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Il rimbalzo possibile

Pubblicato 31.10.2018, 11:28
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

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Mercoledì 31 Ottobre

 La price-action sui mercati azionari nelle ultime 36 ore ha dato qualche segnale rassicurante. Dopo una discesa abbastanza vertiginosa che ha sottratto oltre il 10% alla capitalizzazione dei principali indici globali (S&P 500 -11.6%, MSCI World -11.2% nel momento di massimo ribasso lunedì sera), il mercato ha fornito qualche indicazione positiva nella funzione di reazione al flusso di notizie micro e macro. A partire dalla gamba ribassista di lunedì pomeriggio (dichiarazioni minacciose di Trump alla Cina, Digital Tax UK), negata almeno in parte nelle ore successive con decisione, la price-action è diventata più costruttiva specialmente se consideriamo che i dati economici e le trimestrali nelle ultime 24 ore avrebbero potuto fornire carburante per ulteriore pessimismo:

 I dati economici europei di ieri hanno confermato un quadro di crescita in rallentamento (GDP italiano Q3 0.0% q/q vs 0.2% exp., GDP europeo Q3 0.2% q/q vs 0.4% exp.) ma con l’aggravante che l’inflazione (in Germania) sta continuando a salire (CPI 2.5% y/y vs 2.4% exp.) limitando i margini di manovra prospettici per l’ECB.

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 I dati asiatici di stanotte sono stati unanimi nel ribadire che i timori che uno dei più importanti motori della crescita globale degli ultimi anni stia facendo più fatica del previsto, abbiano qualche fondamento. Le rilevazioni dei PMI cinesi, l’inflazione australiana, la produzione industriale giapponese e coreana sono risultate tutte sotto le attese.

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 L’attesa trimestrale di Facebook (NASDAQ:FB) (ricordate la debacle del trimestre precedente con il -19% nella sessione successiva alla pubblicazione dei risultati?) è stata simile a quelle di Google (NASDAQ:GOOGL) e Amazon (NASDAQ:AMZN) nel battere con decisione le stime sugli utili ma a faticare sui ricavi e su altri indicatori qualitativi (crescita degli user attivi). In after-hours (i risultati come nella tradizione dei tecnologici arrivano dopo la campana) però la reazione è stata differente, volatile ma positiva.

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 Nonostante la mancanza di un catalizzatore positivo i mercati hanno messo a segno un rimbalzo, arrivato dopo la chiusura europea e quindi non registrato sulle piazze del Vecchio Continente: S&P 500 +1.6%, Nasdaq +1.6%, Euro Stoxx 50 -0.2%. Il tono positivo è proseguito durante la sessione asiatica: Nikkei +2.2%, Shanghai Composite +1.3%, Hang Seng +1.0%, S&P future +0.4% (sulla chiusura di Wall Street). Questi i potenziali fattori che ritengo siano alla base di un miglioramento del sentiment / price-action, più o meno duraturo si vedrà:

 Rebalancing di fine mese. Dopo un mese di perdite i portafogli con un asset allocation più o meno rigida tra azionario e obbligazionario devono acquistare azioni per riportare i pesi in linea di galleggiamento dopo le perdite di capitalizzazione dell’equity.

 Il ritorno dei buy backs. Come abbiamo più volte sottolineato il supporto proveniente da quest’importante fonte di domanda sta gradualmente aumentando man mano che le società pubblicano i propri risultati e escono dall’embargo operativo.

 Iper-venduto. Dopo 3 settimane di ribassi quasi continui è possibile,,se non probabile, che esista un posizionamento ribassista speculativo e vulnerabile ad un’inversione, anche solo temporanea, di tendenza.

 Parallelo con febbraio. Immagino che non pochi investitori stiano guardando la somiglianza, in termini di estensione del ribasso con la discesa di febbraio (si vedano i grafici di S&P 500 e MSCI World sotto), finora somigliante. Rimango scettico sul fatto che lo sviluppo possa essere simile (i.e. un rimbalzo importante seguito eventualmente da nuovi ribassi ma alla fine la ripresa del trend rialzista e nuovi massimi) dal momento che siamo ormai in uno stato assai più avanzato nel ciclo di contrazione della liquidità e più maturo del ciclo economico. In ogni caso abbiamo più volte sottolineato come la micro-struttura del mercato, diventata progressivamente sempre più ‘gamma negativa’ in questi anni, abbia una sua capacità autoreferenziale di generare rialzi e ribassi solo sui cambiamenti di sentimenti e sullla price-action stessa.

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 Livelli da monitorare. Come sottolineato più volte la tenuta o la rottura (rialzista) dell’area 2720 dell’S&P 500 rappresenta una prima cartina di tornasole per un cambio di tono del mercato. In caso poi di recupero più significativo si profila poi un’area davvero interessante circa 3% più su dei livelli attuali (2765-2775), individuabile con la convergenza del 50% di ritracciamento della discesa e della media mobile a 200 giorni che dopo essere stata per anni un formidabile supporto ha ora la sua chance di diventare un baluardo dei ribassisti.

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 Il dollaro e il fine mese. Abbiamo spiegato nei giorni scorsi la dinamica che innesca acquisti di dollari alla fine dei mesi caratterizzati da importanti perdite dei mercati azionari. Ieri il biglietto verde, in assenza di catalizzatori specifici, ha guadagnato gradualmente ma visibilmente terreno contro tutte le valute principali. Contro EUR, GBP e CHF il dollaro è ormai in vista dei massimi dell’anno (1.1301, 1.2662 e 1.0068 rispettivamente). Gli indici che misurano la forza complessiva dell’USD (DXY e BBDXY) hanno dal canto loro fatto segnare nuovi massimi per il 2018. Con oggi bisognerà iniziare a valutare se eventuali ulteriori corposi acquisti, contingenti al fine mese, possano offrire un’interessante occasione di alleggerimento della componente dollaro di un portafoglio (se presente) o se la rottura dei livelli innescherà nuovi acquisti e un’ulteriore estensione del rafforzamento USD.

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 Italia. Ieri sono tornate le vendite sui governativi italiani e lo spread è risalito sopra quota 300bp. Il razionale, abbastanza comprensibilmente, è stato il dato deludente sulla crescita del GDP nel Q3 (0.0% di tendenza trimestrale). La crescita più bassa delle attese non può che aumentare lo scetticismo sulla realisticità degli scenari dipinti dal budget (1.5% di crescita per il 2019), necessari per evitare uno scivolamento del deficit oltre la già alta soglia del 2.4%.

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 Oggi avremo il dato complessivo per l’inflazione ‘flash’ dell’Eurozona anche se con Spagna e Germania già pubblicate ieri lo scostamento dalle attese non potrà essere significativo. Nel pomeriggio il rapporto ADP sull’occupazione US ci avvicinerà ad un finale di settimana ben più interessante dal punto di vista macro. Giovedì la Bank of England (con Quarterly Inflation Report) e la sfilza di PMI manifatturieri da tutto il pianeta (compreso l’ISM statunitense). Venerdì i sempre attesi Non-farm Payrolls.

 Vi lascio con due grafici. Il primo sull’attivismo social di Trump (a tema Wall Street), visto che le elezioni di metà mandato sono ormai alle porte. Il secondo è una ricorrenza: nel giorno di Ognissanti (ormai Halloween per tutti) di 10 anni fa Satoshi Nakamoto pubblucava il suo white paper, da cui sarebbe nato il Bitcoin! Buona giornata e buon fine settimana lungo a chi lo fa.

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Le informazioni contenute nel presente documento (l’”Informativa”) hanno il solo ed unico scopo di fornire elementi di studio, analisi o simulazioni sull’andamento dei mercati finanziari. Ogni lettore deve considerarsi responsabile per i rischi dei propri investimenti e per l’uso che fa delle informazioni contenute nell’Informativa. Le informazioni ivi contenute non rappresentano, né possono essere interpretate, come un’offerta, ovvero un invito, all’acquisto o alla vendita di quote dei fondi d’investimento o di altri prodotti finanziari eventualmente nella stessa citati. L’unico scopo di questo lavoro è fornire elementi il più possibile accurati ed aggiornati di supporto per analisi tecniche sull’andamento dei mercati e in nessun caso rappresenta una sollecitazione di pubblico risparmio ovvero un invito ad acquistare o vendere titoli quotati sui mercati finanziari; eventuali messaggi in qualsivoglia forma ed in qualsivoglia maniera esposta sono da ritenersi sempre ed esclusivamente delle simulazioni o ipotesi di studio. Le informazioni riportate nel presente documento sono state elaborate da JCI Capital. Tuttavia, l’utente prende atto che JCI Capital non garantisce in alcun modo l’esattezza e/o la completezza delle informazioni, dei testi, dei collegamenti, dei grafici o di eventuali altri elementi contenuti nel presente documento. Si declina ogni responsabilità su eventuali inesattezze dei dati riportati, danni (inclusi il danno per perdita o mancato guadagno), perdita di informazioni o altre perdite economiche, danni diretti o indiretti, incidentali o consequenziali, derivanti dall’uso o dalla divulgazione delle informazioni contenute nella presente Informativa. L’analisi tecnica contenuta nell’Informativa è il frutto di una mera attività di studio. Non vi è certezza circa l’andamento futuro. I risultati passati quindi, non forniscono alcun tipo di garanzia per i guadagni (risultati) futuri. Si declina pertanto ogni responsabilità per eventuali conseguenze che dovessero causarsi, a chiunque ed a qualsiasi titolo, per l’utilizzo dei contenuti della presente Informativa che in nessun caso potranno essere considerati come sollecitazione diretta o indiretta al pubblico risparmio. In ragione di quanto precede, la presente Informativa va considerata esclusivamente quale strumento di analisi dei mercati finanziari ed è pertanto rivolta a professionisti con una elevata cultura finanziaria assimilabili ad un investitore professionale. Poiché le indicazioni riportate vengono fornite come semplici spunti di riflessione, si declina qualsiasi tipo di responsabilità, sia a carico dello staff di JCI Capital che di collaboratori esterni, per le eventuali conseguenze negative che dovessero derivare da una operatività fondata sulla loro osservanza. L’utilizzo dei dati e delle informazioni contenute nella presente Informativa come supporto di scelte di operazioni di investimento è pertanto a completo rischio dell’utente”.

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Buongiorno, complimenti per gli articoli sempre interessanti. Riuscirebbe a spiegare cosa intende con la micro-struttura del mercato è diventata progressivamente sempre più ‘gamma negativa?Grazie
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