Stagione utili 1° trim. in chiusura: tech e distribuzione danno segni di debolezza

Pubblicato 23.05.2019, 07:14

Con la stagione degli utili del primo trimestre quasi terminata, è diventato abbastanza chiaro che lo slancio degli utili dei due pilastri del mercato (tecnologia e distribuzione) sta rallentando. Se il trend dovesse persistere, non sarà difficile prevedere che gli investitori abbiano ormai visto il meglio dell’espansione decennale dei mercati azionari.

Alcune delle principali compagnie tech USA, come Apple Inc. (NASDAQ:AAPL), Alphabet (NASDAQ:GOOGL) ed Intel Corp (NASDAQ:INTC), sono state colpite dall’indebolimento della domanda per i loro prodotti e servizi e sono cominciate a comparire crepe nelle loro aspettative future.

La compagnia madre di Google, Alphabet, ha registrato la crescita dei ricavi più lenta dal 2015, mentre Apple ha segnato il primo calo consecutivo dei profitti e delle vendite trimestrali in oltre due anni. E per il principale distributore internet al mondo, Amazon (NASDAQ:AMZN), il primo trimestre è stato misto. Sebbene le entrate operative siano schizzate del 129% ad un record, la crescita dei ricavi è rallentata al 17%, ben al di sotto del ritmo trimestrale del 30% registrato in media negli ultimi tre anni. La compagnia prevede una crescita del 16% per il secondo trimestre, in base alla media delle sue previsioni.

E neanche il quadro generale sembra promettente. Per 15 trimestri consecutivi fino allo scorso giugno, i profitti delle compagnie tech hanno superato l’indice S&P 500, con una differenza media di 6,3 punti percentuali. Ma il divario sta rapidamente svanendo. I profitti del primo trimestre sono crollati di oltre il 6%, il peggio in un decennio, secondo i dati di Bloomberg.

Sia le grandi compagnie che i consumatori hanno contribuito a questo rallentamento. Su Apple, ad esempio, pesa la riluttanza dei clienti a comprare i suoi modelli più costosi, mentre i produttori di chip stanno registrando una domanda debole da una serie di mercati finali, compresi i centri dati.

Le speranze di una ripresa della domanda per il settore dei semiconduttori si sono dissolte rapidamente dopo l’escalation dello scontro commerciale USA-Cina, alimentando i dubbi circa la capacità di queste compagnie di mantenere una crescita sostanziale e dei margini di profitto se entrambe le potenze mondiali non dovessero riuscire a risolvere rapidamente le loro divergenze.

L’indice SOX (Philadelphia Semiconductor Index) è crollato del 14% nel mese scorso, diventando la principale vittima dello scontro commerciale. Il titolo di Apple ha segnato un crollo di circa l’11% sul mese, nei timori che il produttore di iPhone possa vedere un’ulteriore erosione della domanda se i consumatori cinesi ed il governo dovessero contrattaccare. La Cina è il terzo più grande mercato di Apple, con quasi 52 miliardi di dollari di vendite nell’ultimo anno fiscale della compagnia.

SOX Weekly Chart

Distributori sotto pressione

La distribuzione è un’altra area del mercato in cui le compagnie cominciano ad avvertire difficoltà. Kohl’s Corp (NYSE:KSS) ), JC Penney (NYSE:JCP) e Nordstrom Inc. (NYSE:JWN) hanno riportato cali delle vendite del primo trimestre questa settimana, mentre Home Depot (NYSE:HD) ha registrato un aumento più debole del previsto delle vendite su base comparabile.

Ciò che sta rendendo le prospettive particolarmente cupe per queste compagnie è l’impatto dei dazi più alti sulle loro importazioni dalla Cina. All’inizio del mese, il governo Trump ha imposto dazi del 25% su 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi, con un rialzo dal 10% introdotto ad ottobre.

Kohl’s, che importa circa un quinto dei suoi prodotti dalla Cina, ha affermato che i costi addizionali legati all’aumento dei dazi all’importazione l’hanno spinta ad abbassare le previsioni sull’anno. La catena di fai-da-te Home Depot ha stimato di spendere circa un miliardi di dollari in più per comprare prodotti a causa dei dazi del 25%.

Ma la buona notizia è che finora questi distributori non hanno avvertito la debolezza nella domanda dei consumatori e che potrebbero tornare forti nel resto dell’anno se lo scontro commerciale tra USA e Cina non indebolirà la principale economia mondiale. Kohl’s e Home Depot hanno attribuito la deludente crescita delle vendite al clima primaverile freddo, ai prezzi competitivi ed alle promozioni dei concorrenti.

Malgrado le delusioni, tuttavia, non ci sono state solo brutte notizie per il settore della distribuzione. I report negativi di questa settimana contrastano con gli utili pubblicati in precedenza da Walmart Inc. (NYSE:NYSE:WMT). La compagnia ha infatti registrato la crescita delle vendite comparabili del primo trimestre più forte in nove anni, grazie all’aumento delle visite nonché al fatto che i clienti hanno speso di più per ogni transazione. Le vendite online sono schizzate del 37% rispetto all’anno scorso.

Morale della favola

L’aumento delle tensioni commerciali con la Cina si sta rivelando essere la maggiore minaccia per alcune delle principali compagnie tech quotate negli Stati Uniti. Lo scontro sta facendo esitare sia le compagnie che i consumatori per quanto riguarda le spese future. Gli investitori dovrebbero adottare cautela nel prendere decisioni di investimento su titoli strettamente legati all’economia fino a quando i mercati resteranno invischiati in questo ambiente di trading incerto.

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