Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Occhi e orecchie per le decisioni del FOMC. Ore 19 la decisione sui tassi, mezzora dopo la prima conferenza stampa ufficiale di J.Powell.
È estremamente probabile che la Federal Reserve porti su il costo del denaro di 25 punti base per il primo dei 3 (?) rialzi annuali.
Ma potrebbe diventare il primo di quattro, questo è quanto sostengono alcuni analisi economico-finanziari.
Powell, in occasione della prima testimonianza davanti al Congresso non aveva escluso tale eventualità e secondo taluni aveva utilizzato toni insolitamente più aggressivi.
Ovviamente il focus verterà sulle prospettive dell’inflazione e sui salari, due elementi strettamente correlati e che ultimamente hanno mostrato un andamento altalenante.
I salari sono calati, nell’ultima lettura d’inizio mese, l’inflazione non scappa via.
Dovremo osservare attentamente la reazione dei rendimenti obbligazionari USA perché il T Bond 10 anni sta nuovamente puntando la soglia del 3% e sembrerebbe prepararsi alla violazione del livello chiave.
Il Dollaro sembra aver voglia di rialzo, tutti segnali che sembrerebbero preparare il terreno a qualcosa di potenzialmente esplosivo.
Attenzione però, perché se le aspettative dei mercati non trovassero riscontro nei fatti potremmo assistere a nuove forti vendite del biglietto verde. Insomma, sarà sicuramente un appuntamento cruciale sotto vari punti di vista.
Wall Street chiudeva la sessione del martedì in leggero rialzo, con l’SP 500 + 0,1% a 2717 punti, mentre i mercati asiatici si sono mostrati particolarmente cauti (il Nikkei era chiuso per festività) al pari dell’apertura dei mercati europei (dove il FTSE 100 è l’indice in maggior sofferenza) .
Nel forex , è interessante notare come ancora una volta il dollaro è il più debole tra le major, ma è solo un piccolo ritracciamento dopo i guadagni maturati ieri. Nelle materie prime l’oro sta perdendo quota, mentre il petrolio è nuovamente al rialzo dopo il timore di nuove tensioni tra USA e Iran.
Come detto il focus principale odierno sarà la FED, ma occhio perché alle 10:30 avremo i dati sull'occupazione del Regno Unito: disoccupazione attesa al 4,4%, poi lo sguardo andrà rivolto anche alle paghe settimanali (esclusi bonus) che dovrebbero salire a + 2,6% (da + 2,5% del mese scorso). Le vendite di abitazioni esistenti delle ore 15 sarà un altro dato importante lato USA, poi spazio alle scorte di petrolio col greggio che dovrebbe evidenziare un dato di + 3,0 milioni di barili (dopo i + 5,0 milioni di barili la scorsa settimana), distillati in calo -1,8 milioni (da un calo più ampio del previsto -4,4 milioni della scorsa settimana) e scorte di benzina in calo -2,4 m (dopo un calo più ampio del previsto -6,3 milioni di barili la scorsa settimana).
Infine, attenzione anche all’appuntamento con le decisioni di politica monetaria della Reserve Bank of New Zealand delle ore 21. Qui i tassi dovrebbero restare invariati.