L’esordio in Borsa dirompente accende i progetti di Convergenze (MI:CVG) [CVG.MI], che pianifica nuovi investimenti per potenziare la sua infrastruttura tecnologica e almeno un’acquisizione negli anni a venire. La società, che ha il suo quartier generale in provincia di Salerno, a Capaccio Paestum, ha debuttato su Aim lo scorso 30 dicembre a 1,75 euro per azione, oggi è trattata a 3,4 euro.
“I 2,8 milioni di euro provenienti dall’Ipo non cambieranno il nostro dna”, spiega a Websim Rosario Pingaro, presidente e amministratore delegato della multi-utility attiva a livello nazionale con servizi internet, voce, energia e gas naturale, “semplicemente andranno a velocizzare i nostri investimenti, indirizzati per il 90% alla realizzazione di reti in fibra ottica, data center e al potenziamento della struttura commerciale”.
L’aumento della rete in fibra ottica proprietaria si farà subito dove la società può appoggiarsi sulle reti di operatori terzi. Poi si passerà alle cosiddette aree bianche, ovvero quelle dove non è prevista la realizzazione della banda ultra larga da qui al 2023 da parte di nessun operatore. Infine le aree grigie, dove è attualmente presente un solo operatore sul mercato. “Sfruttando la conoscenza del territorio e la dinamicità aziendale riusciamo a portare avanti gli investimenti nella telefonia”, aggiunge Pingaro.
Convergenze vede la luce nei primi anni 2000 (esattamente viene costituita nel 2005) in seguito a un’intuizione di Pingaro, il quale voleva, attraverso la tecnologia wireless e i nuovi standard hiperlan, superare il cosiddetto digital divide del suo territorio, ovvero la provincia di Salerno. Nel 2014 incomincia la posa di reti in fibra ottica in quattro comuni. Nel 2015 è arrivato anche il debutto dei prodotti energia, sempre con in testa l’obiettivo di arrivare alla quotazione. “Volevamo superare i 10 milioni di fatturato per entrare nel programma Elite di Borsa Italiana”, prosegue il presidente e fondatore, “con la decisione di entrare nel mercato dell’energia la crescita è stata più rapida e ha innescato un circolo virtuoso, che ci ha portati a creare il nostro primo datacenter, uno dei più evoluti del Sud Italia”.
Sul finire del 2020 arriva il traguardo della Borsa, con un’accelerazione del piano di crescita. Gli ultimi numeri disponibili, relativi al primo semestre dell’anno, parlano di un valore della produzione di 7,7 milioni di euro, un margine operativo lordo di 1,2 milioni e un utile netto di 0,54 milioni. “Nel 2020 abbiamo sentito un po’ gli effetti della Covid 19 ”, spiega Pingaro, “ma siamo fiduciosi sul fatto che i nostri numeri cresceranno molto nei prossimi anni, a partire dalla chiusura del 2020 dove ci aspettiamo un ebitda previsionale di 2,6 milioni”.
Convergenze ha investito tanto anche sulla tecnologia e sulla sostenibilità. “Abbiamo realizzato insieme ad Adobe, già un paio d’anni fa, un sistema per la firma a distanza dei documenti, per permettere anche a utenti distanti di poter firmare tramite e-mail i nostri contratti”. Ed è in corso anche il progetto Evo, electric vehicle only, dedicato alla mobilità elettrica e alla realizzazione di una rete di colonnine di ricarica collegate alla rete wi-fi. Attualmente ne sono state installate 7 nella zona del Cilento e 4 sono in allestimento. Tutti progetti che potrebbero ricevere una forte spinta con l’arrivo delle risorse del recovery plan europeo.
Infine, Convergenze ha nel suo business plan post money anche un capitolo dedicato alle acquisizioni. “Abbiamo già avviato l’attività di scouting”, conferma Pingaro, “cerchiamo un’azienda più piccola di noi, che abbia investito nelle reti in fibra ottica in un territorio anche non contiguo al nostro. Siamo fiduciosi di poter concludere un’operazione già tra il 2021 e il 2022 come raccontato durante il road show pre IPO”.