Il mercato, almeno in queste prime battute, sembra in attesa. L’ottimismo circa i colloqui commerciali Cina-USA, quale conseguenza dei progressi effettuati nelle ultime settimane, è un po’ scemato dopo che gli Stati Uniti hanno sporto denuncia penale contro Meng Wanzhou (il direttore finanziario di Huawei). Una mossa che difficilmente renderà morbida la delegazione cinese in vista dei due giorni di negoziati che si terranno a partire da mercoledì.
Finora la reazione è stata tiepida, ma in qualche modo abbiamo già notato una perdita di momentum della propensione al rischio. In Europa il carrozzone Brexit effettuerà un’altra fermata stasera ma oggi potrebbe realmente rappresentare l’ultima fermata in grado di consegnarci la destinazione del Regno Unito. Il Parlamento si pronuncerà su una serie di emendamenti all'accordo stilato lo scorso dicembre, emendamenti (che sono ancora da confermare) che includerebbero tra le altre la possibilità di procrastinare l'articolo 50 (quindi la scadenza oltre il 29 marzo), la modifica del “backstop irlandese”, l’eventuale “no deal” e forse persino un secondo referendum. Se uno di questi emendamenti otterrà una maggioranza (c’è chi dice nessuno di questi), potrebbe guidare il ritorno della May davanti ai negoziatori europei. Molti degli emendamenti devierebbero da una Brexit "dura" il ché continuerebbe sostenere gli acquisti sulla sterlina.
Nel frattempo Wall Street ha terminato la sessione di ieri in rosso, con l’S&P 500 -0,8% a 2644 punti e anche i futures hanno continuato a perdere qualcosina. I mercati asiatici sono apparsi contrastanti (Nikkei +0,1%, Shanghai Composite -0,1%), mentre l’Europa, dopo una partenza in negativo, prova a spingere sui massimi di giornata. Nel forex abbiamo un dollaro privo di direzionalità, la sterlina dopo aver perso qualcosa prova a recuperare mentre il Kiwi sta sovraperformando. Nelle materie prime importante evidenziare la tenuta dell’oro sopra quota 1300 dollari, mentre il petrolio ha rimbalzato di circa un punto percentuale sulle notizie secondo cui la Russia si impegnerà maggiormente per rispettare le restrizioni di produzione imposte dall’OPEC+.
Per quanto riguarda i dati macro economici segnaliamo per gli USA l’S&P Case-Shiller House Price alle ore 16, che dovrebbe rimanere a +5,0% (+5,0% a novembre) dopo una diminuzione negli ultimi sette mesi. La fiducia dei consumatori del Conference Board (per gennaio) verrà pubblicato ugualmente alle ore 16 e dovrebbe scendere a 124,0 (da 128,1 a dicembre), il ché se confermato darebbe luogo al terzo mese consecutive di ribasso ed anche alla lettura più bassa da dicembre 2017.