Diamo un occhiata a S&P 500 e al US Dollar Index due indici statunitensi che nell'ultima settimana hanno fatto fronte a poca volatilità che li costringe a permanere in un range di prezzi piuttosto compressi.
Solo il raggiungimento di alcuni importanti livelli di prezzo strategici permetteranno a questi strumenti finanziari di recuperare la giusta volatilità che li caratterizza.
S&P 500 nella seduta di mercoledì 19 ottobre ha aperto sul valore di 2.141,90 punti, leggermente superiore rispetto alla chiusura della seduta di mercoledì 18 ottobre che era avvenuta a 2.139,60 punti, generando anche un leggero gap up e portandosi in area 2.147,00 punti.
L'apertura di mercoledì, positiva per quasi mezzo punto si è portata a ridosso dei 2.148,47 punti, i quali sono da considerare non facili da superare in quanto hanno agito da supporto per tutto settembre e inizio ottobre e qualora venissero violati è probabile che la quotazione possa poi risalire verso i 2.159,63 punti, oltre tale livello è probabile una risalita verso i massimi 2016.
Ritengo tuttavia prematuro questo scenario e presumo che, almeno per adesso, rimarremo in oscillazione tra i 2.120,06 ed i 2.148,47 punti.
Qualora, viceversa, dovesse concretizzarsi lo scenario sopracitato è possibile un ritorno verso i 2.120,06 punti i quali una volta violati, farebbero scivolare la quotazione verso i 2.102,41 punti.
Il Dollar Index, invece, dopo aver violato i 97.51 punti è salito fino ai 98.10 punti dai quali è rimbalzato per tornare a supporto e successivamente, riportarsi nuovamente al rialzo per chiudere a 97.89 punti nella seduta di martedì 18 ottobre.
Nella seduta di mercoledì 19 ottobre la quotazione è rimasta sostanzialmente invariata in quanto si è portato solo poco sopra a 97.94 punti.
Pertanto l'indice è congestionato ormai da diverse sedute tra i 97.51 punti ed i 98.10 punti e qualora dovesse violare uno dei due livelli potrebbe tornare a prendere direzionalità.
Lo scenario rialzista vede la violazione dei 98.10 punti per portarsi verso i 98.64 punti, mentre lo scenario ribassista vede la violazione dei 97.51 punti per riportarsi in area 96.99 punti.
Per seguire la quotazione sarà bene osservare i dati macroeconomici più rilevanti, focalizzandoci su quelli statunitensi per quando riguarda S&P500 e gli altri indici azionari degli Stati Uniti d'America, mentre il Dollar Index potrebbe subire variazioni di prezzo sensibili anche in conseguenza della pubblicazione dei dati macroeconomici dell'Eurozona, britannici, giapponesi, neozelandesi, australiani e canadesi.