I prezzi del petrolio greggio proseguono in leggero rialzo, sostenuti soprattutto dall'entrata in vigore delle sanzioni USA nei confronti dell'Iran.
Attorno alle 11,20 italiane, il future sulle consegne di Brent a ottobre, si attesta a 72,45 dollari il barile (+0,17 dollari), mentre il contratto di riferimento sul greggio leggero USA guadagna 0,18 dollari, a 67,12 dollari il barile.
Un impulso verso l'alto ai prezzi giunge anche dalla guerra commerciale tra Usa e Cina.
Pechino ha annunciato che imporrà tariffe del 25% su importazioni da Washington per 16 miliardi di dollari, colpendo carburanti, acciaio e attrezzature mediche.
Il greggio è escluso dalle sanzioni, ma la guerra dei dazi colpisce trasversalmente tutte le materie prime.
Oggi l'euro è in deprezzamento sul dollaro, a metà mattinata EUR/USD tratta nuovamente sotto quota 1,16, più volte testata nelle ultime sedute, dopo la discesa del cambio, lunedì, a 1,1530, il livello più basso da 6 settimane.
Prosegue intanto il momento negativo della sterlina, sui crescenti timori di Brexit senza un accordo sui rapporti futuri di Londra con l'Ue.
Il cambio GBP/USD scende oggi per la sesta seduta consecutiva, segnando un minimo intraday a 1,2842, mentre EUR/GBP, sempre sopra quota 0,90, scambia appena sotto i massimi da 10 mesi registrati nelle ultime ore.
Indici; STOXX 600 -0,2% a 388,8, FTSE 100 -0,6% a 7729, DAX 0,0% a 12633, CAC 40 -0,2% a 5492, IBEX 35 0,0% a 9755, FTSE MIB + 0,0% a 21801, SMI -0,3 % a 9149 Future S&P 500 0,1%
In Asia; l'indice Shanghai Compositeè balzato dell'1,8 percento a 2794,38, mentre l'indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,9 percento a 28,607.30. Il giapponese Nikkei 225 è scivolato dello 0,2% a 22,598,39, invece il Kospi della Corea del Sud è cresciuto dello 0,1% a 2.303,71. L'australiano S&P/ASX 200 è salito dello 0,5% a 6.297,70.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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