Le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Iran in Medio Oriente potrebbero rimanere elevate e potrebbero ulteriormente acuirsi. La minaccia di unai rappresaglia da parte dell'Iran (diretto o indiretto) è ancora probabile, ma per il momento i mercati restano in fase di attesa.
Va detto che alcuni asset (come petrolio e oro), hanno spinto con forza e abbiamo assistito più in generale a una corsa verso paradisi sicuri. In questa prima giornata post festività stiamo registrando un primo tentativo di rimbalzo, le obbligazioni ad esempio hanno recuperato qualcosa verso la chiusura di ieri mentre l'azionario sta provando a ricucire qualche perdita. Ma viene da domandarsi se il rimbalzo potrà essere sostenuto da elementi concreti, perché le major del forex lasciano intravedere un avversione al rischio importante.
Fin quando potrà andare avanti questa contraddizione? Oggi si presterà attenzione al PMI non manifatturiero USA, che potrebbe darci qualche indicazione in più sul sentiment generale.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri con l'S&P 500 a +0,4% ovvero a 3246 punti. Con i futures statunitensi anche oggi in rialzo abbiamo assistito a una buona performance delle azioni asiatiche (Nikkei +1,6%, Shanghai Composite +0,7%). Tornando al forex abbiamo JPY che usufruisce dell'avversione al rischio, ma anche il dollaro USA sta provando a ricucire lo strappo. D'altro canto, AUD e NZD stanno soffrendo e anche l'euro perde un po' di smalto.
Le prospettive del settore dei servizi USA saranno fondamentali nel calendario economico di oggi, ma alle ore 11 abbiamo avuto dati positivi dall'Eurozona con vendite al dettaglio sopra le attese e inflazione in crescita. La bilancia commerciale degli Stati Uniti per novembre delle 14:30 dovrebbe proporci un miglioramento del disavanzo a -43,8 miliardi di dollari (da -47,2 miliardi di ottobre).
L'ISM non manifatturiero statunitense delle ore 16 dovrebbe salire a 54,5 (dai 53,9 di novembre) e sarà particolarmente attenzionato dopo I deludenti dati della della scorsa settimana. Gli ordini di fabbrica statunitensi per novembre delle ore 16 sono dati volatili e lo sappiamo, dovrebbero scendere del -0,8% su base mensile (+0,3% ad ottobre).