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La propensione al rischio è stata nuovamente colpita duramente dai dati economici della Cina, dati che riflettono chiaramente l'impatto negativo che la guerra commerciale con gli Stati Uniti sta avendo sulla seconda economia mondiale. Mentre la Cina sta cercando di gestire la situazione cercando di regolare i consumi interni con degli sgravi fiscali verso i consumatori, i dati di questa mattina restituiscono un quadro preoccupante. Un quadro che ovviamente ha un impatto sui mercati finanziari globali. Con la produzione industriale che si attesta ben al di sotto delle previsioni ovvero al 5,4% (+ 5,9% il dato atteso, + 5,9% il precedente) e le vendite al dettaglio a + 8,1% (+ 8,8% il dato atteso, + 8,6% il precedente), i segnali di allarme lampeggiano costantemente.
Gli operatori si sono mossi verso porti sicuri come lo yen e le obbligazioni USA. Anche le performance del dollaro stanno crescendo, poiché le valute legate alle materie prime sono state duramente colpite dai dati cinesi, mentre la sterlina resta sotto pressione per le questioni legate alla Brexit (la dura posizione dell'UE sui tentativi della May di migliorare l’accordo non hanno certamente aiutato). Anche l’equity sta soffrendo e chi spera in un rally di Natale dovrà aspettare ancora un po’.
Wall Street ha chiuso la giornata di ieri in territorio misto, l’S&P 500 perdeva soltanto 1 punto attestandosi a 2650 punti, ma con i futures -0,8% c’è stato un calo dell’equity asiatica. Il Nikkei ha perso il 2,0%, mentre lo Shanghai Composite ha perso l'1,5%. In declino anche l’Europa, sia sui futures che successivamente sul cash. Nelle materie prime perde un po’ di terreno l’oro (trascinato giù dalla performance del dollaro) idem il petrolio che perde mezzo punto percentuale.
I flash PMI saranno I dati chiave della mattinata della sessione europea, con il flash PMI della zona Euro che dovrebbe crescere leggermente a 51,9 (dal 51,8 finale di novembre), il flash PMI dei servizi dovrebbe segnare un lieve rialzo a 53,5 (da un 53,4 novembre). Il Flash Eurozone Composite PMI dovrebbe essere pari a 52,8. Gli operatori guarderanno anche alle vendite al dettaglio negli Stati Uniti (escluse auto) delle 14:30 attese a +0,2% (dopo + 0,7% in ottobre). La produzione industriale statunitense per novembre delle 15:15 dovrebbe mostrare una crescita del +0,3% su base mensile, con utilizzo della capacità in crescita a 78,6 (da 78,4 di ottobre).