Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
Parlare di stabilità politica italiana, negli ultimi anni, è utopistico e anche stavolta il risultato delle elezioni rischia di lasciarci nell’incertezza assoluto chissà per quanto tempo.
Ovviamente, lo sappiamo, i mercati non amano l’incertezza e l’euro – dopo un’apertura al rialzo sulla scia delle news relative al nuovo governo tedesco – è tornato sotto pressione.
In Italia, sebbene il risultato fosse stato ampiamente ipotizzato, il fatto che il Movimento 5 Stelle abbia ricevuto la maggioranza tra i singoli partiti, sembra destare preoccupazione per la stabilità politica dell'Eurozona.
Adesso si entrerà nella fase di consultazioni e quant’altro, col Presidente della Repubblica che avrà una bella "gatta da pelare".
Venendo ai nostri strumenti finanziari, il rendimento a 10 anni è cresciuto di 7 punti base e l'euro ha iniziato a perdere terreno.
Sembra esserci una certa tendenza allo spostamento di liquidità verso porti sicuri, con lo yen e l'XAU/USD in sovraperformance (anche se tali movimenti potrebbero rappresentare un rimasuglio delle mosse protezionistiche di Trump).
Passando all’equity, il mercato azionario italiano (FTSEMIB) ha aperto decisamente in rosso, idem il DAX dopo che Trump ha citato le auto tedesche in uno dei suoi ultimi tweet.
Wall Street chiudeva la scorsa settimana con un Dow negativo, mentre l’SP 500 recuperava dopo le forti vendite iniziali.
Un recupero che consentiva all’indice di riferimento di chiudere in positivo dello 0,5% a 2691 punti. I mercati asiatici sono risultati altalenanti ( Nikkei -0,7%) mentre gli europei hanno aperto in gap down per poi recuperare (eccezion fatta per il nostro FTSE, ancora in difficoltà).
Nelle materie prime ribadiamo il rinforzo dell’oro, mentre il Future Petrolio Greggio WTI ha ripreso un po’ di quota nonostante il numero di impianti di perforazione Baker Hughes sia cresciuto di 1 unità (800) ovvero il numero più alto da aprile 2015.
Il grande movers di oggi sarà rappresentato dai PMI servizi. Prima di tutto avremo la lettura finale dell’Eurozona che dovrebbe attestarsi a 56,7 (lo stesso valore della lettura flash). Seguirà il PMI dei servizi del Regno Unito (ore 10:30) e dovrebbe crescere leggermente fino a 53,3 (rispetto a 53,0 del mese scorso). Il PMI ISM non manifatturiero USA verrà rilasciato alle ore 16 e dovrebbe scendere a 58,9 (dal 59,9 estremamente alto del mese scorso).