Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Stiamo entrando nella 2 giorni più importante della settimana, forse addirittura dell’intero mese di marzo.
Oggi, come da calendario economico, appuntamento con il meeting della BCE, venerdì con i dati occupazionali americani e canadese.
Movers che ci daranno qualche suggerimento in più sul possibile andamento dei mercati da qui a qualche mese, soprattutto ci diranno quale direzione seguire dopo le incertezze dettate dalle tariffe “Trump”.
A tal proposito, secondo i funzionari della Casa Bianca è probabile che ci siano alcune esenzioni per i principali partner commerciali statunitensi, come il Canada e il Messico.
Un annuncio che ha contribuito ancora una volta a calmare i nervi degli investitori e proprio oggi il Presidente USA dovrebbe firmare il documento che darà il via all’imposizione dei dazi.
Ma se nei mercati azionari c’è stata una ripresa del sentiment rialzista, nel forex è evidente il consolidamento che precede la BCE.
I verbali della riunione di dicembre suggerivano che la Banca europea dovrebbe rivedere gli orientamenti futuri con l’intento di preparare il mercato alla conclusione del QE.
Tuttavia, il presidente Mario Draghi sappiamo essere un attento utilizzatore di toni da “colomba” e la minaccia di una guerra commerciale con gli Stati Uniti potrebbe dargli un'altra occasione per far sì che la BCE si mostri ancora una volta cauta. Da seguire con attenzione, quindi, la conferenza stampa delle 14:30.
Wall Street, mercoledì chiudeva in recupero allontanandosi dai minimi di giornata, l’SP 500 registrava un -0,1% a 2727 punti.
I mercati asiatici hanno chiuso un positivo ( Nikkei + 0,5%) e gli europei sono leggermente rialzisti.
L'XAU/USD ha guadagnato circa $ 2, mentre il Future Petrolio Greggio WTI e in fase di consolidamento dopo la brusca correzione di ieri.
Venendo agli appuntamenti odierni, la decisione sui tassi BCE è attesa alle 13:45 ma non si prevedono variazioni: 0,0% il tasso principale, -0,4% il tasso sui depositi. Idem per quel che riguarda il QE, che dovrebbe proseguire con ritmo di 30 miliardi di euro al mese fino a settembre.
A tal proposito sarà interessante capire se verrà confermata la data di settembre o se magari vi sarà una procrastinazione a dicembre.
E chissà che Draghi, alle 14 e 30, non ci dica qualcosa in merito.
Sul fronte dei dati nudi e crudi, le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali USA delle ore 14:30 dovrebbero risultare leggermente più alte sulle 220.000 unità (in rialzo dal valore estremamente basso di 210.000 unità della scorsa settimana).