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Borse Italia e USA che settimana è stata. Che settimana sarà? 23 novembre 2020

Pubblicato 23.11.2020, 11:35
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Commento sulla settimana passata

Nella settimana che si è appena conclusa avevo previsto un piccolo ribasso o correzione.
Se analizziamo gli indici europei e gli indici americani e andata solo in parte così.
FTSE MIB                  +3.84%
Eurostoxx50             +1.04%
DAX                         +0.46%
S&P500                     -0.77%
Nasdaq100                -0.26%
 
C'era un eccesso di ipercomprato che avrebbe dovuto essere recuperato.
 
Più che una correzione invece la settimana scorsa abbiamo assistito ad una rotazione tra settori.
 
Il mercato è andato ad acquistare quei titoli che avevano più sofferto negli ultimi 8 mesi.
 
In questo momento che ci sia l'arrivo del vaccino e che questo sia oramai scontato dal mercato non c'è alcun dubbio.
 
Questa notizia non farà più effetto sul mercato, solo il reale inizio della vaccinazione potrebbe dare un sussulto ulteriore ed è questione di pochi giorni per questo, almeno negli Stati Uniti.
 
Il mercato è abbastanza ottimista e questo è dimostrato dalla rotazione tra settori più difensivi come beni essenziali farmaceutico sanitario e tecnologico verso settori come finanziario o energetico.
 
Il grande rialzo del listino italiano che è in sostanza un listino settoriale finanziario allargato è la classica dimostrazione di quanto ho scritto.
 
Quello che avevo detto riguardo all'annuncio del vaccino di Moderna si è verificato.
 
L'effetto in borsa non è stato come per quello del vaccino di Pfizer (NYSE:PFE).
 
I listini sono saliti solo il giorno dell’annuncio il resto delle sedute settimanali sono state negative.
 
Commento sulla settimana che inizia oggi.

Per questa ottava mi aspetterei quello che non è successo l'ottava scorsa.

Se non che questa è una settimana speciale negli Stati Uniti, è la settimana del Thanksgiving.

Statisticamente questa settimana è spesso stata una settimana positiva per le borse.

In questo momento c'è quindi una doppia possibilità: vincerà l’immanenza della necessità di una correzione o la tradizione della settimana del Thanksgiving?

Vincerà nell’immediato il continuo richiamo alla paura dei contagi in aumento e alle serrate dei negozi o vincerà il pensiero che il peggio è praticamente oramai alle spalle?
La settimana sembra iniziata con la voglia di crescere.

Dai mercati asiatici sono arrivate chiusure positive.

Al momento non ci sono evidenze a livello di analisi tecnica che possono sostenere la possibilità di un ribasso.

Però se le borse continueranno a crescere così nonostante la distribuzione delle ultime sessioni rientreremo di nuovo in ipercomprato.

Il mercato deve ri-assorbirlo con una correzione e di solito queste cose accadono proprio quando tutti guardano dall'altra parte.
Il Ftsemib sembra voglia vedere i 22.000 punti e poi?
 
Ragioni tecniche che me lo fanno pensare.
Attualmente il mercato mi sembra già molto investito.

Per il momento non vedo altra liquidità fresca entrare nel mercato ma soprattutto prevale lo spostamento di massa di liquidità da un settore all'altro.

Questo penalizzerà i titoli che hanno trainato il listino Nasdaq mi riferisco al FANMAG

Facebook (NASDAQ:FB)
Amazon (NASDAQ:AMZN)
Netflix (NASDAQ:NFLX)
Microsoft (NASDAQ:MSFT)
Apple (NASDAQ:AAPL)
Google (NASDAQ:GOOGL)

Il peso specifico dei titoli tecnologici dovrebbe diminuire all'interno dei portafogli.

Un altro aspetto da notare è questo, è proprio la crescita dei titoli finanziari che mi insospettisce.

Perché se è vero che da un lato l'inizio dell’aumento della curva dei tassi ha favorito la crescita dei bancari, dall'altro tutto il mercato azionario basa l'incredibile liquidità arrivata dall' obbligazionario proprio sul fatto che in questo momento non c’è lotta tra i rendimenti azionario e obbligazionario e quindi non c’è alternativa agli investimenti.

Considerando però i prezzi molto alti dell'azionario, soprattutto nel mercato americano, potrebbe cominciare ad apparire molto rischioso rimanere così pesantemente investiti in un mercato così caro a fronte di una curva dei rendimenti obbligazionari che tendenzialmente ha iniziato a risalire.


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