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Auto elettriche: anche l’Italia entra nella transizione green

Pubblicato 26.03.2021, 09:33
Aggiornato 10.06.2021, 10:20

Ecco come cavalcare il trend della mobilità elettrica in Borsa guardando a tre titoli automotive. Scopriamo insieme chi sono

La rivoluzione verde della mobilità elettrica ha creato un nuovo megatrend che sta spingendo tutte le case automobilistiche, anche quelle più tradizionali, verso la costruzione di modelli a basso impatto sull’ambiente. Un colosso dell’automotive che fa sempre parlare di sé è Tesla (NASDAQ:TSLA), guidata da uno degli uomini più ricchi del pianeta secondo la classifica stilata da Bloomberg: Elon Musk. Quando si parla di Tesla si pensa ad un “pure player” nel settore dell’auto elettriche.

L’interesse verso il gioiellino del genio sudafricano è dovuto anche ai risultati stellari a Wall Street negli ultimi 12 mesi, nonostante il crollo sperimentato ad inizio anno. Il tema della transizione sostenibile è in effetti centrale in ogni settore dell’economia e guardando in particolare agli impegni delle case automobilistiche si può ben comprendere la portata del cambiamento. In Italia invece spicca Stellantis, il colosso dell'auto nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (MI:STLA) e PSA, che a inizio anno ha annunciato la creazione insieme al gruppo Engie EPS - la divisione tecnologica del gruppo francese Engie - di una partnership per offrire una gamma completa di prodotti con l'obiettivo di semplificare l'accesso alla mobilità elettrica. Lo scopo è quello di proporre una "gamma completa di prodotti e soluzioni innovative" per "rendere l'accesso alla mobilità elettrica più facile e pratica per tutti". L'impresa comune svilupperà, tra l'altro, infrastrutture per ricariche residenziali, commerciali e pubbliche come anche abbonamenti per le ricariche elettriche. Vanno in questa direzione i recenti accordi anche con Enel (MI:ENEI) X e Terna (MI:TRN), che si inseriscono perfettamente nella strategia di Stellantis, creando partnership con diverse industrie leader nei loro settori definendo l'ecosistema competitivo necessario a soddisfare i bisogni dei clienti per l'utilizzo quotidiano dei veicoli elettrici.

L’obiettivo dell’alleanza è arrivare al 35% di auto elettriche sul totale del venduto entro il 2030. Ma non solo. Lo scorso anno le francesi PSA e Total hanno creato l’Automotive Cells Company, una società per la produzione di batterie sul suolo europeo. Il progetto è strategico per la UE e infatti si avvale del sostegno finanziario degli stati francese e tedesco e nasce per contrastare il dominio asiatico nel mercato delle batterie per veicoli elettrici. A seguito della fusione tra PSA e FCA, la quota della ACC in precedenza della PSA è passata a Stellantis. La ACC non si limiterà a fornire batterie alla Stellantis, ma a tutte le case automobilistiche. Un potenziale cliente è il anche il Gruppo Renault (PA:RENA), che sta concentrando la produzione di auto elettriche nel nord della Francia.

Un’altra azienda del Belpaese in evidenza nella rivoluzione green è Ferrari (MI:RACE). È dello scorso febbraio la notizia che l’azienda di Maranello prevede entro il 2030 una Ferrari “full electric”. L’ammissione di John Elkann, Presidente e CEO ad interim di Ferrari, seppur generica, arriva quando le voci di una versione a emissioni zero delle vetture del Cavallino Rampante circolavano già da tempo. Le parole del patron di casa Maranello hanno quindi scosso il mondo dell’automotive: nonostante la crisi di risultati che si protrae da tempo in Formula 1, la Ferrari rimane uno dei brand più iconici e importanti nel mondo delle auto sportive di lusso e di conseguenza il suo esordio nel mondo della mobilità elettrica potrebbe segnare un vero e proprio spartiacque definitivo per l’industria dell’automotive. A tal proposito ad attirare la nostra attenzione è stato il certificato Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277766411 che ha come sottostanti proprio Tesla, Stellantis e Ferrari. Al momento della scrittura il Worst of è rappresentato dalle azioni Tesla. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul titolo guidato dal miliardario sudafricano Elon Musk.

Tesla: l’analisi tecnica

Con il crollo di inizio anno Tesla ha perso il 40% del suo valore a Wall Street, prima di mettere a segno un parziale recupero (+20,95% dal recente minimo) verso i 690 dollari per azione. Quotava 816 dollari il 12 febbraio 2021, quando il titolo ha imboccato la via del ribasso che l’ha portato sotto quota 700 dollari il 23 febbraio per poi sprofondare verso area 530 dollari a inizio marzo. Lo strepitoso rally di Tesla, che ha interessato il titolo l’anno scorso, sembra che si sia preso una pausa fisiologica se si considera la corsa che è stata fatta finora. A livello tecnico i corsi hanno testato e ripreso vigore a contatto con la trendline ascendente che conta la serie di minimi che si sono formati da marzo 2020. Dunque, nonostante il calo che ha interessato le quotazioni da inizio anno, la struttura di medio-lungo periodo rimane ancora valida e i recenti livelli di prezzo a Wall Street potrebbero fornire un’occasione per posizionarsi sulla lettera in linea con il trend dominante.

Investire sulla transizione verso la mobilità elettrica con i Certificati

Come evidenziato precedentemente, la situazione descritta sul settore dei veicoli elettrici è interessante se si guarda al Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277766411. Questo prodotto è quotato dal 18 marzo 2021 sul mercato EuroTLX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione, pari al Valore Nominale, di 100 euro e con scadenza massima di 24 mesi. Il prodotto consente all’investitore di beneficiare di un flusso cedolare trimestrale in euro del 5,50% lordo (22% annualizzato lordo) a condizione che, alle varie date di valutazione, il sottostante con la performance peggiore del paniere sia pari o superiore alla Barriera (424,764 dollari per Tesla, 8,9148 euro per Stellantis e 98,16 euro per Ferrari). Sempre su base trimestrale, dal secondo trimestre, se il sottostante con la performance peggiore del paniere è pari o superiore al suo rispettivo Strike (707,94 dollari per Tesla, 14,858 euro per Stellantis e 163,6 euro per Ferrari), il prodotto sarà rimborsato anticipatamente e si riceverà il Valore Nominale pari a 100 euro più il Premio del periodo e quelli eventualmente non pagati in precedenza. Alla Data di Valutazione Finale, il 15 marzo 2023, a condizione che il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, potranno verificarsi due scenari:

1 - Se il prezzo del sottostante peggiore del paniere è pari o superiore alla Barriera, si riceverà il Valore Nominale di 100 euro più il premio del periodo e quelli non eventualmente pagati in precedenza.

2 - Se il prezzo del sottostante peggiore del paniere è pari o inferiore alla Barriera sul Capitale l’investitore riceverà un importo commisurato alla performance del sottostante peggiore del paniere, con conseguente perdita sul capitale investito.

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Ultimi commenti

Stiamo vivendo un'economia che gira grazie a leggi emanate da mediocri opportunisti, volute dalle lobby. Propagandate da giornalisti servi. Tesla e molti altri, che producono green vendono quote green (tipo punti del dupermercato) alle aziende che inquinano, per farle apparire pulite. La stessa cosa che fanno con i bilanci putridi delle banche. Queste sono la punta dell'Iceberg, che sfugge al controllo.Un'economia fondata sulla truffa.
Il futuro green ce lo possono garantire solo soluzioni come il Power-To-Gas
L’auto elettrica NON e’ green!
L'auto elettrica è solo una bufala. Si basa su ipotesi che generano leggi e finanziamenti. Guarda caso in Europa viene spinta ,negli USA la guardano con sospetto e in Giappone la criticano....si faranno delle risate con l'usato,perchè arriverà il momento,in cui il valore sarà: 0. Al pari d un aspirapolvere...
la macchina elettrica se la potranno permettere in pochi, poi ci sarà il problema dello smaltimento batterie, peraltro costosissime e dulcis in fundo provate a immaginare il fabbisogno di energia che avremo per caricare le macchine.. già salta tutto con il condizionatore acceso figuriamoci con 2/3 miliardi di macchine in giro x il pianeta..
litio e cobalto sono altamente inquinanti
rinnovabile non va d’accordo con “alto rendimento a basso costo”.
il metallo si fonde..
e seri industrial?
e una citazione anche su Energica no? azienda italiana leader nel.mo do per le moto elettriche da elevate prestazione oltre che unico fornitore del campionato mondiale di categoria?
1. compro un'auto elettrica2. compro pannelli solari e accumulatori3. smetto di pagare delle multinazionali che hanno contribuito a peggiorare il pianeta in cui vivo.Prima ci sarà il passaggio, meglio è.
Non credo sarà tutto così semplice e lineare..
Sei hai una villa in sicilia puoi farlo
Ti piacerebbe, ve? Per pannelli e accumulatori fai conto di investirci almeno 30.000€. D’inverno sei punto e a capo. Dalla rete elettrica non ti stacchi comunque.
Io preferisco il motore a combustione interna. Quando si mettono delle restrizione obbligando i cittadini a cambiare le automobili, non è giusto. La maggior parte del parco circolante viene sostituito regolarmente dopo un tot di anni, Adesso migreremo sull'elettrico, ma vietare la circolazione di vetture a motore a scoppio, dopo che le avevano omologate, mi sembra da oppressori. Tutta questa spinta sulle auto elettriche serve solo a spostare l'inquinamento altrove, cioè alla fonte. Inoltre, siamo costretti a rottamare auto ancora valide e non sfruttate, che hanno richiesto energia e materie prime per essere prodotte e quindi indirettamente, inquinamento. La nostra società, con gli enormi sprechi, sovrapproduzione di beni e il butta via, non è certo green e lo Stato che impone questo cambiamento  è sprecone,  favorisce l'inquinamento globale, della terra delle acque, non tutelando l'ambiente e poi la colpa è di noi poveri cittadini.
c erano i cavalli e le carrozze poi vennero i treni e le auto , chi allevava cavalli falli' o cambio'.Forse sarà anche così con i motori a combustione inquinante. Si chiama evoluzione
I motori a benzina non sono inquinanti. Non confondiamo emissione di CO2 con l’inquinamento
qui stanno sequestrando i cavalli per dar loro i muli. Non c’è evoluzione.
35% di auto elettriche, ma sono cosi tanti che se la possono permettere?
Chi se la potrebbe permettere non è nemmeno detto che la voglia..
transizione verde a che prezzo per l'ambiente? lago baotou ne è un esempio e in futuro sarà sempre peggio
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