miliardi del 2023. Gli analisti guardano con preoccupazione alle relazioni fra Cupertino e la Cina non solo per quanto riguarda le vendite, ma anche per la produzione, dato che buona parte degli iPhone, dei Mac e degli iPad sono prodotti in Cina. La domanda è se il Ceo Tim Cook, che finora è stato capace di avere una buona relazione con Trump, riuscirà a evitare la penalizzazione dei dazi della nuova amministrazione Usa, così come era riuscito a fare nella prima presidenza Trump.
Mentre Cook e Trump sembrano essere in buoni rapporti, un’incognita è rappresentata dal super-consigliere del presidente, Elon Musk, che ha le sue ambizioni tecnologiche, ad esempio sull’intelligenza artificiale. Al momento non si vedono all’orizzonte rischi di contrasti con Apple, ma non si sa mai.
L’intreccio delle cause Antitrust: a rischio 20 miliardi da Google
Fra le preoccupazioni degli analisti che coprono Apple ci sono anche due procedimenti Antitrust che potrebbero pesare sul futuro della casa di Cupertino. Nel primo caso, il Dipartimento di Giustizia sostiene che l'ecosistema iPhone di Apple sia un monopolio. “È un rischio per Apple”, afferma Rebecca Haw Allensworth, docente della Vanderbilt Law School, che però ritiene molto improbabile che il tribunale decida gravi sanzioni nei confronti di Apple.
Più insidiosa rischia di essere un’altra causa Antitrust, intentata non contro Apple, ma contro Alphabet (NASDAQ:GOOGL), la casa madre di Google, accusata di monopolio nell’attività di ricerca su Internet. In questo caso Apple si trova di fronte a una minaccia più immediata, perché il Dipartimento di Giustizia sta cercando di fare annullare l’accordo in base al quale Google paga Apple per avere la sua ricerca come predefinita sui dispositivi Apple. In base a questo accordo, nel 2022 Apple ha ricevuto circa 20 miliardi di dollari da Google.
Secondo Morgan Stanley (NYSE:MS), in questa causa il rischio per Apple potrebbe essere di una riduzione degli utili fra il 4% e il 28% nel 2027. Apple ha chiuso il bilancio 2024 con un utile di 94 miliardi di dollari, piazzandosi al terzo posto nella classifica mondiale delle società con maggiore redditività, dietro alla saudita Aramco (TADAWUL:2222) e ad Alphabet.
La posizione super-rialzista di Wedbush Securities
Dopo avere messo a segno un rialzo del 33% nel 2024, oggi il titolo Apple vale 243,3 dollari, poco meno della media dei target price degli analisti, che FactSet indica a 248 dollari.
Il P/E sugli utili stimati per il 2025 è di 33 volte, in linea con quello di Microsoft (NASDAQ:MSFT), leggermente più basso di Amazon (36 volte) e più alto di Meta (27 volte) e Alphabet (21 volte).
Il più rialzista degli analisti è Dan Ives, di Wedbush Securities, che indica un target price di 325 dollari. “Per Apple, questo è solo l'inizio di un superciclo guidato dall'AI. Ci sono 300 milioni di iPhone su 1,5 miliardi che non sono stati aggiornati negli ultimi quattro anni”. Ha detto Ives il 26 dicembre scorso in un’intervista a Cnbc Tv. E quanto all’obiettivo di una market cap di 4.000 miliardi, l'analista ha sorriso e ha alzato la mano con cinque dite aperte: “Non stiamo parlando di 4.000 miliardi di dollari. Tra 12 o 18 mesi, Apple avrà un valore di 5 trilioni di dollari”. Per aggiungere 1.000 miliardi di capitalizzazione, come auspica Ives, Apple dovrà mettere a segno un rialzo di almeno il 25%.
Sfiorati a Natale i 4.000 miliardi di capitalizzazione
Il 26 dicembre 2024 Apple (NASDAQ:AAPL) ha segnato il nuovo massimo storico a 260,10 dollari, arrivando a una market cap di 3.800 miliardi di dollari. In teoria sarebbe bastato un piccolo sforzo al titolo (+1,7%) per arrivare nei giorni successivi a 264,63 dollari e tagliare così, prima società a livello mondiale, il nastro dei 4.000 miliardi di valore di mercato. Invece, Apple ha fatto marcia indietro e nelle successive cinque sedute, tutte negative, ha perso il 6,4%.
Mentre sui siti americani di finanza rimbalzano statistiche e dati storici su che anno sarà quello che inizia a marcia indietro, vale la pena spendere qualche parola per fare il punto sulle prospettive del business di Apple.
A novembre crollate in Cina le vendite di telefoni stranieri
Gli ultimi dati, non positivi, riguardano le vendite di telefoni in Cina, dove a novembre sono crollati i marchi stranieri e Apple è la principale vittima. Secondo un’elaborazione fatta dalla Cnbc sui dati diffusi venerdì 3 gennaio dalla China Academy of Information and Communications Technology (CAICT), nel mese di novembre le consegne di telefoni cellulari stranieri in Cina si sono attestate a 3,04 milioni di unità. Si tratta di un calo del 47,4% rispetto al novembre 2023 e del 51% rispetto ad ottobre 2024.
La CAICT non suddivide le cifre per i singoli marchi, ma Apple rappresenta la maggior parte delle vendite di telefoni cellulari stranieri in Cina, mentre concorrenti come Samsung costituiscono solo una piccola parte del mercato. I dati evidenziano la pressione cui è sottoposta Apple nel più grande mercato mondiale degli smartphone a causa della crescente concorrenza dei marchi cinesi, come Huawei, che nel terzo trimestre 2024 ha registrato una crescita nettamente superiore a quella di Apple (dati della società di ricerca IDC).
Non autorizzate in Cina le nuove funzioni AI dell’iPhone 16
I riflettori sono puntati sul nuovo iPhone 16, che Apple ha presentato a settembre con l’innovazione di funzioni di intelligenza artificiale attraverso il software Apple Intelligence. Il problema è che Apple Intelligence non è ancora disponibile in Cina a causa delle complesse normative sull'intelligenza artificiale nel Paese.
A dimostrazione di quanto la Cina sia cruciale per il gigante dell'iPhone, l'anno scorso Tim Cook, Ceo di Apple, ha visitato il Paese più volte nel tentativo di rafforzare le partnership per Apple Intelligence con le aziende cinesi locali. Nel tentativo di stimolare l'interesse per l'iPhone 16, Apple inizierà gli sconti per il dispositivo sabato prossimo, all’interno di una promozione per il Capodanno cinese.
Nel bilancio chiuso al 30 settembre 2024, Apple ha evidenziato un fatturato di 391 miliardi di dollari, il terzo per dimensioni di un’azienda Usa, dopo Walmart e Amazon (NASDAQ:AMZN). Il 51% del totale, vale a dire 201 miliardi di ricavi, sono realizzati con la vendita di iPhone. Come sottolinea Cnbc, si tratta di un business più grande di quello di un colosso petrolifero come Chevron.
Il Ceo Cook lavora per evitare la penalizzazione dei dazi di Trump
Che cosa significa il calo delle vendite di cellulari in Cina? Nel 2024 Apple ha realizzato nel Paese del Dragone ricavi complessivi per 66 miliardi di dollari (17% del totale), in calo dai 72 miliardi del 2023. Gli analisti guardano con preoccupazione alle relazioni fra Cupertino e la Cina non solo per quanto riguarda le vendite, ma anche per la produzione, dato che buona parte degli iPhone, dei Mac e degli iPad sono prodotti in Cina. La domanda è se il Ceo Tim Cook, che finora è stato capace di avere una buona relazione con Trump, riuscirà a evitare la penalizzazione dei dazi della nuova amministrazione Usa, così come era riuscito a fare nella prima presidenza Trump.
Mentre Cook e Trump sembrano essere in buoni rapporti, un’incognita è rappresentata dal super-consigliere del presidente, Elon Musk, che ha le sue ambizioni tecnologiche, ad esempio sull’intelligenza artificiale. Al momento non si vedono all’orizzonte rischi di contrasti con Apple, ma non si sa mai.
L’intreccio delle cause Antitrust: a rischio 20 miliardi da Google
Fra le preoccupazioni degli analisti che coprono Apple ci sono anche due procedimenti Antitrust che potrebbero pesare sul futuro della casa di Cupertino. Nel primo caso, il Dipartimento di Giustizia sostiene che l'ecosistema iPhone di Apple sia un monopolio. “È un rischio per Apple”, afferma Rebecca Haw Allensworth, docente della Vanderbilt Law School, che però ritiene molto improbabile che il tribunale decida gravi sanzioni nei confronti di Apple.
Più insidiosa rischia di essere un’altra causa Antitrust, intentata non contro Apple, ma contro Alphabet (NASDAQ:GOOGL), la casa madre di Google, accusata di monopolio nell’attività di ricerca su Internet. In questo caso Apple si trova di fronte a una minaccia più immediata, perché il Dipartimento di Giustizia sta cercando di fare annullare l’accordo in base al quale Google paga Apple per avere la sua ricerca come predefinita sui dispositivi Apple. In base a questo accordo, nel 2022 Apple ha ricevuto circa 20 miliardi di dollari da Google.
Secondo Morgan Stanley (NYSE:MS), in questa causa il rischio per Apple potrebbe essere di una riduzione degli utili fra il 4% e il 28% nel 2027. Apple ha chiuso il bilancio 2024 con un utile di 94 miliardi di dollari, piazzandosi al terzo posto nella classifica mondiale delle società con maggiore redditività, dietro alla saudita Aramco (TADAWUL:2222) e ad Alphabet.
La posizione super-rialzista di Wedbush Securities
Dopo avere messo a segno un rialzo del 33% nel 2024, oggi il titolo Apple vale 243,3 dollari, poco meno della media dei target price degli analisti, che FactSet indica a 248 dollari.
Il P/E sugli utili stimati per il 2025 è di 33 volte, in linea con quello di Microsoft (NASDAQ:MSFT), leggermente più basso di Amazon (36 volte) e più alto di Meta (27 volte) e Alphabet (21 volte).
Il più rialzista degli analisti è Dan Ives, di Wedbush Securities, che indica un target price di 325 dollari. “Per Apple, questo è solo l'inizio di un superciclo guidato dall'AI. Ci sono 300 milioni di iPhone su 1,5 miliardi che non sono stati aggiornati negli ultimi quattro anni”. Ha detto Ives il 26 dicembre scorso in un’intervista a Cnbc Tv. E quanto all’obiettivo di una market cap di 4.000 miliardi, l'analista ha sorriso e ha alzato la mano con cinque dite aperte: “Non stiamo parlando di 4.000 miliardi di dollari. Tra 12 o 18 mesi, Apple avrà un valore di 5 trilioni di dollari”. Per aggiungere 1.000 miliardi di capitalizzazione, come auspica Ives, Apple dovrà mettere a segno un rialzo di almeno il 25%.