Qualche giorno fa, una nuova vicenda nel canavese (una zona che conosco bene visto che la mia ragazza è di quelle parti) ai danni di oltre 50 risparmiatori, per un totale di 10 Milioni di Euro, ad opera di un “presunto” consulente finanziario.
La base della truffa è sempre la stessa, ovvero uno Schema Ponzi, questa volta misto ad una poca conoscenza dei mercati da parte del truffatore.
Vediamo i fatti…
Un ex-consulente finanziario (cancellato dall’albo Unico OCF) praticamente ha avviato un’attività abusiva di mediatore e consulente.
Ai clienti prometteva rendimenti dal 15 al 18% annuo…pagati mensilmente, cioè in pratica investendo oggi e liquidando il capital gain tra 1 mese, che (in teoria) veniva poi versato sul conto dei clienti. Questi ultimi, aprivano un conto corrente ad hoc, presso una banca di fiducia del truffatore, consegnandogli (assurdo) le credenziali dell’internet banking per accedere ai conti.
L’attività consisteva nell’investire principalmente sul mercato americano.
Purtroppo per l’ex consulente, la gestione ha iniziato ad andare male da subito, pertanto, al fine di far credere ai clienti che le cose stessero andando come previsto, è partito il classico schema Ponzi: prendo i soldi da un cliente (tanto ho le credenziali e posso fare quello che voglio online) e li giro sul conto di un altro cliente (che sarà convinto quindi di ricevere i rendimenti pattuiti a seguito dei guadagni derivanti dalla gestione finanziaria).
Ma con l’aumentare delle perdite, è aumentata la “necessità di capitale” (e quindi di nuove persone da incastrare) finchè il meccanismo si è interrotto (nel più classico degli Schemi Ponzi) ed il castello di carte è crollato, facendo perdere agli investitori tutti i risparmi (con il consulente che andava in giro comprando orologi e macchine di lusso per darsi un tono ed attirare nuove prede).
LE LEZIONI DA IMPARARE
Colgo l’occasione di questa vicenda (sperando che le vittime recuperino il più possibile) per elencare alcuni punti fondamentali per evitare di cadere vittime di queste truffe:
- Verificare sempre le credenziali del soggetto che vi si propone (se come consulenza, verificare che sia nell’elenco degli iscritti all’Albo OCF, se come società di gestione nell’elenco Consob “Imprese d’investimento”)
- Nessuno può promettere rendimenti, per definizione incerti. Ma soprattutto, se proprio vi sparano dei numeri, ricordatevi una cosa molto semplice: il mercato azionario rende in media dal 6 al 9% all’anno (ma su orizzonti lunghi, cioè dai 15 anni a salire), e quelli che battono sistematicamente il mercato sono forse meno del 5% al mondo. Perciò se qualcuno (come in questo caso) si presenta promettendovi dal 15 al 18% annuale, chiedetegli le seguenti cose:
- Storico dei rendimenti (certificato con i conti e le operazioni, non il file excel) degli ultimi 5 anni
- La regola del 72: se riesce a fare dal 15 al 18% annuo, deve dimostrare di aver raddoppiato il suo capitale negli ultimi 4-5 anni (72/rendimento)
- Non fornite mai le credenziali dei vostri conti correnti a nessuno, nemmeno i consulenti finanziari abilitati ed iscritti all’Albo possono farlo, figurarsi uno abusivo
- Non solo è difficile fare rendimenti nel lungo termine, figurarsi nel breve termine, dove l’incertezza è maggiore
Fare consulenza finanziaria è una cosa completamente diversa, e finchè avremo la combinazione di ignoranza (finanziaria) dei clienti ed avidità, le cose non cambieranno purtroppo.
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Alla prossima!
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore. L’autore non possiede le azioni menzionate nell’analisi"