Rassegna giornaliera sul mercato forex, 11 gennaio 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
In questa seconda settimana di gennaio il biglietto verde sta continuando a salire contro le altre principali valute. Nonostante si sia registrato il primo calo occupazionale da aprile, la ripresa della manifattura e del terziario, unita all’aumento degli stipendi del mese scorso, ha spinto la richiesta di dollari USA. L’ottimismo per il vaccino sarà di grande aiuto per proteggere l’economia da un ribasso invernale. Il rendimento dei titoli del Tesoro sta salendo, con i tassi dei titoli decennali al massimo da marzo. Tutto ciò ci dice che gli investitori stanno iniziando a credere che la banca centrale sia troppo cauta e che l’economia si riprenderà velocemente. Il Presidente della Fed di Altanta Raphael Bostic ha dichiarato che la banca centrale non è bloccata in nessun paradigma e può cambiare le sue previsioni. È decisamente troppo presto per prevedere eventuali variazioni, ma quando la ripresa arriverà, per gli USA sarà decisamente forte.
Per adesso, il biglietto verde sta fungendo da rifugio visto che il sell-off dell’azionario ha fatto scendere tutte le valute ad alto beta. Il dollaro USA è andato in oversold mentre le azioni hanno toccato dei nuovi record. Ci si aspettava una correzione naturale, soprattutto in attesa dei dati di venerdì sulle vendite al dettaglio negli USA. L’aumento degli stipendi, dei prezzi dei carburanti e delle vendite nelle catene di negozi ci suggerisce che il report sarà sostenuto dalle vendite di fine anno. Dai dati positivi confermerebbero la ripresa del dollaro.
Il dollaro neozelandese e quello australiano hanno registrato le performance peggiori, in quanto le valute che avevano registrato i rialzi maggiori ora stanno assistendo ai ribassi più forti. I trader del cambio AUD/USD hanno trascurato i dati positivi sulle vendite al dettaglio e sull’inflazione a favore dell’avversione al rischio. I dati cinesi sono stati migliori del previsto. Intanto, il calo del dollaro canadese è stato supportato dai prezzi del petrolio più bassi, dall’indice IVEY PMI e dai report sull’occupazione. In mancanza di dati economici dai produttori di materie prime questa settimana, la richiesta di queste valute sarà dettata dalla propensione al rischio.
Il sell-off dell’euro e della sterlina potrebbe guadagnare slancio in quanto le nuove restrizioni in Germania e l’aumento dei casi nel Regno Unito pesano sulle previsioni di questi paesi. Oggi sono entrate in vigore delle restrizioni più severe per tutti e 16 gli stati federali tedeschi, nel tentativo di ridurre la curva epidemiologica. Tra queste restrizioni, il divieto di incontri privati, maggiori restrizioni agli spostamenti interni e la richiesta di due test negativi per chiunque arrivi da aree ad alto rischio. Ristoranti, bar e altre attività saranno chiuse almeno fino alla fine di gennaio. Queste misure ritarderanno indubbiamente la ripresa del paese e renderanno l’euro meno appetibile.
Intanto, in Inghilterra i vertici delle autorità mediche hanno dichiarato che le prossime settimane saranno le peggiori. I decessi sono ai massimi record e, con oltre 30.000 persone ricoverate, la situazione potrebbe peggiorare velocemente. Il governo chiede un maggior rispetto delle restrizioni, che si traduce in un’attività economica meno intensa. Il Regno Unito non è stato fortunato come la Francia e la Spagna nel combattere la seconda ondata.