Market Brief
Ad agosto l’avanzo della bilancia delle partite correnti giapponese è calato meno del previsto, passando da 1.808,6 miliardi di yen a 1.653,1 miliardi (a fronte dei 1.226 miliardi previsti). Gli ordini di macchinari (considerati un indicatore indiretto della spesa per capitale) ad agosto sono scesi del 5,7% m/m, molto più del +2,3% m/m previsto e del -3,6% registrato il mese precedente. I dati pubblicati di recente continuano a suggerire un rallentamento dell’economia nipponica e le cifre di oggi corroborano ulteriormente la tesi a favore di nuovi stimoli dalla BoJ alla riunione del 30 ottobre. I dati hanno innescato una mini ondata di vendite sulle borse giapponesi, il Nikkei 225 ha ceduto lo 0,99% e il Topix lo 0,79%. L’USD/JPY continua a muoversi lateralmente.
Nella Cina continentale, le borse hanno riaperto dopo la chiusura per la festività della Settimana Dorata e hanno cercato di rimettersi al passo. Tuttavia, l’andamento contrastato degli altri mercati asiatici regionali ha intaccato l’ottimismo degli investitori cinesi. Il Composite di Shanghai è cresciuto “solo” del 3,14%, il suo omologo ad alto tasso di titoli tecnologici, il Composite di Shenzhen, ha guadagnato il 4,15%. Altrove, l’Hang Seng di Hong Kong ha ceduto l’1,11%, il Kospi sudcoreano è salito dello 0,68%; a Taiwan il Taiex ha ceduto lo 0,58%, i titoli di Singapore un esiguo 0,52%.
L’AUD/USD riprende fiato intorno a 0,72 USD dopo un rally durato una settimana, che ha permesso all’AUD di guadagnare fino al 4,30% contro il biglietto verde sull’onda della migliorata propensione al rischio. Nella notte, però, l’AUD/USD è sceso dello 0,80%, a causa delle prese di profitto degli investitori. A nostro avviso, è possibile un ulteriore apprezzamento dell’AUD nel breve termine, anche se rimaniamo prudenti, perché il rally potrebbe essere passeggero. In effetti, l’ottimismo imperante non è legato ai fondamentali della regione. Per la Nuova Zelanda vale lo stesso discorso: nello stesso arco di tempo, il kiwi (NZD) è salito fino al 5,70% contro l’USD, da allora ha ceduto lo 0,77%. La resistenza più vicina giace a 0,6709 USD (massimo 21 agosto).
In Svizzera, il tasso di disoccupazione è salito al 3,4% (dato destagionalizzato), in linea con le attese del mercato, rispetto al 3,3% del mese precedente. Di solito settembre è un buon mese per l’economia svizzera, perché le aziende iniziano ad assumere dopo la pausa estiva. Tuttavia, pare che l’incertezza globale e il caro franco stiano azzoppando l’intero apparato dell’economia svizzera. L’EUR/CHF resiste leggermente sotto la soglia a 1,10 e continua a muoversi lateralmente intorno a 1,0950.
Per Europa e USA si apre una giornata intensa! Nel pomeriggio, gli operatori andranno alla ricerca di nuovi indizi sul potenziale aumento del programma di acquisto di bond della BCE nell’intervento di Praet a Mannheim, in Germania. Oggi parleranno anche i membri della Federal Reserve Kocherlakota e Williams. La Fed pubblicherà i verbali della riunione del FOMC del 16-17 settembre. I verbali dovrebbero fornire maggiore chiarezza sulle motivazioni che hanno spinto la Fed a mettere in gioco la sua credibilità, decidendo di mantenere invariati i tassi d’interesse. L’EUR/USD viene scambiato in un contesto di bassa volatilità e resiste intorno a quota 1,1250.
Nel Regno Unito, la pubblicazione dei verbali della BoE sarà un non-evento poiché la maggioranza dei membri del Comitato di Politica Monetaria (CPM) ha probabilmente votato per mantenere il tasso allo 0,50% (8 voti a 1 a favore di una politica invariata alla riunione precedente). La coppia GBP/USD sta testando il livello di resistenza costituito dalla media mobile a 200 giorni, intorno a quota 1,5321. Al ribasso, il cable troverà supporto a 1,5108 (minimo 1 ottobre).
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd