I prezzi dei futures sul Brent proseguono in moderato rialzo, sostenuti dai problemi sul fronte della produzione in Canada, dal calo delle scorte Usa, dall'incertezza sulle capacità di output della Libia e dall'indicazione dell'amministrazione di Washington agli importatori di non acquistare greggio dall'Iran.
Il futures sulle consegne di Brent ad agosto si attesta a 76,61 dollari il barile (+0,3 dollari), dopo aver oscillato tra 76,28 e 76,93 dollari, mentre il Future Petrolio Greggio WTIguadagna 0,55 dollari, a 71,08 dollari il barile, dopo aver oscillato fra 70,56 e 71,16 dollari.
La crescita dei crediti alle imprese nella zona euro ha registrato in maggio il tasso più alto dall'inizio della crisi del debito, secondo i dati mensili forniti dalla BCE, il mese scorso il credito alle imprese non finanziarie è aumentato del 3,6% rispetto al 3,3% di aprile, segnando il dato migliore dal maggio del 2009.
Stabile invece la crescita del credito alle famiglie, al 2,9%.
Il FTSE 100 britannico è sceso dello 0,3 percento nelle prime contrattazioni a 7.516,46, mentre il DAX tedesco è scivolato dello 0,8 percento a 12,138.17. Il CAC 40 della Francia era in calo dello 0,6 percento a 5.250,34, i futures S&P sono scesi dello 0,7 percento, invece i futures Dow sono scesi dello 0,8 percento.
In Asia, l'indice Shanghai Composite è sceso dell'1,1 percento a 2.813,18, mentre l'Hang Seng di Hong Kong è crollato dell'1,8% a 28.356,26. Il Nikkei 225 giapponese è sceso dello 0.3 percento a 22.271.77, invece il Kospi della Corea del Sud è sceso dello 0.4 percento a 2.342,03, lo S&P/ASX 200 australiano è sceso di meno dello 0,1 percento a 6.195.90.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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