Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
La reazione alla crescita di posti di lavoro negli Stati Uniti - oltre 300.000 unità – teoricamente avrebbe dovuto spingere il dollaro al rialzo, dandogli la possibilità di invertire definitivamente il trend.
Ma così non è stato, il mercato è apparentemente indifferente al mercato del lavoro e sembra più che altro concentrato alla crescita dei salari, salari che sono calati ed è per questo che venerdì abbiamo assistito alla vendita del biglietto verde e alla ripresa dell’azionario. Un trend che sembra consolidarsi anche in questo inizio di settimana.
Nello specifico possiamo dire che i dati occupazionali non sono rilevanti per far sì che il FOMC prenda decisioni più aggressive sulla stretta monetaria, in tal modo le probabilità di 4 rialzi dei tassi sembrano calare a favore di 3.
Anche per questo motivo i rendimenti obbligazionari non hanno registrato variazioni significative, il che non è un bene per chi spera in un rimbalzo del dollaro.
A questo punto lo si potrebbe considerare un movimento temporaneo, visto e considerato che c’è stato anche un allontanamento da beni e valute rifugio.
I vincitori sono senz’altro gli indici azionari, l’SP 500 si è impennato incidendo sul rally degli altri listini.
Chi opera sull’azionario non vuole che l'inflazione aumenti e non gradirebbe una Fed più aggressiva.
L'indice S&P 500 ha chiuso la sessione settimanale con + 1,7% a 2786 punti, poco meno del picco di 2789 del rally di febbraio.
I mercati asiatici hanno risposto con forza durante la notte (Nikkei + 1,7%), mentre i mercati europei sembrano più cauti pur con evidenti aperture in gap up.
Nel Forex , il dollaro sta sotto performando contro tutte le majors, l’australiano e il kiwi sono quelli che, al momento, guadagnano di più.
Nelle materie prime, al momento, il dollaro debole non sta incidendo più di tanto sull'XAU/USD, che ha perso circa $ 2 e continua a consolidare.
Il Future Petrolio Greggio WTI ha perso un po’ di terreno dopo i significativi guadagni di venerdì a seguito del crollo sul dato Baker Hughes.
Per quanto riguarda il calendario economico oggi non sono attesi dati significativi ma la settimana corrente sarà fondamentale per l’inflazione tanto negli USA quando in Europa.