“L’incertezza è il terreno dove nascono le grandi opportunità.” (Napoleon Hill)
Dazi amari. Le borse europee hanno chiuso la seduta di martedì per lo più miste: STOXX 600 +0,1%, FTSE 100 +0,3%, DAX +0,7%, CAC 40 +0,2%, FTSE Mib +0,9%. La notizia principale della giornata è stata la possibilità che i dazi dell’amministrazione Trump 2.0 vengano implementati gradualmente, una prospettiva che ha dato sollievo ai mercati. In Europa, il settore tecnologico ha ricevuto una spinta positiva con voci secondo cui l’UE potrebbe attenuare la sua pressione regolatoria sulle big tech, forse per mantenere relazioni distese con l’amministrazione statunitense ed evitare i dazi. Tuttavia, persistono incertezze su politiche fiscali e dazi, con il presidente Trump che ha recentemente smentito un articolo del Washington Post secondo cui i dazi si applicherebbero solo alle importazioni critiche. Negli Stati Uniti, l’indice PPI core di dicembre è rimasto stabile mese su mese, risultando inferiore alle aspettative, un segnale di moderazione delle pressioni inflazionistiche e riaprendo il dibattito sul numero di tagli al costo del denaro nel corso del 2025. In questo contesto resta elevata la volatilità: il Vix tratta stabilmente a 20 punti da inizio anno.
Sono dazi amari
La discussione sui dazi continua a dominare l’agenda economica di Trump 2.0, con rapporti che indicano un approccio graduale per aumentare i dazi di 2-5% al mese. Questa strategia, secondo Bloomberg, potrebbe migliorare il potere negoziale senza causare un’impennata inflazionistica immediata. Tuttavia, i dazi restano una grande fonte di incertezza per le aziende, con molti amministratori delegati che si preparano a discuterne durante le prossime conference call sui risultati del quarto trimestre in arrivo. Anche l’impatto sulle aspettative di crescita e prezzi sarà un tema chiave. Il Kansas City Fed President Schmid ha ribadito che la Fed sarà pronta a intervenire qualora i dazi influenzassero negativamente inflazione e occupazione. Nel frattempo, l’ottimismo delle piccole imprese, misurato dall’indice NFIB, ha raggiunto il livello più alto degli ultimi sei anni, suggerendo una base economica resiliente.
Inverno bollente
Sul fronte climatico, la California del Sud è devastata da incendi alimentati da venti di intensità tropicale. Le fiamme, che stanno trasformando vaste aree in veri e propri inferni, hanno già distrutto migliaia di abitazioni e aziende. L’area più colpita si estende per oltre 5.800 km² intorno a Los Angeles, con circa 9 milioni di persone esposte a condizioni critiche fino a mercoledì. Nel frattempo, iniziano le prime cause legali: la compagnia Edison International (NYSE:EIX) è stata citata in giudizio con l’accusa che i suoi impianti elettrici abbiano innescato il devastante Eaton Fire vicino a Pasadena. I danni, stimati in miliardi di dollari, rappresentano un ulteriore fardello per un’economia regionale già sotto pressione i cui effetti sullo stato di salute dell’economia Usa sono ancora tutti da interpretare.
Dazi amari. Le borse europee hanno chiuso la seduta di martedì per lo più miste: STOXX 600 +0,1%, FTSE 100 +0,3%, DAX +0,7%, CAC 40 +0,2%, FTSE Mib +0,9%. La notizia principale della giornata è stata la possibilità che i dazi dell’amministrazione Trump 2.0 vengano implementati gradualmente, una prospettiva che ha dato sollievo ai mercati. In Europa, il settore tecnologico ha ricevuto una spinta positiva con voci secondo cui l’UE potrebbe attenuare la sua pressione regolatoria sulle big tech, forse per mantenere relazioni distese con l’amministrazione statunitense ed evitare i dazi. Tuttavia, persistono incertezze su politiche fiscali e dazi, con il presidente Trump che ha recentemente smentito un articolo del Washington Post secondo cui i dazi si applicherebbero solo alle importazioni critiche. Negli Stati Uniti, l’indice PPI core di dicembre è rimasto stabile mese su mese, risultando inferiore alle aspettative, un segnale di moderazione delle pressioni inflazionistiche e riaprendo il dibattito sul numero di tagli al costo del denaro nel corso del 2025. In questo contesto resta elevata la volatilità: il Vix tratta stabilmente a 20 punti da inizio anno.
Sono dazi amari
La discussione sui dazi continua a dominare l’agenda economica di Trump 2.0, con rapporti che indicano un approccio graduale per aumentare i dazi di 2-5% al mese. Questa strategia, secondo Bloomberg, potrebbe migliorare il potere negoziale senza causare un’impennata inflazionistica immediata. Tuttavia, i dazi restano una grande fonte di incertezza per le aziende, con molti amministratori delegati che si preparano a discuterne durante le prossime conference call sui risultati del quarto trimestre in arrivo. Anche l’impatto sulle aspettative di crescita e prezzi sarà un tema chiave. Il Kansas City Fed President Schmid ha ribadito che la Fed sarà pronta a intervenire qualora i dazi influenzassero negativamente inflazione e occupazione. Nel frattempo, l’ottimismo delle piccole imprese, misurato dall’indice NFIB, ha raggiunto il livello più alto degli ultimi sei anni, suggerendo una base economica resiliente.
Inverno bollente
Sul fronte climatico, la California del Sud è devastata da incendi alimentati da venti di intensità tropicale. Le fiamme, che stanno trasformando vaste aree in veri e propri inferni, hanno già distrutto migliaia di abitazioni e aziende. L’area più colpita si estende per oltre 5.800 km² intorno a Los Angeles, con circa 9 milioni di persone esposte a condizioni critiche fino a mercoledì. Nel frattempo, iniziano le prime cause legali: la compagnia Edison International (NYSE:EIX) è stata citata in giudizio con l’accusa che i suoi impianti elettrici abbiano innescato il devastante Eaton Fire vicino a Pasadena. I danni, stimati in miliardi di dollari, rappresentano un ulteriore fardello per un’economia regionale già sotto pressione i cui effetti sullo stato di salute dell’economia Usa sono ancora tutti da interpretare.