Il report della banca Usa su Amazon e Alphabet
Care vecchie Amazon e Alphabet (ex Google), è bello riscoprire come in tempi difficili le vostre azioni siano sempre un rassicurante punto di riferimento. Il report della Truist Financial Corporation, blasonata istituzione finanziaria di Charlotte (North Carolina), ovviamente non è scritto con questo stile sentimentale, ma il messaggio che diffonde è questo.
I due colossi tech sono scesi entrambi del 30% dall’inizio dell’anno (lo stesso calo dell’indice Nasdaq Composite) e in questo turbolento 2022, fra rialzo dei tassi e impennata dell’inflazione, accusano un calo di redditività. Fatta questa premessa, Truist si dice convinta che Amazon e Alphabet sono fra le società “meglio attrezzate per affrontare le attuali turbolenze e uscirne più forti”. L’analista Youssef Squali ha confermato per entrambi i titoli la raccomandazione Buy, pur abbassando leggermente i target price: quello di Amazon è stato ritoccato a 170 dollari da 180 e quello di Alphabet a 136 dollari da 145.
La domanda dei consumatori si mantiene robusta
A proposito di Amazon, l’analista dice che dalle ultime indagini risulta che la domanda dei consumatori si è mantenuta robusta nel terzo trimestre. Squali ha attese positive per il prossimo Prime Day che si terrà l’11 e il 12 ottobre: saranno 48 ore di sconti e offerte su centinaia di migliaia di articoli messi in vendita sulla piattaforma, con gli sconti riservati ai clienti Prime.
Per quanto riguarda Alphabet, nel report di Truist si legge che gli investimenti in pubblicità sul motore di ricerca Google nel terzo trimestre dovrebbero risultare in linea con il trimestre precedente.
La recessione in Usa e in Europa sarà lieve
La riduzione dei target price riflette le attese di una recessione in Usa e in Europa che Truist si attende lieve (“mild”) e gli effetti negativi del rialzo del dollaro. Un dollaro più caro significa che i ricavi realizzati al di fuori degli Stati Uniti, una volta convertiti in valuta Usa, risulteranno più bassi di quello che sarebbero stati se il dollaro fosse rimasto invariato rispetto a un anno fa. Il Dollar Index, l’indice che misura il valore della valuta statunitense rispetto a un paniere di sei valute straniere (euro, yen, sterlina britannica, dollaro canadese, corona svedese e franco svizzero), è salito dall’inizio dell’anno del 18% e ha guadagnato il 20% negli ultimi 12 mesi.
Dollaro forte: per Amazon un freno di 5,7 punti percentuali
Truist prevede che il freno alla crescita dei ricavi di Amazon derivante da movimenti sfavorevoli dei tassi di cambio sarà di 5,7 punti percentuali fino a settembre del prossimo anno, rispetto ai 3,9 punti percentuali che il management aveva stimato a luglio. Il report non fornisce un’analoga stima per Alphabet, ma fa notare che la società realizza circa la metà dei suoi ricavi fuori dagli Stati Uniti e un terzo in Europa.
Il consensus degli analisti ha un target price di 173 dollari per Amazon (+47% sulla chiusura di ieri a 118 dollari) e di 142 dollari per Alphabet (+42% sull’ultimo prezzo di 100 dollari).