Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
L'avversione al rischio, in vista del periodo natalizio, non accenna a diminuire e ora abbiamo anche un dollaro decisamente sotto pressione. La Fed ha rinunciato all'opportunità di fornire il carburante un rally di Natale e le notizie che arrivano da Washington non sono per nulla incoraggianti: si rischia il blocco delle attività amministrative del governo USA. La ragione? Donald Trump vorrebbe 500 milioni di dollari per la costruzione del muro al confine col Messico (nonostante abbia recentemente dichiarato che la costruzione sarebbe stata finanziata dal Messico stesso grazie al nuovo accordo NAFTA). La Camera dei Rappresentanti (attualmente repubblicana) si è affrettata a concordare, ma passare attraverso il Senato sarà molto più difficile.
L’azionario americano sembra aver appena gettato la spugna, in quanto i livelli chiave di supporto, mantenuti per gran parte del 2018, sono stati violati.
Anche il dollaro è in modalità correzione, I cambi EUR/USD e USD/JPY hanno sfondato livelli di medio termine molto importanti mentre l'XAU/USD continua a salire.
Anche se la stagione natalizia è ormai alle porte e saremo alle prese con mercati potenzialmente altamente volatili, difficilmente vedremo un rally da qui a fine anno.
Wall Street ha chiuso l’ennesima sessione al ribasso, con l'S&P 500 -1,5% a 2467 punti e i future non hanno mostrato alcun segnale di ripresa.
Ciò si è ripercosso nuovamente sull’Asia, con il Nikkei -1,1% e Shanghai Composite -1,1%. Anche i listini europei stanno perdendo smalto.
È un giorno prevalentemente di dati sulla crescita e sull’inflazione per quel che riguarda il calendario economico. In primo luogo avremo i dati del Regno Unito, con la lettura finale del PIL del terzo trimestre che dovrebbe confermarsi a + 0,6% (+ 0,6% in seconda lettura, + 0,4% il finale del Q2) . I dati USA prenderanno il via con il PIL finale degli Stati Uniti del terzo trimestre delle 14:30, che dovrebbe essere confermato a + 3,5% annualizzato (+ 3,5% Q3 preliminare, + 4,2% finale Q2). Si prevede che gli ordini di beni durevoli, migliorino passando a + 0,3% per novembre (+ 0,2% a ottobre). Poi avremo il dato sulla spesa per consumi personali alle ore 16 e si prevede una crescita mensile di + 0,2% a novembre, ciò significherebbe che la lettura anno su anno andrebbe a + 1,9% (+ 1,8% ad ottobre).