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Dopo i rimbalzi dei giorni scorsi le Borse europee chiudono l’ottava in

Pubblicato 30.08.2015, 21:10
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Quadro macro economico

Dopo tre sedute in cui le borse europee hanno rimbalzato copiosamente, presa di beneficio nella giornata odierna e sostanziale bassa volatilità sui mercati, perlopiù in leggera perdita. Maglia nera fra i listini per il Dax che cede lo 0,44%, mentre il Cac40 sale dello 0,36%. Leggermente in rialzo anche Londra che guadagna lo 0,53% e Madrid che chiude a +0,61%.

Nonostante il rally delle piazze asiatiche, chiusura di ottava con il segno meno per il listino milanese con un rosso dello 0,93%. Nel corso della prima parte il Tesoro italiano ha collocato Btp al 2020 per 2 miliardi di euro allo 0,84%, in lieve aumento rispetto allo 0,77% dell’asta precedente. Il bid-to-cover è passato da 1,62 a 1,53. Leggero aumento anche per rendimento del decennale, in crescita dall’1,83 all’1,95 per cento. Il tasso di copertura dei titoli, collocati per 4 miliardi di euro, si è attestato a 1,38, dall’1,42 dell’asta precedente. In fase di stabilizzazione lo spread Btp-Bund, sostanzialmente stabile in quota 120 punti, e il cambio eurodollaro, poco mosso a 1,1229 usd. A Piazza Affari spicca il tonfo del titolo Salvatore Ferragamo (-5,64%) all’indomani di conti semestrali. Nonostante risultati giudicati sostanzialmente in linea con le stime, il titolo della maison ha pagato pegno all’andamento del secondo trimestre, valutato leggermente deludente, e alla guidance sul fatturato. Deboli i bancari: lettera sul Banco Popolare (-2,15%), su Intesa Sanpaolo (MILAN:ISP) (-1,99%), Unicredit (MILAN:CRDI) (-0,93%), Bpm (-1,3%) e Mediobanca (-1,04%). In controtendenza Mps (+0,37%). Dalle comunicazioni Consob emerge che Ubs Group detiene il 2,259% del capitale dell’istituto senese mentre Norges Bank possiede il 2,001%. Sotto la parità anche Exor (-0,93%) nel giorno dei conti. La holding ha chiuso il primo semestre 2015 con un utile consolidato di 219,3 milioni, quasi quattro volte i 57,4 milioni del primo semestre 2014. La variazione positiva deriva principalmente, riporta la nota della società, “dalle maggiori plusvalenze realizzate nel semestre su cessioni di partecipazioni”. In luce Saipem (+4,16%) in scia dell'aggiudicazione di due nuovi contratti in Kuwait per un valore complessivo di 1,3 miliardi. Denaro anche su Eni (+0,49%) e Tenaris (+2,47%), su cui il Credit Suisse ha alzato la raccomandazione da “underperform” a “neutral”.

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L’ultima seduta è stata condizionata da diversi market movers provenienti sia dall’Europa che dagli Stati Uniti. Per quanto riguarda il vecchio continente, l'indice di fiducia economica nella zona euro (ESI, Economic Sentiment Indicator) è salito ad agosto, rispetto a luglio, da 104 a 104,2 punti. Gli economisti avevano previsto un calo a 103,6 punti. La fiducia è salita questo mese nel settore dei servizi da 8,9 a 10,2 punti, mentre in quello del commercio al dettaglio da -1,1 a 3,1 punti e in quello delle costruzioni, da -23,8 a 22,7 punti. Nel settore industriale la fiducia è scesa da -2,9 a -3,7 punti. La fiducia dei consumatori è salita da -7,2 a -6,9 punti. Il dato è conforme alla stima preliminare. In Germania, l’ufficio federale di statistica ha comunicato oggi che, in base alle sue stime preliminari, l'inflazione è aumentata ad agosto, come già a luglio, dello 0,2%. Gli esperti avevano previsto un aumento dello 0,1%. Su base mensile l'inflazione ha registrato in Germania ad agosto una variazione nulla. L'indice dei prezzi al consumo armonizzato (HICP, Harmonised Index of Consumer Prices), quello considerato dall'UE per le sue statistiche, è aumentato questo mese, da anno ad anno, dello 0,1%. Nel pomeriggio, il Dipartimento del Commercio ha annunciato oggi che le spese per consumi (Personal Spending) sono aumentate negli Stati Uniti a luglio dello 0,3%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,4%. Il dato di giugno è stato rivisto al rialzo, da +0,2% a +0,3%. Il reddito personale (Personal Income) è aumentato a luglio dello 0,4%. Il dato è conforme alle stime degli esperti. Il PCE core, uno degli indicatori più seguiti dalla Federal Reserve per monitorare l'inflazione, è aumentato dello 0,1%. Anche questo dato è in conforme alle stime del consensus. Su base annua il core PCE è salito dell'1,2%. La banca centrale statunitense tollera, non ufficialmente, una crescita dell'inflazione da anno ad anno tra l'1% ed il 2%. A seguire, l’Università del Michingan ha annunciato oggi che in base alle sue stime definitive il suo indice relativo alla fiducia dei consumatori statunitensi (Michigan Consumer Confidence Index) è sceso ad agosto, rispetto a luglio, da 93,1 a 91,9 punti. Si tratta del più basso livello da tre mesi. La lettura preliminare aveva indicato 92,9 punti. Gli economisti avevano previsto 93 punti. Il sottoindice relativo alle aspettative è sceso da 84,1 a 83,4 punti, ovvero ai minimi da novembre. Il sottoindice relativo alle attuali condizioni dell'economia è sceso da 107,2 a 105,1 punti.

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I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso l’ottava poco mossi e misti. Il Dow Jones ha perso lo 0,1%, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,1% e il Nasdaq Composite lo 0,3%. Durante l'intera settimana il Dow Jones ha guadagnato l'1,1%, l'S&P 500 lo 0,9% e il Nasdaq Composite il 2,6%. Dopo il rally delle scorse sedute a Wall Street è scattata qualche presa di beneficio. I dati macroeconomici pubblicati oggi negli Stati Uniti sono stati inferiori alle attese ma non hanno avuto un grande impatto sul mercato. Gli investitori hanno seguito con grande attenzione le indicazioni arrivate dal meeting di Jackson Hole. Gli indici statunitensi si sono indeboliti dopo che Stanley Fischer, il vice Presidente della Fed, ha dichiarato che l'economia "procede piuttosto bene" e indicato che l'istituto centrale è vicino ad alzare i tassi. Tra i petroliferi Chevron ha guadagnato il 3,6% e Conoco Phillips il 2,1%. Il prezzo del petrolio ha guadagnato oggi a New York il 6,3%. Autodesk ha perso il 5%. Il leader mondiale dei software per il settore edilizio si attende per il corrente trimestre ricavi di $580 - $600 milioni. Gli analisti avevano previsto $628 milioni. Aeropostale ha perso il 26,9%. La catena di negozi specializzati in abbigliamento casual e sportivo per teenager ha registrato lo scorso trimestre una perdita superiore alle attese degli analisti. Big Lots ha guadagnato il 15,7%. La catena discount specializzata nella vendita di prodotti da rimanenze e liquidazioni ha annunciato una trimestrale migliore delle attese degli analisti ed alzato le sue stime per l'intero esercizio. Freeport McMoRan ha guadagnato il 3%. Il miliardario ed investitore attivista Carl Icahn ha acquisto l'8,5% del gruppo minerario.

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La Grecia andrà alle elezioni anticipate il prossimo 20 settembre. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa ufficiale ellenica Ana. Intanto si è insediato il governo tecnico, con la presidente della Corte suprema Vasiliki Thanou come nuovo premier (pre la prima volta una donna), che guiderà il Paese fino al voto. Intanto, da un sondaggio pubblicato dal quotidiano Efimerida ton Syntakton, il partito Syriza dell'ex primo ministro Alexis Tsipras ha perso consensi ma è ancora in testa alle preferenze con il 23%.

Dopo il tracollo finanziario della Cina che ha travolto anche tutte le altre piazze finanziarie prima asiatiche e poi mondiali, sembra che piano piano la situazione sta ritornando alla normalità. Al momento, l’allarme è rientrato quasi completamente sulle piazze finanziarie delle maggiori aree economiche del mondo le quali, tranne la Cina ancora in stand by, sono ritornate sui livelli fisiologicamente compatibili con quelli lasciati non più tardi di 10 giorni fa. Purtroppo il crollo dei mercati finanziari cinesi ha toccato un tasto dolente sotto cura da un bel po’ di tempo. Il mondo finanziario negli ultimi periodi si è separato sempre di più dai fondamentali macro economici e il sell off di questi ultimi giorni ha dato vita ad un riallineamento dei prezzi ai dati fondamentali.

Quadro tecnico mercato valutario

Eur/Usd

Gli ultimi dati macro economici americani, ed in particolare il dato del Pil che a sorpresa ha subito un forte balzo in avanti rispetto alle attese, con un risultato a +3,7%, ha condizionato le indicazioni arrivate dal meeting di Jackson Hole, dove alcuni esponenti della Fed, ed in primis il vice presidente stesso Stanley Fisher, hanno dichiarato che nell’aria si respira ottimismo e che l’economia a stelle e strisce è pronta ad un rialzo dei tassi di interesse. Sul mercato valutario, la coppia euro contro green back, ha visto una settimana in cui sono prevalse le vendite dopo i massimi raggiunti nella seduta di lunedì che hanno spinto le quotazioni fino a toccare un massimo weekly a 1,1713, poi la major negli ultimi quattro giorni dell’ottava si è mossa tra i due livelli statici giornalieri (livelli di colore rosso) tra 1,1400 e 1,1115; tale movimento ha disegnato sul settimanale una maxi pin short di colore rosso. Se ci spostiamo sul daily chart, ovviamente si riesce meglio ad individuare con maggiore chiarezza i movimenti che abbiamo descritto analizzando il grafico weekly; la cosa che maggiormente balza all’attenzione è che molto probabilmente nei prossimi giorni il movimento ribassista iniziato martedì scorso, tra l’altro segnalato dall’harami short, sembra quasi al capolinea, o almeno dopo diverse giornate ribassiste, potremmo avere uno fisiologico storno dettato dalle prese di profitto dei venditori che iniziano a chiudere le loro posizioni per trarne profitto. Molto probabilmente la major potrebbe fermarsi in prossimità del supporto posizionato in area 1,1115, per iniziare un nuovo movimento verso l’alto. A questo punto, nelle prossime sedute dovremmo prestare molta attenzione su questa zona, soprattutto in caso di un valido segnale rialzista da price action da utilizzare per un business long.
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Usd/Jpy

La Borsa di Tokyo ha chiuso per la terza seduta di fila in forte rialzo. Il Nikkei ha guadagnato il 3% a 19.136,32 punti e il Topix il 3,3% a 1.549,80 punti. I timori legati alla Cina si sono inoltre ridotti. La Borsa di Shangai è ieri finalmente rimbalzata dopo che le autorità di Pechino sono di nuovo intervenute per sostenere il mercato. Gli esportatori hanno beneficiato dell'indebolimento dello yen. Toyota ha guadagnato il 4,6%, Panasonic il 4,2% e Sony il 3,9%. Nexon ha guadagnato il 6,3%. Un broker ha alzato il suo rating sul titolo dello sviluppatore di giochi online. L’ultima seduta è stata scandita da una serie di dati macroeconomici che hanno interessato il paese del Sol Levante, la giornata è partita con i segnali di miglioramento del mercato del lavoro. A luglio il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,3%, in calo rispetto al precedente 3,4%. Il miglioramento non era atteso dal mercato. Gli analisti si aspettavano una conferma della disoccupazione al 3,4%. A seguire, il dato dell’inflazione che è ulteriormente rallentato. I prezzi al consumo sono aumentati a luglio dello 0,2%, dallo 0,4% di giugno. Il dato è conforme alle stime degli economisti. I prezzi al consumo "core", che escludono i prezzi degli alimentari freschi ma includono i costi per l'energia, hanno registrato una variazione nulla, dal +0,1% del mese precedente. Gli esperti avevano previsto un calo dello 0,1%. La Bank of Japan ha, per l'anno fiscale 2016, un target d'inflazione superiore al 2%. Ed infine le vendite al dettaglio, sono aumentate a luglio dell’1,2% rispetto al mese precedente, rimbalzando dal -0,6% di giugno. Il dato è migliore delle aspettative degli analisti che avevano pronosticato un aumento delle vendite al dettaglio dello 0,6%. Sul valutario, la settimana è stata molto anomala nei movimenti, infatti se leggiamo con attenzione l’ultima candela weekly, le quotazioni prima hanno subito lunedì scorso una forte spinta al ribasso fino a raggiungere il minimo, poi diventato il minimo settimanale, a 116,88, per poi procedere ad una decisa è robusta fase di storno già dalla seconda parte della seduta di lunedì, per poi continuare per tutto il resto della settimana fino a raggiungere quasi il prezzo di apertura di domenica sera. Tale movimento ha dato vita, ad una candela weekly con un lower shadow lunghissima ed un corpo molto piccolo posizionato sulla parte alta della candela con sia l’apertura che la chiusura al di sopra del livello statico a 121,50, con un ritorno delle quotazioni all’interno del secondo blocco di congestione tra i due livelli 121,50 e 125,85. Se ci spostiamo sul giornaliero, ho segnato le due aree da tenere sotto stretta osservazione nelle prossime sedute, le aree sono in prossimità del livello a 121,50 (livello weekly colorato in blu), dove si è fermato il prezzo, ed in prossimità della resistenza 123,26 (livello daily colorato in rosso). Su queste due zone la major potrebbe continuare il movimento rialzista, in caso di rottura confermata di uno dei due livelli, oppure, anzi ritengo più probabile, che potremmo assistere, anche in questo contesto, ad una fase di storno ribassista, dopo i movimenti rialzisti delle passate sedute.

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Gbp/Usd

Nell’ultima seduta della settimana, è stato pubblicato il Pil britannico del secondo semestre confermato in aumento dello 0,7% trimestrale e del 2,6% annuo. I dati sono stati in linea con le stime. Sul valutario, per quanto riguarda la coppia che vede contrapposti la sterlina inglese al dollaro statunitense, notiamo che il settimanale ci presenta una situazione che al momento è abbastanza difficile da leggere, o meglio non si riesce ad individuare una direzione ben precisa. La settimana, è stata a sostegno delle vendite, con la major che ha spostato il proprio baricentro verso il basso passando da un massimo (massimo settimanale) a 1,5817, fino a toccare un minimo a 1,5334, per poi stornare sul finire dell’ottava e chiudere a 1,5391, restando al di sotto l’area di congestione tra 1,5700, resistenza settimanale (di colore blu), ed 1,5380 supporto giornaliero (di colore rosso). Se ci spostiamo sul daily chart, ho notato una cosa molto interessante, nell’area in prossimità dello storno di fine settimana analizzato sul settimanale. In pratica, la major in prossimità del supporto daily a 1,5380, ha effettuato due rimbalzi sullo stesso livello e contemporaneamente due false rotture, dove le quotazioni in ambedue le giornate hanno chiuso sempre al di sopra del livello, segno che molto probabilmente i venditori non hanno più la forza per spingersi più in basso. Ora se nella seduta di lunedì prossimo avremo un candela con un minimo che non supera il minimo della candela di venerdì scorso con chiusura al di sopra del supporto a 1,5380, potremmo pensare di operare lunedì sera in acquisto sulla coppia ed aggiungere un’altra operazione buy, a quella già esistente che adesso si trova in sofferenza di circa 100 punti. Di seguito i set up di ingresso a mercato della posizione già in essere. Buy Limit: entry point 1,5490; stop loss 1,5300; Tp1 1,5830; Tp2 1,6110.
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Usd/Chf

Dopo il movimento rialzista iniziato su indicazione della harami della seduta di martedì scorso che ha spinto i prezzi al rialzo di circa 270 punti, sembra che la coppia voglia intraprendere nuovamente la via al ribasso, tale indicazione è confermata anche dalla hanging man che si è formata nell’ultima seduta della settimana. Possiamo utilizzare il pattern per operare in vendita sulla coppia. Di seguito i set up di ingresso a mercato. Sell stop. Emtry point 0,9577; Stop Loss 0,9677; Tp1 0,9477; Tp2 0,9376; Tp3 0,9276.
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